lunedì 10 dicembre 2012

Annamaria Pagano: Ma un "raccordo" servirà

Ma un "raccordo" servirà... scritto da Anna Maria Pagano venerdì 07 dicembre 2012 Il PD rivendica con orgoglio di sostenere Monti... Il dilemma delle "alleanze" possiamo sintetizzarlo così: essere determinanti, seppur minimamente... o non esserlo affatto? Dobbiamo essere pragmatici, ingoiare qualche bel rospo e tentare la carta di andare in Parlamento, o rinunciarvi in partenza? Se facessimo veramente il classico passo indietro per fare un bel balzo? Ve lo dice chi ha ideali altissimi e son 20 anni che non è rappresentata in Parlamento! Credo che potremmo cercare tutti insieme di costruire l'Italia e non lasciare il PD da solo al governo, a qualsiasi costo... cerchiamo di avere i nostri ideali ben saldi e presenti, ma non acchiappare le nuvole... gli ideali sono bellissimi, ma se ci impediscono di concretizzare il "bene comune" come la mettiamo? C’è ancora l’incognita della legge elettorale, anche se tutto ciò è ancora più surreale: come dice Mario Segni la legge “porcata” è fortemente voluta e difesa dagli stessi partiti, anche se il porcellum è incostituzionale. Non si capisce perché in tutti questi anni nessuno abbia messo mano alla riforma elettorale (oddio, lo sappiamo benissimo perché...). Non è possibile immaginare che a tre mesi dalle elezioni si cambi la legge, non ci sono i tempi... maledetti loro. Abbiamo una classe politica malata, marcia, che non attua le riforme, che si adopera unicamente per mantenere i propri privilegi. Vediamo scandali senza precedenti, voti comprati impunemente... La nostra democrazia è in serio pericolo. La legge elettorale non “premia” il migliore, ma il meno peggio tra i peggiori. “La Storia ci passerà sopra come uno schiacciasassi – ha scritto un compagno – Adesso bisogna essere Spartani non Ateniesi! Sono capaci tutti di combattere quando si sa di vincere. Bisogna saper combattere anche quando si sa di perdere!” "PER SPARTA". Ora dobbiamo salire sulle barricate e scavalcarle! Non lasciamo che la "sconfitta" della sinistra sia trasformata in una "non vittoria" alla Bersani: non ce lo possiamo permettere. Sul 4° polo: sarebbe auspicabile anche una visione alternativa “all’andar soli” e contrapposti… ossia una trasversalità a sinistra che permetta anche una doppia appartenenza: iscrizione ad un partito non ostativa all’appoggio alla nuova alleanza a sinistra e obbligatoria sul centrosinistra, ma sarebbe plausibile intendere un'intesa coi partiti del centrosinistra, per apportare contenuti ai programmi e non essere solo movimento “antagonista”. Diciamo allora che questa doppia appartenenza (“cambiare si può” e un qualsiasi partito del centrosinistra) per quanto attualmente contraddittoria, potrebbe rappresentare una speranza che ancora ci resta per cambiare il passo del futuro governo. Pertanto non escluderei a priori un “raccordo“ tra il "quarto polo" e il centrosinistra: penso possa rappresentare un'opportunità e non un ostacolo, anzi auspico che il 4° polo non si ponga in contrapposizione al centrosinistra, ma sia assolutamente determinante soprattutto su base programmatica... Solo cosi possiamo avere la coscienza a posto; viceversa il rimorso per aver peccato d'orgoglio brucerà molti cuori... Penso fermamente che ora si debba tutti lavorare per il bene dell'Italia e mettere da parte gli egoismi personali e soprattutto i personalismi tanto cari sia a destra che a sinistra passando dal centro! Ora dobbiamo pensare a chi perde il lavoro, la salute, la casa... non a chi ha più o meno orgoglio da mostrare. Spesso è più facile far bella mostra di sé e "mugugnare" che impegnarsi attivamente per costruire, o nel caso, governare. Richiamare tutti ad un maggior senso civico e di responsabilità individuale è assolutamente prioritario. Quindi pensiamo piuttosto ad un possibile "RACCORDO" alternativo al "solito accordo" del centrosinistra, senza per questo dover sospettare il solito "inciucio"...odioso termine di berlusconiana memoria. L'orgoglio deve motivarci a dar battaglia dall'interno di una formazione di governo e che possibilmente non sia un'altra vittoria di Pirro, giusto per restare in tema ellenistico. "CAMBIARE SI PUO’", anzi si deve, ma in un'Italia unita e con la barra a sinistra per non dover incappare in un distruttivo Monti-bis. Fraterni saluti socialisti. Anna Maria Pagano tratto dal sito : http://www.radicalsocialismo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1468&Itemid=1

