domenica 30 ottobre 2011

Emanuele Macaluso: Se la corrente del biberon veste alla marinara Il Riformista

Il Riformista

36 commenti:

claudio ha detto...

Questa volta non condivido Macaluso. Il PD è un ircocervo, lo abbiamo detto tante volte, e si muove secondo criteri diversi da quelli della prima repubblica.
Nella quale repubblica, peraltro, è successo più volte che i giovani turchi si muovessero per sostituire le vecchie balene spiaggiate, che nel PCI invece erano riverite e omaggiate anche se putrefatte. Quindi che Renzi abbia imparato in casa popolare cose che mai nel PCI-PDS-DS si sarebbero fatte è normale.
C'è un dato organizzativo: alla Leopolda erano in tanti e a loro spese, a Napoli altrettanti ma rimborsati. Alla Leopolda sono venuti per parlare, e, cosa mai successa in un partito italiano hanno parlato in centinaia, rispettando i 5 minuti. A Napoli hanno ascoltato.
Poi c'è un più delicato problema politico: alla Leopolda prevalevano gli interventi che partivano dalla situazione data, e cioè che è difficile chiamarsi fuori dalla lettera della BCE, e tanto vale utilizzarla per demolire delle strutture parassitarie. All'Aquila, dove si sono radunati i quarantenni delle correnti dalemian- bersaniane, prevalevano invece le posizioni di chi, insieme al sindacato, pensa che con qualche corteo e qualche sciopero si può fare diversamente. Cioè la linea del PCI togliattian-berlingueriano: facciamo vedere che siamo in tanti a protestare, non cambierà una virgola ma ci rispetteranno. Lo poteva fare un partito escluso dal governo per il fattore K, non il partito che ci ha portato nell'euro e che già una volta ha risanato il bilancio, sia pure anche svendendo beni pubblici.
Insomma, se scegliamo la linea di raccontare palle alla gente e poi fare altro, possiamo scegliere tra Vendola che è più poetico (e che ha perso la mia stima quando è venuto a Torino a dire che era contro la TAV per Lione ma favorevole a quella Napoli-Bari: un perfetto venditore di auto usate) e Bersani che ha la comunicativa più pratica e efficiente, ma che quando si arriverà al nocciolo, girerà prudentemente alla larga. Come farà anche Vendola, d'altra parte.

giovanni ha detto...

mah.... Questa sera da Fazio c'erano Rampini e Renzi. Il primo ha detto che bisogna prendere come modello quello delle socialdemocrazie del N e il Brasile di Lula, il secondo che il modello socialdemocratico è superato...
Da questo punto di vista, Bersani e Vendola hanno ragione: è Renzi il vecchio, il New Labour l'abbiamo già visto all'opera. Come ha scritto Le Carré, Blair, come la Thatcher, avrebbe privatizzato anche l'aria. Sono certo che a Renzi (che pure cita Olivetti) la Thatcher (la Leopolda...) non dispiace affatto. Il problema non è solo il contenitore, sono soprattutto i contenuti, caro Claudio. Ad una salutare, ma ormai un po' trita, polemica contro la casta e la burocrazia, Renzi è molto fumoso sulla politica economica che ha in mente... Si capisce bene una sola cosa: che le liberalizzazioni gli piacciono molto e i sindacati molto meno. Preferisco ancora una volta di gran lunga Rampini, che ha ben spiegato (ad Ostellino sono dieci anni che tento inultilmente di spiegarglielo...) che si può essere socialisti senza essere statalisti
buona serata
Giovanni

felice ha detto...

BASTA NON CADERE NELL'ERRORE DEL DOCUMENTO DI MAGGIORANZA PSI CHE DICE COME COMUNIONE E LIBERAZIONE, Senza però avere la compagnia delle opere : piu Società e meno Stato, con cui concordo soltanto se si aggiunge Più interesse pubblico e meno privato. la società non è necessariamente per azioni o a responsabilità limitata e il pubblico non coincide con statale. Va bene polemizzare con i ritardi della sinistra, ma se per rinovamento significa togliere la oensione a chi ce l'ha per non darla a chi non ce l'ha preferisco un sano conservatorismo. se togliamo le pensioni col retributivo, tra l'altro in via di scomparsa( bisognava avere 18 anni di contributi nel 1994, quindi 35 anni di contributi nel 2011), non aumentano quelle con il contributivo, semplicemente risparmiano gli enti previdenziali. L'altra stupidaggine è quella di contrapporre le generazioni, come se i nemici dei giovani siano gli anziani, senza distingure tra appartenenti al 10% delle famiglie più ricche( padri, figli o nonni che siano) o al restante 90% .

dario ha detto...

