ASSENZA A SINISTRA
Il momento economico – politico appare così grave, sul piano globale e ancor più nello specifico della situazione italiana, che appare necessario reiterare alcune argomentazioni, correndo anche il rischio di apparire ripetitivi e noiosi.
Il processo di internazionalizzazione della crisi e l’assenza di un quadro di riferimento europeo aggravano fortemente lo stato di cose in atto e a quel livello, del “vincolo esterno” è necessario riferirci: L’Europa pare aver rinunciato a muoversi in una dimensione unitaria fuori da quel quadro di finanziarizzazione dell’economia che ha provocato la crisi, ed è questo il dato più grave che ci troviamo a dover affrontare.
La sinistra europea appare afona, incapace di muoversi per ricercare quei collegamenti sul piano della proposta e della mobilitazione sociale, che risulterebbero indispensabili.
E’ a quel livello che un’eventuale sinistra italiana dovrebbe rivolgersi: una sinistra italiana che non esiste, sul piano parlamentare, come è stato dimostrato dall’inutile dibattito dello scorso 3 Agosto, nel corso della quale un Governo che andrebbe cacciato a furor di popolo ha rasentato l’indicibile da punto di vista dell’uso di una sorta di propaganda pseudo-mistificatoria (soltanto pseudo, però).
Nelle aule di Camera e Senato non è risuonata una voce a favore dei lavoratori, di un’idea di diverso sviluppo, di riequilibrio nella distribuzione della ricchezza (e, in questa direzione, anche nel corso dell’incontro tra Governo e Parti Sociali si è rivelata un’eccessiva timidezza).
Non ci si può limitare a indicare le cause, più o meno prossime, della crisi: occorre verificare la realtà dei soggetti sociali all’interno delle cose in atto, proporre delle scelte, fare una selezione, indicare una svolta sul piano politico ed economico.
La patrimoniale rappresenterebbe un primo passo in questa direzione: una scelta da portare avanti con grande determinazione anche sul piano della mobilitazione sociale, accompagnandola con quella di una fortissima pressione per recuperare un minimo di moralità pubblica, costruendo su questi due punti uno schieramento alternativo.
Non mi pare che i soggetti collocati a sinistra, fuori e dentro il parlamento, si siano mossi in questa direzione, sia sul piano immediato, sia sul terreno della prospettiva.
Nel frattempo appare selvaggia la distruzione delle condizioni materiali di vita di interi settori sociali, compresi quelli che facevano parte del cosiddetto “ceto medio riflessivo”.
Dimensione europea, riequilibrio nella distribuzione della ricchezza, investimenti pubblici, nuova qualità nell’agire politico distrutto dal personalismo e dalla “vocazione maggioritaria” che hanno aperto la strada al populismo mediatico dell’avversario che ha finito con l’egemonizzare gli ultimi vent’anni di vita della nostra Repubblica attaccandone le fondamenta dettate dalla Costituzione nata dalla Resistenza: ci ripetiamo e annoiamo, sicuramente, ma su questi punti dovrebbe essere ricostituita una soggettività politica della sinistra che in questo momento manca completamente.
Grazie per l’attenzione
Savona, li 5 agosto 2011 Franco Astengo
2 commenti:
Sono molto d’accordo, forse è il relativo isolamento agostano, ma ogni mattina mi sveglio con una inquietudine crescente
Giorni fa i cittadini di Parma hanno fatto scappare il loro sindaco
I cittadini della Val di Susa stanno conducendo una lotta accanita quasi nel silenzio generale contro un’opera che molti esperi considerano inutilmente dispendiosa
Nel Mediterraneo si stanno svolgendo contemporaneamente una guerra oscura e una giornaliera strage senza neppure i colpevoli
Ieri qualcuno ha dato del buffone a Berlusconi, in piazza, ma l’altro ieri il barista di un bar in cui prendevo un caffé il barista si è messo a gridare “vai a casa” all’immagine del B.
I provvedimenti come quello del bilancio in pareggio in Costituzione i ricordano tristemente, troppo tristemente temo, le grida manzoniane
I parlamentari italiani vanno in pellegrinaggio
,,, contemporaneamente l’opposizione propone ricette diverse tra di loro incompatibili
… si potrebbe continuare a lungo, ma la mia inquietudine è che, mentre per certi eventi e per certe facce il desiderio del forcone in me sale, l’esperienza insegna che la fine del Prina se qualcuno può pensare di augurarla a Tremonti, rimane una grave macchia sui milanesi e non ha aiutato il Risorgimento in alcun modo. Ma al tempo stesso sono convinto che se non c’è un minimo di progetto alternativo da opporre all’ideologia berlusconiana questa continuerà a bruciare credibilità e capitale sociale senza speranza, un po’ come il comunismo brezneviano ha bruciato risorse senza limiti per sostenere un industrial esimo obsoleto e irrecuperabile. Occorre anche qui una perestroika, ma non nel PDL (lì l ritengo impossibile) bensì nel pensiero unico cosiddetto di “sinistra” che ha scimmiottato il bushismo, senza proporre alcuna seria alternativa. Liberalizzare il mercato del lavoro, che mi sembra l’unica veramente attuata, potrebbe anche andar bene se chi perde un impiego ha una ragionevole speranza di trovarne un altro comparabile in tempi ragionevoli. Altrimenti serve solo a creare uno strato di lumpenproletariato che oggi può anche essere tendenzialmente di sinistra, ma che a lungo può dare origine a un populismo peggiore di quello che conosciamo. Anche per quanto riguarda l’Europa sono d’accirdo con Felice, il nome Europa può essere usato da Hitler per invadere la Russia o dai neonazi per respingere i diversi oppure per proporre una società più umana. GM
il pareggio di bilancio in Costituzione è una mossa ideologica di estrema destra (idem la modifica dell'art.41)che se attuato(ma mai attuato neanche nella storia degli usa,se non per pochissimi anni) paralizzerebbe le capacità di politica economica degli stati.IL che non vuol dire che non si possa avere in certi anni anche il bilancio in attivo.Ma vincolarlo in C.è la prova estrema di come il liberismo abbia fatto danni irrecuperabili anche a sinistra.Che poi lo sostenga Tremonti che attaccava la sinistra per il suo mercatismo è la prova ulteriore che siamo di fronte a gruppi dirigenti bolliti,che si troveranno uniti,berlusconi o meno,nel dare l'ennesima stangata ai ceti popolari e un'ulteriore spinta recessiva al paese.Intanto usa e Europa marciano felici nella stagnazione se non peggio.Ieri l'altro Krugman osservava che non siamo al secondo dip dopo il 2oo7,perchè la ripresa non è mai cominciata davvero.
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