6 commenti:

luciano ha detto...

Di quale quarto polo si sta parlando ?

A me risulta che in campo ci siano questi quattro: 1) centro-sinistra
(Pd+Sel+Psi), 2) centro-destra (Pdl + Lega, se il caimano riesce a rifare
l’accordo con i maroniti …), 3) centro (Udc + Fli + montiani vari), 4)
Grillo (M5S).

Se per “quarto polo” si intendesse la sinistra-sinistra, la definizione è
sbagliata perché quella galassia è quotata al 6° o al 7° posto (dopo Storace
e C.).

A me pare che l’assenza della sinistra dal parlamento si sia già fatta
sentire abbastanza in questi 4 anni e, per quel che mi riguarda, qualunque
tentazione di perseverare in questa condizione è semplicemente folle (solo
Veltroni poteva riuscire nell’impresa di fare del sottoscritto un
extraparlamentare di sinistra !!!).



Luciano Belli Paci

annamaria ha detto...

ciao Luciano, veramente ormai sono mesi che si parla di 4°polo!
il 1 dicembre a Roma c'è stata l'assemblea costituente di " cambiare si può...
noi ci siamo"
( che si definisce 4°polo, alternativo e a sinistra del PD...per ora è un
magma abbastanza indistinto (anche parte di SEL ha aderito, cosi come tanti
Socialisti) ma l'obiettivo è certamente ambizioso: cercare di incidere sulle
scelte del prossimo governo, partendo da programmi certi! se regge l'ipotesi
dei più, si deve dare appoggio esterno alla coalizione del centro sinistra, per
scongiurare derive centriste: bersani corteggia casini, anche se vendola mette
il veto! vedremo cosa scaturirà: ALBA però la pensa all'opposto dei vari
"arancioni", Sindaci compresi... opposizione e basta! il 20/22 ci sarà la
seconda assemblea generale, dopo le riunioni territoriali che si terranno entro
il 16 p.v.- non è pensabile lasciare solo a pd e pezzi di sel il centro
sinistra...non ci sono nemmeno i numeri...fraterni saluti anna maria

http://www.cambiaresipuo.net/

luigi ha detto...

Tanto per parlare ... il "quarto polo" nominato che è ancora allo
stato nascente dal 1 dicembre scorso composto da ALBA, liste
arancione, PRC vari ed eventuali movimenti per l'acqua, ecc., ecc.
Che se decolla, ma deve farlo in tutta fretta è lista con simbolo e
logo e programma da definire, può
a) andare da sola con indicazione di fare l'opposizione dura e pura a
qualsivoglia governo tanto di centro-destra (?) tanto di centro (PD-
PSI) e SEL
b) invece di essere "polo" potrebbe essere "quarta gamba" del centro
(PD-PSI) e sinistra SEL e "Lista nazionale quarta gamba";
Il dibattito, aspro e forte è in corso.
Si attendono gli esiti nel giro di una decina di giorni.
Questa la cornice dell'intervento qui ospitato dalla brava compagna
Pagano.
Luigi Fasce
www.circolocalogerocapitini.it

annamaria ha detto...

Grazie Luigi,
propendo per il "piano B", essere forza di lotta e di governo...
pare che anche i Verdi abbiano aderito, spero lo facciano anche i
Socialisti!!! credo sia il luogo consono: a sinistra del pd, non in assetto
antagonista, ma da riformisti! e si può solo dall'interno!
se interessa, tanto per informazione, vi allego i punti imprescindibili del
movimento "cambiare si può":
Modifica
I 10 punti programmatici irrinunciabili di "Cambiare Si Può" (NOI CI SIAMO)
pubblicata da Anna Maria Pagano il giorno Martedì 11 dicembre 2012 alle ore
13.55 ·

.

annamaria ha detto...

