Non ho mai avuto occasione di occuparmi di libera Italia, ne ho saputo aprire l'allegato. Non conosco i presupposti culturali e ideologici di tale associazione. Sono, però, un po' scettico. Relativamente alla discussione fra Gim Cassano e Somaini, condivido le posizioni di Somaini e sono d'accordo con Gim Cassano che non è possibile l'unità d'azione tra liberali e socialisti. Sono immaginabili specifiche alleanze sui diritti, ma non sulle politiche economiche e sociali. Cari saluti. Giovanni Baccalini
Egregio dr. Baccalini, Come di consueto, ha travisato tutto. In nessun mio intervento si afferma l'incompatibilità tra liberalismo e socialismo, o l'impossibilità di un'azione comune, non limitata a diritti, laicità, etc. Anzi, il contrario. Ho invece affermato che non può parlarsi di "patto d'unità d'azione" quando non vi siano presupposti che abbiano un minimo grado di affinità e condivisione, e strategie e prospettive comuni; è evidente che ciò appare problematico con chi non riconosce l'altro, e vuol battezzarlo con un nome diverso dal suo. Per fortuna, tale atteggiamento non è di tutti i liberali e non è di tutti i socialisti. Quindi, La invito ad una lettura più attenta e, soprattutto, a "condensare" le opinioni altrui con maggiore onestà intellettuale, evitando di prender svarioni. Gim Cassano
Egregio dr. Cassano, mi sembra che sia Lei che fatica a capire. I grandi valori del liberalismo delle origini (Stuart Mill) ed anche più recenti (Beveridge) sono stati completamente assorbiti dal movimento socialista europeo, in uno con quelli dei movimenti egualitari e solidaristici del passato. Basta definirsi laburisti, socialisti o socialdemocratici in tutta Europa per considerarsi portatori dell'insieme di quei valori. Oggi usare la dizione liberalsocialisti è, dunque, a mio avviso fuorviante per i socialisti. Semmai i principi del liberalismo delle origini sono stati da tempo abbandonati in genere dai partiti liberali, divenuti per lo più movimenti ultra conservatori, sempre alleati con le formazioni di centro destra. I presupposti che Lei reclama perché sia possibile l'unità d'azione tra socialisti e liberali non possono sussistere: ove sussistessero gli indirizzi essenziali del pensiero e delle tradizioni dei socialisti sarebbero traditi. E' una conclusione che io ho tratto leggendo molti Suoi interventi riportati sulla mailing list. Per questo Le ho dato ragione quando Lei denuncia la mancanza di tali presupposti, che non possono proprio sussistere. Riconoscerei di aver io preso una cantonata se Lei dichiarasse di condividere i recenti scritti di Beppe Giudice e Luciano Belli Paci comparsi sulla mailing list ed i contenuti del Manifesto di Volpedo, nei quali sono illustrati i principi ed i valori dei socialisti volpediani. Lei potrà incontrare sulla Sua strada il PSI di Nencini, partito che esprime posizioni moderate e che, abbiamo oggi con sorpresa appreso, si appresta a svolgere un congresso con metodi candidamente ed esplicitamente stalinisti. Proprio per tenere lontano da noi lo spettro del centralismo democratico di infausta memoria, spesso ci definiamo socialisti libertari. Nel negare la possibilità di unità d'azione con movimenti di ispirazione liberale, esprimo la mia convinzione di socialista, senza voler mancare di rispetto a persone come Lei, che ha opinioni lontane e non conciliabili con le mie e che ha tutto il diritto di vederle rispettate anche da chi la pensa diversamente. Cordiali saluti. Giovanni Baccalini
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Non ho mai avuto occasione di occuparmi di libera Italia, ne ho saputo aprire l'allegato. Non conosco i presupposti culturali e ideologici di tale associazione. Sono, però, un po' scettico. Relativamente alla discussione fra Gim Cassano e Somaini, condivido le posizioni di Somaini e sono d'accordo con Gim Cassano che non è possibile l'unità d'azione tra liberali e socialisti. Sono immaginabili specifiche alleanze sui diritti, ma non sulle politiche economiche e sociali. Cari saluti. Giovanni Baccalini
Egregio dr. Baccalini,
Come di consueto, ha travisato tutto. In nessun mio intervento si afferma l'incompatibilità tra liberalismo e socialismo, o l'impossibilità di un'azione comune, non limitata a diritti, laicità, etc. Anzi, il contrario. Ho invece affermato che non può parlarsi di "patto d'unità d'azione" quando non vi siano presupposti che abbiano un minimo grado di affinità e condivisione, e strategie e prospettive comuni; è evidente che ciò appare problematico con chi non riconosce l'altro, e vuol battezzarlo con un nome diverso dal suo. Per fortuna, tale atteggiamento non è di tutti i liberali e non è di tutti i socialisti. Quindi, La invito ad una lettura più attenta e, soprattutto, a "condensare" le opinioni altrui con maggiore onestà intellettuale, evitando di prender svarioni.
Gim Cassano
Egregio dr. Cassano, mi sembra che sia Lei che fatica a capire. I grandi valori del liberalismo delle origini (Stuart Mill) ed anche più recenti (Beveridge) sono stati completamente assorbiti dal movimento socialista europeo, in uno con quelli dei movimenti egualitari e solidaristici del passato. Basta definirsi laburisti, socialisti o socialdemocratici in tutta Europa per considerarsi portatori dell'insieme di quei valori. Oggi usare la dizione liberalsocialisti è, dunque, a mio avviso fuorviante per i socialisti. Semmai i principi del liberalismo delle origini sono stati da tempo abbandonati in genere dai partiti liberali, divenuti per lo più movimenti ultra conservatori, sempre alleati con le formazioni di centro destra. I presupposti che Lei reclama perché sia possibile l'unità d'azione tra socialisti e liberali non possono sussistere: ove sussistessero gli indirizzi essenziali del pensiero e delle tradizioni dei socialisti sarebbero traditi. E' una conclusione che io ho tratto leggendo molti Suoi interventi riportati sulla mailing list. Per questo Le ho dato ragione quando Lei denuncia la mancanza di tali presupposti, che non possono proprio sussistere. Riconoscerei di aver io preso una cantonata se Lei dichiarasse di condividere i recenti scritti di Beppe Giudice e Luciano Belli Paci comparsi sulla mailing list ed i contenuti del Manifesto di Volpedo, nei quali sono illustrati i principi ed i valori dei socialisti volpediani. Lei potrà incontrare sulla Sua strada il PSI di Nencini, partito che esprime posizioni moderate e che, abbiamo oggi con sorpresa appreso, si appresta a svolgere un congresso con metodi candidamente ed esplicitamente stalinisti. Proprio per tenere lontano da noi lo spettro del centralismo democratico di infausta memoria, spesso ci definiamo socialisti libertari. Nel negare la possibilità di unità d'azione con movimenti di ispirazione liberale, esprimo la mia convinzione di socialista, senza voler mancare di rispetto a persone come Lei, che ha opinioni lontane e non conciliabili con le mie e che ha tutto il diritto di vederle rispettate anche da chi la pensa diversamente. Cordiali saluti. Giovanni Baccalini
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