Ma allora, se i presenti si sono pagati tutto di tasca propria, i 107 mila euro (dichiarati dagli organizzatori) spesi per organizzare la Leopolda a cosa sono serviti? Seconda domanda da dove sono arrivati (gli euro non i partecipanti)?

Dario Allamano

dario ha detto...

Dovremmo chiedere a Rampini di candidarsi a leader del new socialismo italiano, consiglio a tutti di cercare e leggere il suo libro del 2009 (allegato a Repubblica/Espresso) "le dieci cose che non saranno più le stesse" il cui terzo capitolo titola "Voglia di socialismo" (altro che Renzi, Leopolda, Vendola e dintorni)

Dario Allamano

mario ha detto...

Caro Felice, non credo che nel documento di maggioranza del PSI ci siano "errori", ma solo e semplicemente delle scelte chiare e deliberate "di campo"......poco coerenti e fors'anche paradossali per una forza che si autodefinisce socialista, ma pur sempre delle scelte. Che io e te, come tanti altri socialisti iscritti o meno al PSI, ovviamente non condividiamo per niente.
Mario Francese

diego ha detto...

Mi sembra che oggi, a economia di mercato tragicamente condivisa - senza ripensamenti - anche dalla sinistra, nessuno proponga di fare un passo indietro almeno per quanto riguarda i servizi pubblici essenziali: istruzione, sanità, energia, trasporti, infrastrutture, reti di telecomunicazioni e infrastrutture, che dovrebbero tornare ad essere gestiti interamente dallo stato, con un comitato di controllo terzo che ne garantisca l'efficenza e il rapporto benefici/costi. Quindi controllo del rapporto dipendenti/servizi senza che queste società tornino ad essere dei carrozzoni, controllo regolarità degli appalti ed estraneità dei partiti alla loro gestione. La favola del liberismo - come s'è dimostrato con la privatizzazione delle grandi società di servizi pubblici - per cui si ha maggior qualità a minor prezzo, è appunto una favola che ha al centro il precariato dei call center,l'appalto a ditte terze che sfruttano i loro dipendenti in condizioni sempre di precariato e così via. Si può ricomporre, al di là dei confronti/scontri personali almeno questo minimo comun denominatore? Poi, nessuno spara addosso alla economia di mercato per tutto ciò che non ha le caratteristiche di servizio pubblico.
Diego Zandel

giovanni ha detto...

vero. Ma altrettanto vero che (su questo ha ragione Renzi) che vi è un enorme problema di buroicrazia su cui si sono storicamente arenati la gran parte dei progetti riformatori

felice ha detto...

Quando Renzi dice, come da Fazio, che c'è il dramma di chi perde ill avoro a 50 anni dice una cosa sacrosanta, mqa se lodico io mica mi invitano da Fazio. C'è a Milano una ONLUS che si occupa dei 50enni che perdono il avoro da 10 anni, cioè prima che Renzi comparisse all'orizzonte: mai stata invitata nemmenbo in una televisione di quartiere. Sono srtanco di farmi imporre leader dal sistema mediatico, dove ognuno ha i suoi pupilli., Renzi per essere coerente dovrebbe fondare un suo partito collocato al centro. In 5 min uti alla lwopolda gli avrei fatto la proposta di vera trasparenza che non sarà mai approvata neppure da un parlamento con Renzi al 40% e i grillini al 15%.Legge Costiruzionale: art. 1 Nessuno può essere nominato o candidarsi per ricoprire un posto senza aver fatto anticipata dichiaraziuone di aspirare al posto in antiucipo sulla vacanza del posto o del termine per presentare la candidatura. In difetto la nomina e/o la candidatura sono nulle di diritto e la nullità può essere nfatta valere da ogni cittadino elettore in ogni momento anche succesivo alla nomina con ricor so esente da contributo unificato e senza necessità di assistenza di procuratore legale. La disposizione si applica ad ogni organo della P.A. e a tutti i corpi legislativi, esecutivi e consultivi dello stato, delle regioni a statuto speciale ed ordinario, delle province comprese quelle autonome di Trento e Bolzano, delle città metropolitane , dei Comuni e loro aggregazioni e/o articolazioni. Si applica altresi agli ordini e collegi professionali, alle società di capitali quotate in Borsa, e alle società concessionarie dello Stato ed di altri enti pubblici o comunque esercenti attività di comunicazione di massa in qualsivoglia ambito territoriale dello stato e con qualsivoglia mezzo e dovunque sia fissata la loro sede legale e gli strumenti di emissione e produzione purché ricevibili o conoscibili da utenti dimoranti sul territorio nazionale".

