lunedì 13 gennaio 2014

Simone Zecca: Occhetto e Renzi

Da un'intervista di Paola Zanuttini ad Achille Occhetto ("Venerdì di Repubblica", 3 gennaio 2014): "Veterocomunisti con le mutande e i calzini rossi che stanno in un partito di centro, il Pd, mi chiedono ancora perché ho fatto la svolta della Bolognina. Quando poi le domande le faccio io, e cioè: per quale ragione questi nostalgici della falce e martello votano Renzi alle primarie, la risposta è che Renzi vince. E basta. Cosa farà dopo è secondario. Questa non è politica, è la disfida di Barletta". Occhetto ha ragione da vendere, ma pecca di eccessivo ottimismo. Più che a Ettore Fieramosca e ai suoi valorosi cavalieri, la politica di oggi sembra ridotta (purtroppo anche a sinistra) al rango di un brutto derby, in cui le rispettive tifoserie hanno come unico scopo quello di vincere la partita: che si vinca giocando male, rubando e corrompendo arbitri e/o avversari, alle curve di turno non interessa proprio nulla. La scomposizione e ricomposizione dell'assetto politico della Sinistra, la sua rifondazione in senso laico, socialista e libertario, sarà lunga, difficile e faticosa, ma è diventata a questo punto ineludibile. Cordialmente Simone Zecca

4 commenti:

Alberto ha detto...

Concordo con Occhetto. Ma vorrei io , allora iscritto al PCI e da qui uscito solo con la nascita del PD per entrare in “Sinistra Democratica per il socialismo europeo”, chiedere perché Occhetto allora non ebbe il coraggio di fare ciò che, ben prima, nel 1959 fecero Ollenhauer , presidente del SPD, e Brandt, ossia portare l’SPD fuori dalle secche del marxismo con il congresso di Bad Godesberg che si concluse con il manifesto politico di rifondazione vera della nuova socialdemocrazia tedesca?. A mio parere se avesse avuto questo coraggio ora non saremo qui a chiederci quanto di sinistra e di socialismo ci sia ora nel PD.

Lorenzo ha detto...

Caro Simone,
Occhetto ha ragione da vendere, e anche tu, naturalmente, salvo che la rifondazione delle Sinistra interessa solo a una sparuta minoranza ed è di là da venire. In un teatro dove il coro di lamentele (è tutto sbagliato, è tutto da rifare) è universale, comincia il mattino e finisce la notte, Renzi sembra il solo ad avere idee chiare, a voler smantellare incrostazioni e cambiare vecchie cose. Inoltre, Renzi sarà neoliberista quanto si vuole (lo vedremo dai fatti) ma viene comunque da sinistra. Questo è il motivo secondo me per cui riceve, anche dai nostalgici di falce e martello, così tanti consensi.
Cordialmente. Lorenzo Borla

Felice ha detto...

quando è convinzione comune, imposta dai media, che alla sera delle elezioni non si deve solo sapere chi ha vinto ma chi governerà
per la successiva legislatura è chiaro che l'argomento "VINCE" fa aggio su tutti gli altri. E' la pretesa che è assurda
non è assicurata dal sistema presidenziale USA, perché alla sera delle elezioni Obama ha saputo di essere Presidente degli Stati Uniti , ma non di poter realizzare il suo programma, perché una delle Caere gli è ostile( detto di passaggio non pensa di cancellarla). In Francia Holland alla sera del secondo turno sapeva di essere il Presidente, a per r governare ha dovuto attendere il secondo turno dell'assemblea Nazionale più di un mese dopo (un pirla perché non ha pensato ad un premio di maggioranza collegato ai suoi voti a beneficio delle liste a lui collegate, come nella maggioranza delle Regioni italiane. Forse in Francia credonon ancora nella divisione dei poteri come chiesto dall'art. 16 della dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadini del 1793). La Merkel con più del 40% ha dovuro aspettare 2 mesi e fare importanti concessioni alla SPD: in Italia con Porcellum e surrogati avrebbe avuto da sola il 55% dei seggi La seconda analfabeta elettorale perché nessuno le traduce le leggi elettorali italiane. Infine Cameron ha dovuto allearsi con i liberaldemocratici con l'iper maggioritario sistema inglese first past the post . Come nelle partite di calcio per sapere con sicurezzza chi vince occorre truccare le partite con la fantasia dei premi alla minoranza. Facciomo scrivere le regole a Moggi, invece che ai soliti costituzionalisti di Palazzo


Felice C. Besostri

Giampaolo ha detto...

Da quanto ricordo, con la costituzione della "cosa" e dopo l'umiliante (per lui) congresso di reinvestitura, Occhetto andò, con grandi titoloni di appoggio della "stampa che conta, negli USA dove sembrava si fosse concesso un "viaggio di piacere" Questo prima che scoppiasse il caso del "mariuolo" e la farsa "tangentopoli",

Comprendiamo adesso come dopo la caduta del "muro" i comunisti italiani avessero cambiato padrone. Del socialismo di stampo europeo non glien'è mai fregato più di tanto se non per rapporti di interesse, per non essere considerati anche li "fattore K".

Hanno preferito gia da'allora quindi, saltare a piè pari sul carro del cosiddetto neo-liberismo, che certamente da come viene applicato in Italia, farà rabbrividire chi lo praticò veramente.

Purtroppo, com'è naturale, chi "raglia" non può pensare di "nitrire".