I 10 punti programmatici irrinunciabili di "Cambiare Si Può":



1. Sì a un’Europa dei cittadini, alla rinegoziazione del debito pubblico e
delle normative europee al riguardo attraverso una alleanza dei Paesi
mediterranei oggi devastati dalla crisi e a un progetto di riconversione di
ampi settori dell’economia in grado di rilanciare l’occupazione con migliaia di
piccole opere di evidente e immediata utilità collettiva. No all’Europa delle
banche e dei banchieri e delle politiche recessive in atto.



2. Sì a un grande progetto di riconversione ecologica dell’economia e di
riassetto del territorio nazionale e dei suoi usi per garantire la sicurezza
dei cittadini e la riduzione del consumo di suoli agricoli. No alle grandi
opere (dal Tav Torino-Lione al Ponte sullo stretto e al proliferare di
autostrade e raccordi) inutili, dannose all’ambiente e alla salute ed
economicamente insostenibili.



3. No a contrazione del lavoro e al precariato e alla riduzione di fatto dei
salari e delle pensioni. Sì al ripristino delle tutele del lavoro e dei
lavoratori cancellate dai Governi Berlusconi e Monti (anche con sostegno ai
referendum) e alla sperimentazione di modalità di creazione diretta di
occupazione, anche in ambito locale, all’introduzione di un reddito di
cittadinanza, al potenziamento degli interventi a sostegno delle fasce più
deboli e dei presidi dello stato sociale (nella prospettiva di un welfare dei
diritti e non di forme di assistenzialismo caritatevole).


4. No agli attuali costi fuori controllo della politica e alla rappresentanza
come mestiere. Sì alla autonomizzazione della politica dal denaro, all’
abbattimento dei relativi costi, alla previsione di un tetto massimo per i
compensi pubblici e privati, all’azzeramento delle indennità aggiuntive della
retribuzione per ogni titolare di funzioni pubbliche.


5. Si a un’imposizione fiscale più incisiva sui redditi elevati, sui patrimoni
e sulle rendite finanziarie (con estensione alle proprietà ecclesiastiche). No
ad aumenti delle imposte indirette e a inasprimenti della fiscalità nei
confronti dei redditi medio-bassi.


6. Sì a un’azione di ripristino della legalità, di contrasto della criminalità
organizzata, dell’evasione fiscale e della corruzione con recupero di risorse
da destinare a un welfare potenziato e risanato dal clientelismo. No alle
politiche dei condoni e alle leggi ad personam.



7. No a tutte le operazioni di guerra e drastica riduzione delle spese
militari. Sì alla destinazione dei corrispondenti risparmi e di risorse
adeguate a sanità, scuola pubblica, ricerca e innovazione (nella convinzione
che sapere e istruzione sono prerequisito della democrazia e intervento
strategico).
8. Sì a politiche di valorizzazione dei beni comuni e a forme di sostegno e
promozione delle esperienze di economie di cooperazione e solidarietà. No allo
svuotamento di fatto dei referendum del 2011 e alla vendita ai privati dei
servizi pubblici locali.


9. No ad ogni forma di discriminazione e di razzismo (e alle leggi che ne sono
espressione, a cominciare dalla Bossi-Fini). Sì al pieno riconoscimento dei
diritti civili degli individui e delle coppie a prescindere dal genere, a una
cultura delle differenze, a politiche migratorie accoglienti e all’accesso alla
cittadinanza per tutti i nati in Italia.


10. Sì a una riforma democratica dell’informazione e del sistema
radiotelevisivo che ne spezzi l’attuale subordinazione al potere economico-
finanziario. No al conflitto di interessi e alla concentrazione dell’
informazione

claudio ha detto...

tieni presente che per partecipare alle politiche, se non hai un gruppo
uscente alla camera, devi raccogliere 160.000 firme, con un minimo in ogni
regione, ol tutto in pochi giorni....