Sapremmo in anticipo che vuol fare il Presidente della Repubblica, il Primo ministro, il deputato, il consigliere comunale o il presidente o amministratore delegato di ENI,ENEL o Fintecna-, come della FIAT e di Telecom , ma anche il componente di un'autorità di garanzia, del CSM o della Corte Costituzionale, chi entrerà nel CNEL o nel Consiglio di Stato o nella Corte dei Conti non per concorso ma per nomina governativa. Sapremmo in anticipo chi vuol fare il Rettore o il Preside e soprattutto chi aspira ci deve mettere la faccia e correre il rischio che altra persona sia nominata al suo posto.Cricche e cordate sarebbero costrette a palesarsi e a msurarsi con altri gruppi di pressione.

comitato gobetti ha detto...

Il PD è figlio di un enorme fraintendimento, sono tantissimi anni che seguo il lavoro a sinistra della non-destra che si è coagulata in Italia, non destra perché è legata solo ad interessi privatistici ma manca totalmente della cultura non di destra ma di cultura liberaldemocratica.
Dopo tangentopoli si pose la questione della sinistra e l'idea fu quella di unire tutte le anime della sinistra dai reduci del PCI sino al repubblicani, dal 1993 al 1996 si svolsero centinaia di incontri, in merito a questo percorso si sono scritti migliaia di documenti, molti sono nel mio archivio. Ma per far questo occorreva riconoscere il valore del mondo Liberal Socialista e Socialista - anche se il socialismo era stato assassinato dal craxismo - cosa che nei vecchi PCI era totalmente estranea

comitato gobetti ha detto...

Ma prevalse alla fine la vecchia idea di alta strategia (?) togliattiana, portata avanti specialmente da D'Alema che ha sempre visto il primato del PARTITO sulla società e sul cittadino, 'dell'incontro delle masse socialiste con le masse cattoliche' una fusione dei reduci del vecchio PCI e della corrente di Base della DC, man mano tutti gli elementi estranei a questo schema furono costretti ad allontanarsi, ancor oggi il buon Bogi della sinistra repubblicana o Valdo Spini o Giuseppe Ayala si stanno ancora chiedendo cosa sia accaduto, unico reduce è Enzo Bianco ma sta su uno strapuntino.

comitato gobetti ha detto...

E' accaduto che vi è stata la fusione fredda tra due corporazioni politiche chiuse in se stesse, una fusione piena di contraddizioni tra cui quella originaria dell'incontro tra le masse come se nella Democrazia Liberale - quale noi siamo anche se qui sembra che nessuno lo capisca - vi fossero masse e non cittadini e società. Questo problema la dice lunga sulle difficoltà dei vertici del PD di potersi muovere.

comitato gobetti ha detto...

Ma il PD è un partito? Cioè è una parte della società che ha idee condivise e da queste idee fa scaturire progetti che propone ai cittadini/corpo elettorale per giungere al governo della Nazione. Ma l'antistorica e contraddittoria fusione fredda tra ex PCI e Base Dc ha portato ad un vuoto, ad uno scollamento che è stato riempito dell'anchismo.

comitato gobetti ha detto...

Il PD sinora si è proposto come il collante di tante cose, molte volte esse entrano in conflitto tra loro, l'anchismo veltroniamo ha portato ad un disastro Identitario, perché la questione delle questioni del PD è proprio l'Identità, un partito che non ha 'un orizzonte di senso'; identità e orizzonte di senso formano un io riconoscibile perché ha una sua struttura riconoscibile.

comitato gobetti ha detto...

Il PD sembra Zelig il personaggio di Woody Allen che si identifica con ogni luogo o persona che si trova a dover frequentare diventa negro davanti ai negri, diventa schiavista davanti ai schiavisti, diventa integerrimo poliziotto davanti ai poliziotti diviene un efferato bandito con i banditi. Così il PD diviene di centro con l'UDC, familistico con i Dipietristi, diviene cattocomunista con SEL, diviene Confindustriale con Confindustria, diviene ultravaticanista con i Cardinali e via elencando. Manca l'Identità e se non c'è identità non esisti.

comitato gobetti ha detto...

