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mercoledì 16 dicembre 2015
Vincenzo Visco: Un po' di chiarezza sul crac delle 4 popolari
Dal sito “inpiù.net” del 15 dicembre 2015
ECONOMIA . UN PO' DI CHIAREZZA SUL CRAC DELLE 4 POPOLARI
Contro strumentalizzazioni e inconsapevolezza
Vincenzo Visco
Il dibattito sulle vicenda del salvataggio delle 4 banche, alquanto confuso e caratterizzato da evidenti
strumentalizzazioni e diffusa inconsapevolezza, merita alcune considerazioni:
a) Si deve riconoscere che il sistema finanziario italiano nel suo complesso ha retto piuttosto bene alla
crisi: le 4 banche infatti rappresentano solo l’1% dei depositi complessivi. In presenza di un crollo del Pil
di 9-10 punti percentuali e di una impressionante crescita delle sofferenze, non si tratta di una risultato
trascurabile, se pure si aggiungesse qualche altro caso, riguarderà sempre istituti minori con matrice
regionale; anche la crisi del Monte dei Paschi la cui gestione è stata a mio avviso discutibile, è stata
superata. E’ superfluo ricordare quello che si è verificato in altri Paesi.
b) E’ emersa in modo evidente una gestione del credito, soprattutto da parte delle banche minori, quelle
più radicate nel territorio, collusiva, clientelare, ed inefficiente, espressione di un localismo deteriore e
degli interessi di gruppi ristretti, che deve far riflettere perché la funzione di queste banche
nell’economia è estremamente importante.
c) Il sistema bancario italiano si è fin dall’inizio opposto a interventi pubblici di sostegno per timore di
ingerenze politiche, preferendo una politica autoreferenziale, e facendo affidamento su
ricapitalizzazioni che alla fine sono avvenute a carico dei propri clienti.
d) E’ probabile che vi sia stata una carenza di lucidità da parte dei governi che hanno accettato le nuove
regole europee senza rendersi conto del fatto che, essendo esse retroattive, avrebbero potuto
comportare problemi visto il comportamento concretamente seguito dalle nostre banche. Trattandosi di
decisioni che richiedevano l’unanimità dei consensi, era possibile ottenere soluzioni più equilibrate.
e) La vigilanza sul sistema bancario è in Italia suddivisa tra la Banca d’Italia per la stabilità (che è stata
nel complesso garantita), e Consob per la trasparenza (vale a dire l’affidabilità dei singoli prodotti). Da
questo punto di vista il fatto che la Commissione nel 2011 abbia revocato la decisione precedente di
indicare gli scenari probabilistici dei singoli titoli offerti alla clientela, ha di fatto esposto i risparmiatori
ad arbitrii molto seri che si sarebbero potuti evitare.
f) Rimangono da accertare (e punire) le responsabilità del management delle banche fallite
nell’organizzazione della truffa, e impedire per il futuro che titoli rischiosi possano essere impunemente
venduti a risparmiatori inconsapevoli.
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