Quale glocalcity, quale modello di sviluppo per Milano
Incontro promosso da Iniziativa per il 51
con il sostegno di Milano Civica per Pisapia
Salone degli Affreschi della Società Umanitaria
martedì 10 maggio 2011
Sono intervenuti : Piero Bassetti, Valerio Onida, Guido Aghina, Mario Artali, Luca Beltrami Gadola, Otto Bitjoka, Massimo Bordignon, Elio Borgonovi, Lorenzo Boscarelli, Salvatore Bragantini, Rossella Carbotta, Adalberto Castagna, Giorgio Cavalca, Daniele Checchi, Davide Corritore, Franco d’Alfonso, Fiorella De Cindio,
Carlo Dell’Aringa, Antonio De Lillo, Gianni Fabri, Francesca Floriani, Carlo Fontana, Giuseppe Fossati, Linda Gilli, Susanna Mantovani, Guido Martinotti, Adriana Nannicini, Giovanna Nuvoli, Luciano Pilotti, Paolo Prota,
Anna Puccio, Emanuele Ranci Ortigosa, Pippo Ranci, Maurizio Rolando, Stefano Rolando,
Fulvio Ronchi, Alessandra Tedeschi Toschi
Giuliano Pisapia (nel documento ad Assolombarda: “una grande conferenza in autunno sulle strategie per lo sviluppo del territori, programmata con le associazioni imprenditoriali, sociali e sindacali della città”.
(Milano 10 maggio 2011) - Ha osservato il designer milanese Fulvio Ronchi (storico vivaio Olivetti) al termine dell’intenso convegno dell’Umanitaria sui temi dello sviluppo economico e sociale di Milano, promosso da Iniziativa per il 51 (rete animata da Piero Bassetti) e sostenuto da Milano Civica per Pisapia , che “la situazione ricorda la famosa scena della presa di Aquaba – nel tratto di costa giordana sul Mar Rosso – il 6 luglio del 1917 quando Lawrence d’Arabia conquistò da dietro la città, con i cammelli stremati dal viaggio di centinaia di chilometri nel deserto privati dal colonnello dell’acqua per spronare all’impossibile conquista, mentre i poteri coloniali avevano schierato un’imponente artiglieria sulla riva aspettandosi solo l’attacco dal mare: oggi i cammelli sono le idee e le intelligenze che si possono mettere in campo contro l’apparente strapotere delle artiglierie mediatiche prive di proposta”.
Si perdonerà l’attacco letterario, ma esso rende lo spirito di questo serio, vivace e creativo evento a ridosso del voto del primo turno per le amministrative a Milano nel giorno in cui il Cav. riempie le case dei milanesi con una lettera personale in cui preannuncia tasse e malvagità dei "comunisti” se al potere a Palazzo Marino e in cui entra nelle case degli italiani proponendo di trasferire le immondizie di Napoli dentro la Procura di Milano.
Aperto e chiuso da Piero Bassetti – attorno alla chiamata a raccolta del sistema sociale e professionale di una città che rivendica un progetto globale per la polis – con un contributo conclusivo anche di Valerio Onida (sulla necessità di rovesciare il principio di una minoranza che governa per “premi” senza ottenere la vera maggioranza) l’incontro sulla prospettiva delle politiche per lo sviluppo collocato nel pieno della campagna elettorale è stato moderato da Stefano Rolando (che ha inquadrato i documenti di partenza sul posizionamento economico e sociale di Giuliano Pisapia e i contributi che sulla materia Iniziativa per il 51 ha fin qui prodotto, soprattutto con Marco Vitale, Guido Martinotti, Riccardo Cappelin e altri). Anna Puccio e Davide Corritore hanno toccato i temi programmatici sull’economia e la finanza civica, mentre una importante sequenza di interventi di autorevoli esponenti delle università milanesi (Daniele Checchi, Massimo Bordignon, Luciano Pilotti della Statale; Antonio De Lillo, Susanna Mantovani oltre allo stesso Martinotti della Biccocca; Elio Borgonovi della Bocconi, Pippo Ranci e Carlo Dell’Aringa della Cattolica e altri) e di esperti ed operatori (come Mario Artali vicepresidente BPM, Salvatore Bragantini ex commissario Consob, Emanuele Ranci Ortigosa dell’IRS, Otto Bitjoka presidente di Ethnoland e altri presenti con interventi o con contributi e opinioni scritte assicurate nel lavoro di rete che Iniziativa per il 51 sta sviluppando) hanno fatto emergere l’insieme di argomenti per far ripartire una politica di attrazione delle risorse, di buon governo fiscale e federalista, di rigenerazione dell’approccio all’Expo, di politiche sociali per l’integrazione, di rovesciamento delle politiche per riportare i giovani al centro della città, di centralità dell’innovazione nel rapporto tra istituzioni e mercato. Franco d’Alfonso (MIlano Civica per Pisapia) ha inquadrato il clima di partecipazione che caratterizza l’investimento che partiti e società stanno provocando per generare ora il cambiamento. “Milano storicamente ha espresso polemica – ha detto Piero Bassetti in chiusura – con i poteri che la governavano in modo scadente. Giuliano Pisapia ha dimostrato di essere una breccia a disposizione di un ascolto responsabile per soggetti e forze che possono esprimere idee nuove al servizio degli interessi generali della città”.
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