Il PD diviene un gruppo ecumenico cioè un gruppo del tutto e non di una parte e se sei del tutto non sei di niente dunque non esisti. Almeno se hai una forte ideologia totalizzante antidemocratica come la chiesa allora puoi aspirare all'Ecumenismo
Tra le questioni che più danno la percezione del vuoto è la mancanza di cultura, di riflessione, l'incontro della sinistra con i cattolici ha provocato un corto circuito orribile, tutto nasce da incultura e non lettura, per esempio della Rerum Novarum di Leone XII che è l'enciclica messa alla base della politica sociale della chiesa e delle sue organizzazioni collaterali. La Rerum Novarum riprende in pieno il Sillabo di Pio IX lo rivernicia di parole nuove, moderne, sociali e promuove una società gerarchizzata in cui le corporazione, gestite in modo paternalistico, portano avanti le questioni della società con molta carità di fondo. Sinora i documenti dei gruppi e persone che si rifanno alla politica sociale cattolica non si discostano per nulla da questa impostazione, ho letto recenti documenti della CISL e delle Acli che dovrebbero essere i punti avanzati di questo pensiero.
Per capire possiamo analizziamo due parole: carità che è di destra e pietà che è di sinistra, I cattolici che usano la dottrina sociale della chiesa come fatto politico sono ideologicamente portati alla carità che è un modello utilitaristico del rapporto sociale, un rapporto caritatevole ( basta ricordare l'economia caritatevole di Bush) do qualcosa per te per il mio bene, per non vivere il senso di colpa, per guadagnarmi il paradiso. La sinistra invece usa la pietà, la pietas latina, che è un modello sociale umanistico, ti aiuto perché ti sento parte di me, il tuo dolore, il tuo disagio sono il mio disagio, il mio dolore, tutti siamo legati agli altri è la base della sinistra.
Nelle Democrazie Liberali dell'Occidente questa distinzione è molto netta nel mondo politico, è la madre della divisione tra destra e sinistra. In Italia vi è un'immensa confusione e ciò forma un vuoto di Democrazia facilmente accaparrabile dall'immondizia che è sempre stata sotto la scorza della nostra Repubblica e che ha comportato il blocco Democratico e ciò l'ha imposto anche con stragi efferate da Portella delle Ginestre sino all'Italicus passando per Piazza Fontana agli assassini di Falcone e Borsellino.
Renzi iica come tanti giovani un nuovo eroe Steve Jobs, ma questo è un uomo di destra, la destra tecnocratica americana, il primato del singolo sulla società, Jobs era un genio nella sua materia, ma era un genio di destra nell'amministrare la sua azienda i suoi dipendenti erano come schiavizzati, milioni di persone lavorano per la Mela in forma di schiavitù nei paesi che viaggiano al 10% del PIL, questo Jobs lo sapeva bene ma lui si era 'auto-mitizzato'. Il famoso discorso agli studenti parte da una premessa sbagliata, lui fu allontanato dalla Mela non licenziato con una montagna di dollari come buonuscita, quello che non succede ai milioni di giovani espulsi dal mondo del lavoro e che oggi formano le schiere dei disperati e degli indignati. Essere licenziati con un montagna di dollari è una fortuna senza un soldo è una tragedia.

Renzi è uomi di destra ma gli altri giovani se si ascoltano le loro belle parole, la loro rabbia si resta sorprese dell'eccitazione attorno a categorie di prepolitica un noi e loro, cattivi e buoni. Questo è il prodotto di del partito che non c'è ma che ha un nuome e un simbolo, che ha uomini ma non ha una ideologia che non è in se qualcosa di negativo ma sono idee sorrette da passioni, la passione senza idee produce populismo e qualunuismo

guido ha detto...

Io non sottovaluterei i fenomeno Renzi. Come Grillo ( e prima ancora di lui Di Pietro) e per certi versi anche Vendola, è un prodotto di una politica bloccata da anni con una opposizione che opposizione vera non è e che presenta sempre le solite facce e le parole stanche che sentiamo ormai da troppi anni. Intanto ogni anno entrano nel corpo elettorale nuove leve di 18enni che rimangono giovani, nel senso di pecari anche per 10-15 anni. Fate il conto di quanti sono. Escono i vecchi, ma non dagli apparati di partito. Giovani o vecchi di per sé non sono categorie che permettano di giudicare la bontà politica di un militante, ma quando i numeri sono grandi queste categorie diventano di per sé politiche.



