venerdì 9 settembre 2011

Antonio Caputo: La casta e il "pasticcio" dei due referendum

LA CASTA E IL "PASTICCIO" DEI DUE REFERENDUM: ultimo autobus prima di arrenderci al porcellum?

Legge elettorale: stretti fra due referendum
Lo strumento del referendum fa paura alla classe politica attuale, senza distinzione di colore. Gli ultimi referendum che abbiamo voluto e votato, ad esempio, sono stati ostacolati in tutti i modi. Ci hanno provato abolendo l’election day, poi hanno provato ad approvare una legge (che fingeva di rinunciare al nucleare) per farlo saltare. Infine quando ci siamo espressi in massa il 12 e 13 giugno contro l’assoggettamento dei beni comuni alle logiche di mercato, hanno lavorato coi peggiori azzeccagarbugli per aggirare la volontà popolare (inserendo norme illegittime all’interno della manovra finanziaria, o interpretando in maniera restrittiva il concetto di servizio pubblico, come ha fatto il sindaco di Firenze, che ha annunciato un piano di privatizzazione dei servizi molto spinto).

L’ultima tecnica per contrastare la volontà popolare e mantenere lo status quo è quella di proporre referendum concorrenti sulla stessa materia. E’ quello che sta accadendo con il referendum chiamato “anti-porcellum”: sono nate due iniziative referendarie per cercare di superare, contro la volontà della maggioranza parlamentare, l'attuale legge elettorale voluta da Calderoli e Berlusconi nel 2005 (legge n. 270/05), ma procedono senza il minimo coordinamento e con obiettivi contrastanti. Hanno depositato tre quesiti referendari Stefano Passigli e Giovanni Sartori per abrogare in parte il "porcellum" eliminando premio di maggioranza, designazione del premier e liste bloccate, generando così un sistema proporzionale con sbarramento al 4%. Subito dopo sono arrivati i due quesiti di Arturo Parisi e Andrea Morrone che mirano a cancellare integralmente il porcellum dichiarando che così tornerebbe in vigore il sistema elettorale precedente, ovvero la legge Mattarella approvata nel 1993. Nel merito però il Mattarellum mantiene lo strapotere delle segreterie dei partiti che decidono i candidati dei collegi uninominali e le liste bloccate della quota proporzionale; inoltre, siccome nei collegi uninominali passa un solo candidato, si produce un effetto distorsivo della volontà degli elettori simile al premio di maggioranza.

In due referendum sono comunque in aperto conflitto fra loro e entrambi rischiano di non raggiungere l'obiettivo perché la raccolta delle firme si è avviata tardi sia per il duello fra i due, sia per l'accenno del PD alla presentazione di una proposta parlamentare (un doppio turno di collegio con sbarramento e recupero proporzionale) che sembrava mettere d'accordo quel partito, ma l'ipotesi risulta ora abbandonata.

Non possiamo poi tacere che, se entrambi i referendum dichiarano di voler superare il porcellum, quello di Parisi sembra proposto solo per bloccare l'altro e inoltre, pur se dovesse raggiungere le 500.000 firme necessarie, non intaccherebbe minimamente il Porcellum, perché con ragionevole grado di certezza sarebbe bloccato dalla Corte Costituzionale: Parisi e company pretendono infatti, con la cancellazione del Porcellum, di far" rivivere" il Mattarellum, tacendo il fatto che la "riviviscenza" di una legge già abrogata può essere operata solo con legge approvata dal Parlamento e non da un referendum che può solo abrogare, non esprimere altre volontà; e la Corte Costituzionale ha stabilito che può essere ammesso un referendum in materia di leggi elettorali solo se "ne risulti una coerente normativa residua, immediatamente applicabile, in guisa da garantire, pur nell'eventualità di inerzia legislativa, la costante operatività dell'organo" (sent. 32/1993).

