martedì 21 giugno 2016

Claudio Bellavita: Grosso guaio in via Masserano

...e, se le cose restano così, è persa anche la regione. Prima di parlare della situazione locale, c’è da premettere che in tutto il mondo è in corso la rivolta delle periferie. L’informazione e l’istruzione sono diffuse, e nessuno, in nessuna parte del mondo, accetta più le leadership autocooptate che comandano la politica economica, gli assetti di governo e quelli internazionali. E ogni occasione è buona per manifestare lo scontento, persino le partite di calcio. Nella nostra piccola Italia la chiave del successo di Renzi è stata la parola “rottamazione”, ma se la conseguenza in periferia è stato il riposizionamento dei bonzi, al prossimo giro si perde. Intanto, partiamo dalla constatazione che quando il PD va al ballottaggio coi 5stelle perde. Non è una novità: era cominciato a Parma. Per chi non ha fatto attenzione, è successo l’anno scorso anche a Venaria.Ci vorrà qualche anno per constatare che anche i 5 stelle sono una delusione, nonchè un partito dove non si capisce perchè comanda la famiglia Casaleggio. A Torino, poi, ci sono gli errori di un gruppo dirigente troppo riciclato, che ha dato il peggio di se con la storia delle firme, come se non avessero neanche letto i giornali. O forse pensavano di essere intoccabili... -Una campagna elettorale si fa vendendo speranza: a Torino abbiamo promesso sacrifici e austerità, e la continuazione di un ferreo rapporto con i tradizionali poteri forti della città. Tutto al contrario dei 5 stelle, beati incoscienti...che han potuto promettere la luna. -il PD ha fatto un grosso sforzo per le pari opportunità, ma si è totalmente dimenticato che il 15% dei residenti a Torino sono nati all’estero: non ci voleva Einstein per mettere in lista almeno un rumeno e un marocchino in ogni circoscrizione e al comune -Non è stato un governo di sinistra che ha introdotto i tagli lineari, ma nessun uomo di sinistra si è ribellato pubblicamente contro la parificazione dei tagli alle città come Torino con quelli ai comuni falliti come Taranto e Catania ( e dove peggio di così non può andare: a Napoli e in Sicilia la % dei votanti è scesa sotto il 50%): era proprio impossibile chiedere uno sforzo di fantasia alla burocrazia ministeriale? E battere pubblicamente i pugni contro la burocrazia tira anche voti... -in campagna elettorale sembrava che ci preoccupassimo più che dei 5 stelle, di Airaudo, che, come tutti quelli dell’italica sinistra identitaria, ha fatto un risultato ridicolo. In troppi di noi c’è nel DNA li dibattito storico della sinistra europea, che ormai è un albero sradicato con le radici al sole. E riguarda il 10% dell’umanità. -E poi, certo, i 5 stelle sono tutti giovani e dilettanti (il consigliere eletto più votato ha preso 810 preferenze, l’ultimo eletto della lunga lista 207) e quindi fanno più simpatia dei nostri candidati gelosissimi e maldicenti gli uni degli altri. Forse, col senno di poi, abbiamo cominciato a perdere quando abbiamo fatto tornare Fassino da Roma, dove avrebbe potuto continuare a essere un ottimo ministro, pur di non arrivare in loco a una definizione , certo faticosa e dolorosa, dei rapporti tra DS e Margherita e di quelli interni tra Margherita e popolari. E 5 anni fa il partito nazionale stava così male che non pensava neanche di indicare soluzioni nelle federazioni e nelle regioni

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