Io sono sempre più preoccupato, quando vedo la faccia di Sacconi capisco che questi sono disposti a qualsiasi cosa per non perdere il posto. Non sono mai stato pasoliniano, ma comincio a capire l’idea di un processo al Palazzo. Credo che un compito importante della nostra generazione di militanti che ha buona memoria, dovrebbe essere quella di scrivere in poco tempo un Libro Nero del Berlusconismo, come fece Matteotti nel discorso che lo portò alla morte. Berlusconi sta tirando fuori tutte le artiglierie, Lupi, Sacconi, Confalonieri, Ferrara e la Santanchè. Prima o poi avremo anche le bombette G

claudio ha detto...

il documento di Atene dice cose sacrosante, ma sullo sfondo. All'atto pratico, Zapatero non ha avuto bisogno di ricevere nessuna lettera, ha fatto da solo le cose che si dovevano fare, e il povero Papandreu, presidente dell'Internazionale, mi pare, sta facendo lo stesso.
Sia quelli della Leopolda che quelli dell'Aquila, han deciso che è inutile richiamarsi al socialismo europeo, perchè sono figli di una cultura o comunista o cattolica. Noi facciamo bene a tenere accesa la fiaccola sotto il moggio, ma poi bisogna anche andare a votare.
Siccome l'altro problema della sinistra italiana è la cooptazione autoreferenziale, a me piace di più il metodo della Leopolda che quello dell'Aquila.
Tra l'altro, chi fa un convegno all'Aquila, posto irraggiungibile, lo fa per non avere troppi partecipanti

franco ha detto...

Sono preoccupato anch'io quando vedo la faccia di Sacconi, figuriamoci. Ma non per questo mi pare siano da accettare, come fenomeno ineludibile frutto dell'assenza di opposizione, questi epigoni del facile populismo mediatico, del tutto interni alle logiche del potere e del sistema politico, senza nessuna intenzione di sfidarlo per davvero ma di introdursi nelle sue pieghe, anche quelle più "recondite", per cercare spazio per se stessi e per i propri "clan" (verificare cosa si muove alla periferia dei "leader"). Grazie per l'attenzione Franco Astengo

felice ha detto...

le preoccupazioni per Renzi non derivano da sottovalutazione, al contrario. Su di lui c'è un'operazione mediatica pari a quella scatenata per il Veltroni del Lingotto, quello che ci ha porato al disastro del 2008. Per di più stavolta dietro a Renzi ci sta anche il vaticano e non solo De Benedetti. Adesso dopo Fazio lo vedremo da Lerner, dall'Annunziata e dalla Gruber e a Uno Mattina, Mela Verde e alla Falde del Kilimangiaro e masicciamente sulle reti mediast dove sostituirà il Bertinotti d'antan. L'endorsement di Cicchito l'ha già avuto ed è stato ad Arcore del tutto irritualmente. Sono per un ricambio dei grupi dirigenti dei partiti, ma soprattutto per una trasparenza democratica delle loro scelte. Se il PD fosse stato un partito democratico ( pare una contraddizione) una scelta come quella dell'adesione o no al PSE sarebbe stata oggetto di un referendum tra gli iscritti, me come ci ga insegnato Canetti Il nemico del mio nemico non è miuo amico.

luciano ha detto...

Il metodo della Leopolda è davvero straordinariamente innovativo: segnala
una frattura nelle forme di investitura del nuovo leader del centro-destra
italiano.
Ora si tratta di vedere come procedere all'investitura del leader del
centro-sinistra.
Sarebbe seccante se alle prossime elezioni ci trovassimo come alle
presidenziali francesi del 2002, con due candidati di destra tra cui
scegliere il meno peggio.

Ma ve li immaginate ?
Alfano: "Marchionne è l'incarnazione del genio italico, bisogna eleggere un
governo che approvi leggi che gli permettano di avere le mani libere".
Renzi: "Sono stato io a proporre Marchionne per il Nobel, anche se i
maglioncini alla sua età ...; se volete che vengano attuate tutte le
brillanti idee di Sergio dovete votare per me, non per il Pdl che in tanti
anni di governo non è stato capace di spianargli la strada".
Alfano: "La lettera della BCE è il nostro programma di governo".
Renzi: "Quei buoni a nulla del Pdl hanno tentato di prendere per i fondelli
anche la BCE; io farò tutto quello che chiede la BCE nei miei primi 100
giorni, poi però andrò molto oltre".

Naturalmente invento. Ma non troppo.