Non ci interessa in questo tragico momento di eclisse della democrazia discettare se il referendum di Parisi sia effettivamente , come e', un inganno o solamente un errore, peraltro difficilmente perdonabile di un certo ceto politico autoreferenziale; basta sapere che è almeno un azzardo e che con questo referendum - che ragionevolmente non sarà ammesso - la raccolta firme non può avere l'effetto di stimolo sul Parlamento, mentre i quesiti del referendum proposto da Passigli - di abrogazione parziale e per singoli punti della legge del 2005 - sono di ragionevole ammissione e, una volta indetto, giungerebbero al voto popolare o, realisticamente, spingerebbero il Parlamento ad approvare una legge di modifica per evitare il referendum.

Invitiamo pertanto chi abbia come obiettivo prioritario il superamento del Porcellum anzitutto a firmare per i tre quesiti di Passigli perché ammissibili; in specie quello inteso all'abrogazione del mostruoso premio di maggioranza; in ogni caso è possibile firmare per tutti i quesiti referendari, di Parisi e di Passigli, sapendo che i secondi non danneggiano i primi e viceversa: infatti se il referendum Parisi risultasse inammissibile, si voterebbe per quelli di Passigli.

Chiunque può firmare presso la segreteria del proprio Comune di residenza.

E' l'ultima chance, dopodiche' ci restera' il porcellum, come e' purtroppo quasi certo

Antonio Caputo




__________

26 commenti:

claudio ha detto...

Ci sarà anche chi li firmerà tutti e due: quello di Parisi ci sono i banchetti alle feste del PD, quello di Passigli bisogna andare in comune e saranno pochissimi. C'è anche una notevole autoreferenzialità organizzativa, Passigli è partito contando sull'appoggio della CGIL che non c'è stato

luciano ha detto...

Firmare non ha più senso alcuno.
Quello di Passigli è stato silurato da quello di Parisi e si è arenato.
Quello di Parisi, come spiega benissimo Caputo, è un gigantesco raggiro, che
non va premiato.
Trovo patetica la mobilitazione di tanti circoli di area PD, SEL, IDV a
favore del referendum: tante persone perbene a cui hanno spiegato che serve
la loro firma per riavere il Mattarellum (sic !) e che non si rendono conto
che l'operazione Parisi-Veltroni è fatta per tenersi stretto il Porcellum.
Prodi, come al solito, non si capisce se ci è o ci fa. Bersani e D'Alema ci
fanno, ormai non fanno altro nella vita ...

LBP

guido ha detto...

Ero molto intenzionato a firmare qualsiasi cosa, ma poi ieri ho sentito una
lunga doppia intervista a Passigli e Parisi, credo da RP (ero in auto). Sono
rimasto al tempo stesso affascinato e poi incazzato. Ma questi nostri amici
si rendono conto che non possiamo andare avanti così? Che non si può sempre
trovarsi in una situazione in cui se uno propone A il suo compagno di
partito subito propone A elevato alla 00000001? Che senso ha sentire due
proponenti uno che afferma che la Corte Costituzional ha stabilito che
abrigando una norma NON si torna alla legge precedente e l'alto dice di SI?
Ma abitano nello stesso paese? Devo dire che Passigli mi è risultato più
convincente. Parisi contrariamente al suo solito era molto ideologico (noi
siamo la nuova politica! Eh Arturo, ma ti sei guardato in faccia, e lo dico
con l'affetto che sai. Ma quale nuova? E non ha risolto il punto principale
quello di chi sceglie i candidati. Si propone vagamente le primarie, ma è
del tutto impraticabile obbligare tutti i partiti in tutte i distretti
elettorali a fare primarie. E poi chi sceglie tra i vari? Senza contare che
in un sistema contaminato come il nostro tutto si risolve poi nel casino
incrociato e nel mercato più bieco, proprio nelle aree più deboli. L'unico
modo per determinare decentemente una sorta di selezione preventive è un
sistema inventato dai vichinghi e ancora praticato in Norvegia, credo anche
nel parlamento, ma sicuramente nei corpi decisionali at large. Si chiama
"straw votw". Voto finto o per prova. Prima si fa un voto "di paglia" poi si
vota davvero, così si vede l'orientamento ed è quindi possibile formare
maggioranze più solide. Il sistema elettorale per ottenere lo stesso
risultato è il doppio turno, che ha una onorevole esperienza anche in
Italia, ma il collegio deve essere uninominale perché solo così i vari
gruppi scelgono candidati vincnti (anche se su questo in Italia ci sarebbe
da ragionare). E altro meccanismo fondamentale è lo sbarramento per evitare
i vari partitelli delle zie e dei cugini. Ci sono comunque metodi accerati.
Decida il PD in una discussione interna quale è il prescelto e tutti si
adeguino. La verità è u'altra, sentito il profumo di una maggioranza
conviene tenersi il porcellum G

francesco ha detto...

