martedì 28 gennaio 2014

Aldo Penna: La legge elettorale non si mangia

A un anno dalle elezioni e a poche settimane dal pronunciamento della Corte Costituzionale che impedisce l'utilizzazione del Porcellum per le prossime scadenze, il circo politico dibatte solo di legge elettorale. Mentre il paese affonda tra tassi di disoccupazione altissimi, chiusure a migliaia di attività economiche, sfondamento del miliardo di ore per la cassa integrazione, crollo dei consumi, il Parlamento più pagato d'Europa, i parlamentari più numerosi al mondo, se si esclude l'Assemblea Nazionale Cinese, discutono di legge elettorale. Perché questa fretta? Se davvero alcuni capi politici hanno a cuore le sorti dell'Italia dovrebbero mettere in calendario un franco dibattito per la legge elettorale e occuparsi di un paese in caduta libera. Tre delle ultime cinque legislature si sono interrotte anticipatamente, durata media 720 giorni. Qualcuno pensa sia necessario battere il record repubblicano e votare a Maggio o Aprile? Nel 1993 ventinove milioni di italiani demolirono il proporzionale delle multi preferenze e delle rissosità, per l'uninominale all'inglese. Il legislatore, allenato a tradire il mandato popolare, aggiunse un recupero proporzionale e iniettò nella politica italiana il virus della lista bloccata. Nel 2005 il centrodestra varò una riforma che, rinnegando ogni spirito referendario, consentì di riempire con amici, parenti, avvocati, commercialisti, analisti, dentisti, segretarie personali dei leader piccoli e grandi di destra e sinistra, le liste di Camera e Senato. Nella storia italiana ogni volta che si è profilata una legge truffaldina, le opposizioni hanno lottato anche a rischio della vita. Così fu per la legge Acerbo del 1923 che garantiva i due terzi dei seggi alla lista che superava il 25%, o per la legge truffa del 1953 che assicurava il 65% dei seggi alla coalizione che avesse superato il 50%. Per il Porcellum non si udì un solo lamento, una sola protesta vera. La tossina autoritaria e centralista era penetrata così a fondo da corrompere tutti. Il Bastardellum o Porcellinum ha le stesse caratteristiche della legge che si vorrebbe riformare. L'insistenza e le minacce per farla approvare subito è una spia pericolosa delle intenzioni dei suoi sponsor: nel 1953 la legge truffa fu approvata a febbraio e si votò ad Aprile, il Porcellum fu approvato tre mesi prima del voto e la stessa legge Acerbo fu votata nel novembre nel 1923 e applicata quattro mesi dopo. Approvare adesso il Bastardellum avrebbe una sola conseguenza: il voto entro questo semestre. E' questo che vuole il sistema mediatico, ammaliato dalla magia della nuova legge da oscurare i drammi di una nazione che scivola rapidamente indietro in tutte le classifiche mondiali? E' questo che vogliono i parlamentari appena eletti, seppur con una legge manipolatrice e feudale? E' questo che vuole il sistema economico distrutto da anni di austerità per i soliti fessi e di mantenimento dei privilegi per i soliti noti? In piena sindrome veltroniana si possono fare patti mefistofelici, guardarsi allo specchio e vedersi immacolati, ma il gioco arriva sempre alla fine e, al pari di Dorian Gray, il volto raffigurato nel quadro e, per ora nascosto a tutti, registra implacabilmente ogni cosa. Aldo Penna

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