Luciano Belli Paci

lanfranco ha detto...

francamente non riesco a prendere sul serio il gianburrasca
fiorentino.quando lo molleranno i media gli resterà un posto come
quello di capezzone.Se andasse alle primarie nel pd contro bersani,non
credo che vincerebbe,nonostante il grave logoramento di
quest'ultimo.quello che mi preoccupa cmq nel pd è la debolezza
dell'area bersani e il relativo isolamento di fassina e dei pochi che
stanno con lui.Questi sono i meno peggio,ma sono deboli e ora con
l'ondata a favore del governo di emergenza verranno sommersi dalle
posizioni di letta e veltroni.Apprezzo la scelta di papandreu perchè
dopo essersi inchinato al ricatto della germania e del FMI ora almeno
sente il dovere di sottopoprre questa politica innaturale per un
partito socialista al giudizio del popolo greco

claudio ha detto...

oh, insomma! l'aspetto importante della Leopolda è la qualità e la quantità della partecipazione democratica che c'è stata, cosa mai vista nel PD oligarchico, timoroso e ma anche.
Adesso i soloni della sinistra- che- ha-la- ricetta- in- tasca- per- ogni -problema si affannano a dire che non sono abbastanza di sinistra, che non è giusto mettere la primo posto che facciamo parte dell'Europa e che lì ci dobbiamo misurare: no, facciamo parte di un corteo blaterante della FIOM. Mi sembrate quelli che nell'ottocento si opponevano all'estensione del suffragio perché sarebbero aumentati i cattolici.

giovanni ha detto...

Caro Claudio,
mi sembra che in questa ml i laudatores del PD (in tutte le sue espressioni...) siano davvero pochi e talvolta li abbiamo trattati davvero male, cosa di cui mi scuso.
Per il resto, non comprendo perché la partecipazione alla Leopolda sia intelligente e quella a un corteo della Fiom blaterante.
Non sono mai stato un operaista, ma non ritengo nemmeno che la classe operaia sia scomparsa.
Il postmoderno è morto e forse sarebbe ora di spostare l'attenzione dal contenitore al contenuto. E il contenuto di Renzi a molti di noi non piace. Ad es., non casualmente, non c'è una parola sui diritti civili e sulla laicità. Anche a Piazza Venezia c'era partecipazione spontanea...
Un caro saluto
Giovanni

paolo ha detto...

Che dire sulle 100 proposte? Mi sembrano di impronta liberale/riformista, diciamo quello che dovrebbe fare un Pdl se fosse un partito serio, e non un'emanazione di Mediaset alleato di un partito razzista. Qualcuno ha definito Renzi un "demagogo di centro".
Alcune mi sembrano sacrosante (come il no ai condoni e alle grandi opere), altre condivisibili (come il sostegno alle famiglie o alla ricerca), altre interessanti (come l'abolizione del Cnel o l'obbligo del preventivo per gli avvocati)
Pericolose invece quelle di segno liberista, come mettere in competizione pubblico e privato su scuola e sanità, e il contratto unico di lavoro "a tutele progressive" (?).
Scandalosa l'assenza, tra le priorità, della lotta all'evasione fiscale.
PP

pierpaolo ha detto...

Sostenere Renzi per il nuovismo del metodo, senza accorgersi che propone contenuti politicamente evanescenti quando va bene, e inaccettabili quando va male è un bel ragionamento, ma se - come sostengono i polemisti di scuola Gesuita - lo portiamo all'estremo, allora finiremmo per il dover elogiare anche la voglia di partecipazione e il ritrovato interesse per la politica del popolo ungherese, che ha però "regalato" a quello sfortunato paese la resurrezione di antisemitismo, bande paramilitari organizzate per fini politici e di controllo sociale e un partito hortysta al 16%...
L'attenzione di questi anni ai "nuovi" metodi - si tratti di Renzi o Pisapia - e la corrispondente disattenzione ai contenuti delle proposte politiche è qualcosa cui ancora non mi sono abituato... ma forse sto diventando troppo vecchio e sono da rottamare anch'io...

claudio ha detto...

mah...sono più vecchio di te, ma sono un po' stufo di quelli che ripetono "cosa importa come si scelgono i capi, a noi interessa fare la rivoluzione", oppure qualche baggianata sui contenuti, che spesso sono decisi al di fuori dei nostri poteri nazionali. A me , guarda un po', preme di più spezzare il meccanismo che ci ha regalato per l'eternità due dannosi figuri come D'Alema e Veltroni. Il resto mi interessa poco, è retorica.
Sono reduce da un seminario su MIchels, lo strano consuocero di Luigi Einaudi, autore de "la legge ferrea dell'oligarchia"

giovanni ha detto...