Premesso che non ho particolare attrazione per il Mattarellum (a meno che
non sia accompagnato dall'introduzione per legge delle primarie di collegio,
con cui gli elettori possano determinare il candidato del loro collegio per
la coalizione in cui dichiarano di riconoscersi), mi domando - e chiedo ai
giuristi di darmi una conferma in proposito - se sia vero quanto afferma
Antonio Caputo circa il fatto che il referendum aborgativo del Porcellum non
potrebbe di per sè portare alla rimessa in vita del Mattarellum (e come tale
non avrebbe quindi speranze di essere autorizzato dalla Corte).

Per essere più chiaro, quel che mi chiedo è questo: se il Mattarellum è
stato abrogato con una legge e il referendum abrogasse, con il Porcellum,
anche la legge che ha abrogato il Mattarellum, perchè non si dovrebbe a quel
punto considerare il Mattarellum legittimamente ripristinato?

La questione mi pare di non poco conto, soprattutto per capire se il
referendum Parisi sia da considerare davvero una bufala (da denunciare
politicamente), o se lo si debba invece vedere come una soluzione certo non
ottimale ma comunque preferibile rispetto a quella del mantenimento in
vigore della pessima legge attuale (con il suo assurdo premio di maggioranza
e le sue liste bloccate).

Attendo lumi da chi è in grado di darmene.

Un saluto,

Francesco Somaini

Pierpaolo ha detto...

Più che i Vikinghi bisognerebbe tornare ai sistemi dei Longobardi, che peraltro ci sono più affini, e anziché perdere tempo per capire come regolare per legge le primarie, tornare all'ordalia. Si potrebbero costringere gli aspiranti candidati a camminare su letti di carboni ardenti - se lo ha fatto Mino Damato... - oppure gettarli nel Naviglio dentro a un sacco per vedere se riemergono.
.
Se però questa soluzione sembrasse troppo poco raffinata, si potrebbe immaginare un sistema così congegnato: proprozionale pura, senza premi di maggioranza. Sbarramento al 5%. Nessun diritto di tribuna, nessun rimborso delle spese elettorali ai partiti non rappresentati in Parlamento. Preferenza unica, collegi a metà tra i vecchi collegi parlamentari e quelli delle provinciali. E una massiccia introduzione di democrazia diretta, con l'introduzione del referendum propositivo, l'abolizione del quorum, ma anche l'innalzamento a due milioni e mezzo del numero di firme necessarie per indire un referendum, visto che il numero di 500.000 era stato pensato in un'Italia agricola, semianalfabeta, in cui l'unico mezzo di comunicazione di massa era la radio.

Spesso le idee più rivoluzionarie sono quelle più semplici.

PpP

antonio ha detto...

Ecco per Somaini il testo di un mio intervento che spiga perche', giuridicamente, il referendum Parisi ( alias controreferendum) mai e poi mai potrebbe far "rivivere" il mattarellum. E spiga anche altre cose... Byona lettura. Avv.Antonio Caputo

antonio ha detto...

Inutile illudersi e illudere! Perche' torneremo a votare col porcellum

Il porcellum, vigente legge elettorale, fu introdotto nel 2005, con tre caratteristiche salienti: un mostruoso e antidemocratico premio di maggioranza per la lista di maggioranza relativa ( 55 per cento dei seggi), analogo a quello previsto dalla legge Acerbo del 1923 , peraltro addirittura meno premiante; l'anticostituzionale designazione del premier e liste bloccate (candidati nominati da oligarchi di partito e non dagli elettori).
Un sistema partitocratico capace di trasformare una minoranza in maggioranza assoluta, con il potere di eleggere il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e di modificare la Costituzione (a colpi di "minoranze" divenute solo ex lege maggioranza assoluta)), e ancor prima di "nominare" sostanzialmente il premier, con effetti disgregativi del principio del bilanciamento dei poteri.

antonio ha detto...

