LETTERA APERTA SUI REFERENDUM
Cari amici e compagni,
molti mi chiedono cosa fare sui referendum elettorali, firmare o non formare? Intanto i termini scadono il 30 settembre e la materia è molto complicata.
Con molta chiarezza considero il Mattarellum, l’inizio dei mali della seconda repubblica. Quel sistema al pari del Porcellum, ha consegnato nelle mani delle segreterie dei partiti la scelta e la nomina dei parlamentari. Vi ricordate come Di Pietro fu catapultato a Barberino del Mugello, per dargli un seggio sicuro? Così avvenne per tutti gli altri collegi, a meno di una piccolissima fascia di collegi minori, che potevano considerarsi incerti. Quindi non voto per il referendum che va per la maggiore, proposto da Di Pietro, Vendola, Segni e adesso sostenuto da una buona parte del PD con alla testa Bindi e Veltroni.
Purtroppo la raccolta delle firme sull’altro referendum, sostenuto dal PSI, proposto da alcune importanti personalità e da Stefano Passigli per primo, che propone due modifiche importanti alla legge vigente, (molto più realistico del primo) per introdurre le preferenze e per abolire il premio di maggioranza, è stata sostanzialmente interrotta.
Voglio ricordare che il premio di maggioranza (sia nel Mattarellum che nel Porcellum) ha bloccato il sistema politico, ha favorito un “bipolarismo coatto”, ha obbligato forze tra loro molto diverse a stare insieme per vincere e non per governare, non ha per nulla diminuito il numero dei partiti.
Passigli che aveva raccolto dapprima il consenso largo anche se non ufficiale del PD, sostegno poi venuto meno, ha invitato comunque ad andare presso le segreteria dei comuni, nei prossimi giorni, ha firmare. Un gesto di testimonianza che farò anch’io, per dire cosa voglio: una legge elettorale proporzionale con preferenze, pur con uno sbarramento d’ingresso per liste e partiti.
Un gesto di testimonianza che servirà ad ottobre a dar vita ad un Movimento per una nuova legge elettorale da affrontare seriamente.
Io il referendum per la reintroduzione del Mattarellum, con Di Pietro, non lo firmo.
A presto Biscardini
Nessun commento:
Posta un commento