Caro Claudio,
come sai, sono anch'io un cultore di Michels e delle sua tematiche
anti-oligarchia e burocrazia dei partiti. A dir la verità, lo sono ancor
più di Gaetano Salvemini perché Michels (come altri che sparavano sul
quartier generale, da Enrico Ferri a Arturo Labriola a Nicola Bombacci)
finirono per aderire al fascismo. Insomma, si parte criticando Turati e si
finisce con Mussolini, a cantare, per l'appunto, "Giovinezza". Come vedi,
i contenuti non sono baggianate, soprattutto quando i contenitori sono in
realtà dei format...
Ciao,
Giovanni

felice ha detto...

Su renzi il Riformista ha pubblicato una mia lunga lettera ieri, che manderò
anche lla mailing list delrosselli. Chi fosse impaziente la può leggere su www.
melogranorosso.eu. Sono stato criticato per averlo trattato male e con passaggi
ironici. Mi hanno anche chiesto chi me lo faccia fare: perchè inimicarsi un
potenziale Primo Ministro? Ho risposto che è appunto una tale eventualità che
me lo ha fatto fare. Se Claudio è per Renzi per far fuori D'Alema e Veltroni,
può darsi che ci riesca col primo, ma col secondo no visto che è tra i padrini
di Renzi. A proposito di trasparenza non ha ancora risposto a chi gli ha
chiesto chi ci ha messo i 107.000 Euro del costo della leopolda e se la nomina
a dirigente nella ditta di famiglia è avvenuta alla vigilia dell'assunzione di
una carica pubblica elettiva.

luciano ha detto...

Scusa Claudio, ma se hai queste priorità come accidenti hai fatto ad aderire al PD ?
Un partito che è nato per imitare il partito leggero e le "convenscion" americane, che ha sostituito ai congressi il rito mediatico delle "primarie" (cioé farsi eleggere il leader dai giornali di area ...), che per tenere insieme in qualche modo la federazione tribale delle sue molte anime ha dato vita ad organismi dirigenti elefantiaci, pressoché impossibili da convocare e comunque impossibilitati a decidere alcunché, che anche per i consigli di zona deve fare le liste col manuale Cencelli...
Se metti addirittura il metodo sopra al contenuto, cosa ti ha attratto ? Sei un amante degli horror o un seguace di Von Sacher Masoch ?
Io ho sempre preferito Sacher da solo :-))
Vabbé, scusatemi, è Venerdì pomeriggio ....
Luciano

dario ha detto...

Sono sempre in attesa della risposta sui 107.000 euro di costo della Leopolda, che mi dà tanto l'idea di una delle tante escort di Berlusconi.

A proposito del Renzi la cosa più simpatica era il palco, che per dare l'idea di essere popolare era arredato con finto tavolo stile contadino rustico, finta libreria (stile Berlusca in televisione) e frigo SMEG anni sessanta probabilmente taroccato. Secondo me gran parte dei 107.000 euro sono stati spesi per comprarli dagli arredatori fiorentini. Se il suo uomo immagine (Gori) ci chiedeva consiglio avremmo potuto dirgli che le stesse cose si potevano trovare al Balon di Torino per un complessivo di 107 euro e ti davano in aggiunta anche un po' di fumo (inteso nel senso di maria), ma forse di questo il Renzi ne vende già tanto in proprio.
Tra l'altro nella vecchia sede del circolo Pertini di Torino c'era un frigo FIAT anni '60 autentico, del buon compagno Paride Rega e che avrebbe volentieri prestato per l'evento.

Dario Allamano

PS

sulle 100 idee tralascio ogni commento c'è tutto ed il contrario di tutto. Diciamo che se occorrono due pagine per descrivere come metterle poi in pratica sul piano legislativo, mi fa tornare in mente il Programma di Prodi, ma nel caso preferisco l'originale, è un po' noioso, non saltella tanto sul palco, non ha mai vinto all'Eredità, ma tutto sommato non ha governato male. L'unico suo problema furono i sinistri arcobaleni e i destri veltronisti, che per paura di non far a diventare Capo del Governo prima dei sessantanni il loro capo Uolter hanno trescato con i sinistri arcobaleni e con i mastellisti per far cadere il Prode. Brillante risultato

Anonimo ha detto...