Tra i punti programmatici dell'ultimo Governo Prodi vi era il cambiamento del porcellum e la messa in sicurezza della Costituzione, da modificare con sola maggioranza qualificata di due terzi, fermo restando il referendum popolare confermativo di cui all'art. 138.
Il 17 giugno, sotto la spinta di importanti e indipendenti personalita' dalle cultura, delle professioni, dell'economia, da Giovanni Sartori a Carlo Federico Grosso a Tullio De Mauro a Gian Enrico Rusconi, Stefano Passigli , Claudio Abbado, Margherita Hack, Innocenzo Cipolletta, Massimo Teodori, Franzo Grande Stevens , Gae Aulenti, Gianni Ferrara, Domenico Fisichella, Umberto Eco e tante altre belle persone, si e' avviato l'iter referendario per abrogare il mostruoso e antidemocratico premio di maggioranza e le liste bloccate del porcellum, mantenendo lo sbarramento del 4 per cento: col risultato di avere non piu' di 5 partiti, in luogo dei 12 -13 regalatici dal porcellum, ma anche dal mattarellum, che improvvisamente e callidamente risorse dalle ceneri, evocato da un gruppo di parlamentari, improvvisatisi "referendari" o meglio controreferendari.

antonio ha detto...

Un gruppo di parlamentari, tra cui Parisi, Veltroni, Di Pietro, Castagnetti, Bindi, ha infatti ritenuto di proporre un altro referendum, al dichiarato scopo di :far rivivere per via referendaria il mattarellum.
E' un evidente inganno e segno di arroganza. di chi ha inteso unicamente ostacolare il referendum proposto dal cosiddetto Comitato Passigli, come e' di tutta evidenza solo che si ponga mente alle seguenti considerazioni:
a) In primo luogo, non consta, ed e' anzi un dato di fatto che i sullodati parlamentari, nei sei lunghi anni trascorsi dal porcellum, mai abbiano proposto nella sede propria una qualche riforma della legge elettorale, richiedendone l'esame parlamentare, anche quando - ultimo Governo Prodi - la maggioranza paramentare era a portata di mano.

antonio ha detto...

b) E' sempre un dato di fatto insuperabile, che i sullodati appoggiarono e anche promossero il fallimentare e fallito referndum Guzzetta, che certamente non avrebbe ripristinato il mattarellum, bensi' esaperato le tre catretterstiche negative del porcellum, riconducendo il mostruoso premio di maggioranza al solo partito di "maggioranza"relativa

antonio ha detto...

Le circostanze fattuali sub a e sub b dimostrano che i sullodati intendevano mantenersi stretto il porcellum e casomai un superporcellum.
Che poi un parlamentre si arroghi la pretesa di proporre per via referendaria l'abrogazione di una legge emanata dall'Organo legislativo di cui Egli fa parte, senza che consti una sua qualche iniziativa in proposito in Parlamento, e' segno evidente di eticamente disdicevole confusione con un ruolo che la Costituzione assegna al popolo, ad integrazione del procedimento di formazione delle leggi.
Arroganza, confusione e inganno che mascherano l'evidente volonta' di continuare a tenersi buono il porcellum, in una visione fondamentalistica del maggioritario, in realta' disgregatrice della forma parlamentare e, potenzialnmente, della stessa democrazia.

antonio ha detto...

Non e' qui in gioco la contrapposizione tra proporzionalisti e fautori del maggioritario.
E' in gioco la pretesa di ristrette oligarchie di continuare a tenersi stretto stretto il risultato di una qualunque competizione elettorale., in un momento che vede nell'intero Occidente democratico la crisi dello stesso principio della rappresentanza democratica e in Italia la disfatta di presunte elites, immodificabili e delle classi dirigenti in genere incapaci di autoriformarsi e di produrre sietemi capaci di consentire quella che Gaetano Mosca definiva la "circolazione"delle elites, ovvero il loro ricambio per via democratica.

antonio ha detto...

