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venerdì 11 marzo 2016
BISCARDINI, MILANO, PROSEGUIAMO SULLA STRADA DEL PROGETTO MUNICIPALE.
BISCARDINI, MILANO, PROSEGUIAMO SULLA STRADA DEL PROGETTO MUNICIPALE.
Dichiarazione di Roberto Biscardini: “E’ evidente che il sistema politico è instabile a Milano come altrove. Non c’è esperienza di primarie del centrosinistra che regga allo sfarinamento delle coalizioni. Milano ne è un esempio eclatante. Noi di Costituente per la Partecipazione siamo partiti dalla lista civica e municipale e lì siamo. Un progetto per dare voce ai cittadini contro tutti i giochi della vecchia politica. Contro il canto del cigno dei vecchi schieramenti. Centrosinistra e centrodestra, due cose entrambe superate, per ragioni diverse ma superate. Cose del passato che non ritorneranno più.
Quindi bisogna cambiare pagina e la politica deve ripartire dai cittadini, che vengono considerati a sproposito dagli attori maggiori degli spettatori ai quali si chiede solo di andare a votare ogni cinque anni. Poi ci si dimentica di loro, dei programmi e si tira a campare. I cittadini più responsabili l’hanno capito e vogliono partecipare alla vita politica con continuità. Vogliono essere dei governanti e non solo degli elettori. Vogliono essere informati e non lo sono. Vogliono il rispetto delle regole e legalità, ma sia la politica e sia la burocrazia, ancora peggio, li considera dei sudditi. Bisogna partire da questa necessità. Da questa necessità di cambiamento profondo per avviare una protesta larga, costruttiva e democratica. Ma una protesta è. Per prepararci a costruire dal basso un nuovo progetto politico. Come abbiamo sempre detto un progetto partecipato e largo, che abbia una grand e idea e una visione chiara per Milano, ma non perda di vista l’esigenza di una solida e radicata idea della democrazia civica. In questo senso siamo noi che possiamo meglio di altri rappresentare la speranza tradita rappresentata da Pisapia nel 2011. Anche senza volerlo, siamo noi gli eredi di quel mondo arancione che prese forma allora e di cui oggi non c’è più traccia. Di quella prospettiva non è rimasto pressoché niente, nemmeno gli uomini e le donne che lo avevano interpretato nelle istituzioni. Vedere Pisapia e Ambrosoli sostenere Sala ha dell’incredibile. Anzi è la traduzione plastica di una cosa che non c’è più. Costruire un area civica larga e trasversale è alla base del nostro progetto e del lavoro ormai ben avviato.
In gioco c’è il futuro di Milano e le condizioni di vita dei cittadini della grande Milano, questo è il punto su cui concentrarsi e da qui bisogna partire per un confronto con la città.”
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