Hai ragione quando affermi che le decisioni importanti possono essere prese soltanto a livello europeo. Il problema è che in Europa oggi mandiamo un buffone di corte come Silvio Berlusconi, e domani, forse, un ragazzino saccente come Renzi.

Ho passato l'ultima parte del pomeriggio a selezionare e inviare ad alcuni compagni della documentazione che testimonia del lavoro del gruppo socialista a Strasburgo, e più in generale il lavoro del PSE. Riletta la Proposta di Relazione alla Commissione speciale sulla crisi finanziaria, economica e sociale", presentata da Pervenche Berés, socialista. Mi chiedo cosa abbiamo fatto di male per meritare un livello del dibattito pubblico così infimo da essere buono al massimo per le risse dei cosiddetti "talk show di approfondimento", quando in tutta Europa si analizza, si ragiona, si propone.

E' a Strasburgo e a Bruxelles che dovremmo rivolgere la nostra attenzione; ma al massimo perdiamo tempo dietro alle primarie del PD e alle mattane di Renzi. Hai forse sentito qualche leader nazionale commentare il "Manifesto per rilanciare l'Europa" pubblicato mercoledì dal Sole, e accompagnato da un appello di Amato, Quadrio Curzio, Prodi e Savona? Io no - e non credo che mi sia sfuggito qualcosa di quella giornata politica.

Ormai è chiaro: gli dei ci hanno abbandonato...

claudio ha detto...

al PD ho aderito per votare Marino, nella vana speranza che diventasse un ago della bilancia e facesse saltare il banco. Poi ho scoperto che nel mio circolo Pd ci sono molti giovani, molto meno carrieristi dei quarantenni, e mi sono fermato un po' per ragioni sociologiche. I giovani di sinistra extrapartiti li conosco all'associazione universitaria Altera, qualcuno di loro viene anche a Volpedo. Spero di non offendere nessuno dicendo che gli uni e gli altri sono molto meglio dei giovani socialisti dell'ultimo periodo craxiano

claudio ha detto...

sto scorrendo la bellissima storia d'Italia nel dopoguerra di Ginsborg che
dedica pochissimo spazio al PCI, che in effetti contava poco, come è giusto
che faccia uno storico non tenuto a pagar pegno alle lobby della nostra
università, perché avere uno di Cambridge è comunque un fiore all'occhiello.
Ecco, quel grande partito, pieno di iscritti, di capacità organizzativa e di
capacità di mobilitazione, si è sciolto come neve al sole per il persistente
immobilismo politico, il centralismo organizzativo che bloccava tutte le
discussioni su un'ortodossia di centrismo interno. E per l'eterna durata dei
dirigenti nazionali, pari a quella dei cardinali di curia. Anche lì si
spostava la discussione sui "contenuti" bollando come eretici quelli diversi
dal centro.
Il PD è affossato dalla persistete sopravvivenza dei figli di Berlinguer e
dal blocco al ricambio, sul quale prevale l'esigenza dell'equilibrio tra i
cofondatori. chiunque faccia saltare questo meccanismo di infernale
immobilismo di provincia è un benemerito, anche se è un po' liberista. E
poi, suvvia, un colpo ai notai, ai farmacisti ai tassisti non mi sembra una
brutta cosa...

giovanni ha detto...

Caro Claudio, nella "bellissima" Storia d'Italia di Ginsborg è completamente assente la cultura socialista (non dico i socialisti), cosa che, giustamente, suscitò lo scalpore di Vittorio Foa. 800 pagine fondate sull'applicazione di una categoria, quella del familismo amorale, peraltro non originale. Poi non bisogna meravigliarsi se un altro storico inglese (molto più bravo di Ginsborg) come Hobsbawm ammise candidamente di essere rimasto meravigliato per la vittoria di Berlusconi perché nella casa del suo amico Villari non ne avevamo mai parlato...

felice ha detto...

Su un punto bellavita ha ragione, se Renzi è l'unica alternativa che possiamo
aspettarci, siamo ridotti male, ma non vedo una ragione per uno di sinistra e
socialista di stare con il movimento perché muove e si muove: mi ricorda la
bellissima storiella ebraica che la cui morale dic non importa se vai a pidi o
a cavallo o in automobile ma se la direzione è quella giusta. Io non vado nella
stessa direzione di Renzi e mi spiacerebbe che qualche compagno lo seguisse:
potrei non essere severo se gli promettesse un posto in parlamento e mantenesse
la promessa