Al punto che il maggioritrario all'italiana, dal mattarellum in poi, ha permesso che le stesse persone fisiche, divenute oligarchia, tanto dell'uno che dell'altro sedicente alternativo schieramento politico, si siano ripetutamente "proposte", sistematicamente autoricandidandosi la volta successiva.

antonio ha detto...

Come diimostra l'esperienza anglosassone, lo stesso bipartitismo non puo' essere e non e' il risultato di una fictio legis, quando ne vengano meno le condizioni.
E in ogni modo la democrazia parlamentare inglese conosce contrappesi in Italia inesistenti, rispetto al potere della maggioranza (reale e non virtuale).

antonio ha detto...

La fictio legis sostiene viceversa, in Italia, senza contrappesi, le due oligarchie al potere, che peraltro sistematicamente continuano a sfasciarsi dopo il voto
La stessa sorte ebbe il mattarellum, che giunse a produrre dopo l'iniziale embrassons nous, con relative spartizioni preventive dei Collegi ad opera dei "capi" partito, prima del voto, sino a 15 raggruppamenti parlamentari, con relativa e conseguente dilapidazione di risorse pubbliche.

antonio ha detto...

Senza contare che il mattarellum , in un Paese a forte insediamento criminale e clientelare , ben si presta alla elezione popolare di capi-mafia", capi bastone e patrroni di ogni specie e risma, comunque contribuendo ad un eccesso di personalizzazione della politica e al proliferare di tanti partitini personali.

antonio ha detto...

Ma vi e' di piu':
Come ben sanno e non possono non sapere i "controreferendari", che hanno peraltro conseguito il risultato della smobilitazione del Comitato c.d. Passigli:, prima ancora che lo stesso cercasse di organizzare la raccolta delle firme, la proposta che essi fanno di abrogare per intero il porcellum e' unicamente segno di demagogia, che non porta in nessun luogo e meno che meno alla "reviviscenza" del mattarellum: a riprova del fatto che essi intendono tenersi il porcellum:

antonio ha detto...

Perche' in un Paese di "giocatori" la lotteria del premio di maggioranza potrebbe premiarli, e chissenefrega della democrazia.
Perche', se anche la vittoria non arrivasse, come e' altamente probabile, in quanto il porcellum "costringe" l'intero schieramento autodefinotosi di centro-destra, maggioranza comunque in senso relativo nel Paese, ad unirsi, gli oligarchi delllo schieramento che arrivera' secondo, avranno comunque in mano tutto cio' che si definisce e autodefinisce "opposizione", con tutto cio' che la cosa comporta in termini di possibili e reali "spartizioni" in termini anche di sottogoverno e di abuso di pubbliche risorse.
L'ingannevole controreferendum e' infatti palesemente inammissibile, per evidenti motivi di logica formale, oltre che giuridiche, in quanto:
1) Mai la Corte Costituzionale, che in proposito piu' volte ribadi' il principio, potrebbe ammettere un referendum che, a brogando per intero la vigente legge elettorale, lascerebbe in tal modo il Paese privo di una qualunque legge elettorale, ovvero di una legge "necessaria" per la stessa esistenza della democrazia parlamentare
(cfr. ex multis Corte Costituzionale n.15/2008, per cui:"le leggi elelttorali appartengono alla categoria delle leggi cotituzionalmente necessarie, la cui vigenza e' indispensabile per assicurare il funzionamento e la continuita' degli organi costituzionali della repubblica", per cui "i requisiti di ammissiblita' dei referendum abrogativi concernenti leggi elettorali implicano, come conseguenza logica e giuridica, che i relativi quesiti referendari non possono avere ad oggetto una legge eelttorale nella sua interezza..");
2) L'abrogazione sic et simpliciter del porcellum non e' in grado di far rivivere alcunche', in considerazione degli effetti meramente abrogativi della proposta referendaria:
tantomeno una legge da anni abrogata, che peraltro non tutti gli abrogazionisti del porcellum intendono far rivivivere, non potendosi comunque presumere ex lege in capo ai medesimi una qualche volonta' positiva , come tale sostitutiva di prerogative che appartengono al Parlamento.
La migliore riprova sta nella proposta del Prof.Zagrebelsky, indirizzata, inutilmente, ai parlamentari della sedicente opposizione, di proporre, in Parlamento, una legge che abroghi il porcellum e ripritini il mattarellum..
Nessun parlamentare si e' mosso seriamente in tale direzione, lasciando il Prof.Zagrebelsky con il cerino tra le dita.
Ultimo inganno rivolto agli ingenui: l'impossibile ripristino del mattarellum per via referendaria.
Ma quando la Corte Costituzionale, ammesso e tutt'altro che concesso che vengano raccoltre le firme, che nessuno sta peraltro, significativamente, seriamente raccogliendo, dichiarera' inammissibile il referendum, chi ripaghera' gli ingenui?
C'e' il serio rischio di un ulteriore avvitamento, che puo' trascinare ulteriormente il Paese sulla strada dell'avventura , i cui esisti potrebbero essere infausti.
Come scriveva il Prof:D'Alimonte su Il Sole 24 ore del 13 agosto 2010: "Inutile illudersi e illudere, Vi spiego perche' la riforma elettorale del porcellum non si fara'".
Forse perche', come ha scritto Bill Emmott su La Stampa del 14 settembre 2010 un sistema maggioritario "non e' adatto ali italiani", laddove in Gram Bretagna, a maggio del 2010, quando le elezioni politiche "non hanno prodotto una maggioranza assoluta per cui quella tradizione costituzionale" (bipartitica) "e' stata messa a dura prova, in soli quattro giorni e' stata formata una coalizione, accettata dallo sconfitto Partito laburista"..

Antonio Caputo

felice ha detto...

Gli stessi risultati del Passigli si possono raggiungere creando un massimo di mobilitazione di opinione oubblica intorno all'appello proposto da alui avvocati e che sarà esaminato il 20 ottobre dalla Corte d'Appello di Milano per inviarlo alla Corte Costituzionale se lo fanno il premio di maggioranza è morto(sentenze n. 15 e 16 del 2008)

felice ha detto...

L'Italia è uno deipchi paesid'euroa senza una legge sui patiti politici epure
il presupposto c'è in costituzioneart, 49. Non mi piacciono quelliche
strepitano controle manomissioni dellaCostituzione, che, però, si guardano bene
dall'attuarla. Per i Sindacati c'è l'art.39 si fosse attuato la discussione
sull'art. 8 della manovra non sarebbe neppure iniziata, perché la
rappresentanbza sarebbe stata predifinita e non affidata a Marchionne e sodali.
Le primarie affidate ad autoregolamentazioni hanno un senso se sono interne ad
un singolo partito, per candidati di coalizione ci vorrebbero delle norme :
vediamo l'impasse attuale è il PD che decide sefare o no primarie aperte. Se si
fa un accordo anche con Casini non ci saranno primarie. Per il referendum
Passigli (un limite che un referendum sia conosciuto per il nome di un
promotore: quelli vinti erano "oggettivi") avevo dato notizia che avevo i
moduli e che una notaio democratica autenticava. Abbiamo firmato in 2 per
testimonianza . Il referendum Parisi è una truffa: non solo non va firmato ma
bisogna dare propaganda contro, anche se ipromotori diranno che resta il
porcellum per colpa degli italiani. L'opposizione se voleva togliere il
porcellum poteva farlo in occasione del dibattito sulla manovra. La verità è
che il più grave attentatato alla nostra costituzione è stato perpretato con la
complicità dell'opposizione, che ha fornito il modello con la legge elettorale
toscana. Premio di maggioranza incostitzionale, liste bloccate e nome del capo
sulla scheda vanno bene a tutti, anche a chi non è in parlamento, perchè
consente il potere di controllo sui candidati e rafforza la propria autostima.
Solo la Corte d'Appello di Milano può mandare alla Corte il porcellum, non c'è
altra speranza

felice ha detto...

non c'è una legge che abbia abrogato il matterellum per sostituirlo con una
leggeoranica ilporcellum.Bensi son state tutte modifiche mediante soppessioni
e addizioni dei due testi unici sull'elezione della camera dei deputati un DPR
e sul Senato un D.lgs. Non c'è nulla che rivive con l'abrogazione delle nuove
norme. Il difetto sta nell'ignavia della nostra Corte ce non ha avuto il
coraggio di intervnirew sul porcellum in occasione del giudizio di
inammissibilità del referendum Guzzetta ( a proposito fortemente appoggiato da
Parisi) che avrebbe dato vita a UN SUPER PORCELLUM

felice ha detto...

Per una sentenza della Corte Europea di Giustizia e della Corte Costituzionale Tedesca le norme sul finanziamento non possono impedire il sorgere di nuovi soggetti e alterare la concofrenza a favore si chi è già rappresentato. Daree il rimborso delle campagne elettorali solo a chi èrappresentato è discriminatorio mentre è giustodarlo solo in relazione ai voti presi.Ingermania dove la soglia è al 5% sulla quale cnocordo per aver diritto al rimborso di spese documentate basta lo 0,5%. Il sistema tedesco non si può prendere a pezzi. In germania inoltre la soglia va verificata secondo la circoscrizione per le eleziuoni europee con tale criterio Sinistra e Libertà avrebbe eletto eltto un Paramentare europeo ed anche la Fed e lo MPA. Se si alza ilnmero delle firme bisogna prevedere un allungamento deitempi. Che chi indice i referendum deve racoglierei certificati d iscrizione eletteale è un inutile aggravio. La legge 241/90 stabiisce ce una pubblica amministrazione non possachiederedocumdnti in suo possesso o di altra pubblica amministrazioen ovvero s stabiisca chesiposono autenticare le firne dichi porta la tessera elettorale. Per il refrendum abrogativo lascerei ilquorum , ma dovrà essere pari al 50%+ 1 degli elettori del parlamento che ha approvato la legge. Per il referendum propositivo ugualmente un quorum pari al 50%+1 dei votanti dell'ultuma elezione ovvero in una prospettiva feddrale senza quorum nazionale ma che i vti siano favoreli almeno nella maggioranza delle regioni, che rapresentino la aggioranza della popolazione.

lanfranco ha detto...

non firmerò per il referendum parisi.Primo perchè mi sembra giuridicamente una bufala che ci lascerà il porcellum.Secondo perchè non sono convinto che il mattarellum gioverebbe a un cambiamento del ns sistema politico.alla fine ci sarebbe ancora un bipolarismo coatto,con tutte le trattative oscure fra i P. per spartirsi a monte i collegi,senza un vero confronto e scontro di culture politiche e di programmi su cui misurare e contendersi il consenso.Allora tanto vale tenersi il porcellum,fino a che non siamo in grado di cambiarlo davvero,piuttosto che una falsa riforma.l'unica alternativa al porcellum è un sistema proporzionale alla tedesca.

claudio ha detto...

In 3 mesi anche un nucleo ampio di volontari come c'era per l'acqua non riesce a raccogliere e soprattutto non riesce a farsi certificare da oberati uffici comunali che devono rimandarti il plico per posta, molto più di un milione di firme. Per l'acqua dopo il termine ultimo per la consegna dei plichi a Roma han continuato ad arrivare certificati per 3 settimane.

luciano ha detto...

Caro Francesco, visto che dei compagni avvocati (Caputo, Besostri, il
sottoscritto ...) non ti fidi - e fai bene :-))) - ti segnalo questo assai
puntuale intervento di Cesare Salvi:
http://it-it.facebook.com/notes/cesare-salvi/salvi-linammissibilit%C3%A0-dei
-referendum-elettorali-dal-riformista-del-9-settembre-/286672274680721

Insomma, vale la prima che hai detto: il referendum Parisi è da considerare
davvero una bufala (da denunciare politicamente) !
Ciao.

Luciano


_____

felice ha detto...

Parisi con il referendum Guzzetta voleva un superporcellum, cioè con il premio
di maggioranza alla lista di magioranza relativa neppurr alla coalizione di
liste. Uno così non è credibile che voglia bbattere il porcellum. Non ho letto
dichiarazioni di pentimento per aver appoggiato i referendum Guzzetta. Non vedo
per quale ragione Somaini dovrebbe fidarsi più di Salvi che di noi