Il nuovo Riformista è proprio un giornale nuovo ...
oggi ha pubblicato la mia lettera "in risposta a Nencini" che qui
sotto vi trasmetto per vostra conoscenza.
Buona lettura ...
Luigi Fasce
inviata il 4 maggio a questo Giornale del segretario Riccardo Nencini
attuale segretario politico del PSI, unico partito in Italia aderente
al Partito socialista Europeo e all'Internazionale Socialista.
Risposta rivolta in particolare alla sua affermazione qui sotto
riportata. " Lo schema di un partito di ispirazione social-liberale
alleato con il cattolicesimo democratico è il nucleo di un progetto
riformista di governo che i socialisti italiani già intravidero negli
anni '80."
Mi permetto vivamente di dissentire e affermare che l'infelice
neologismo social-liberale escogitato da Nencini non ha mai
caratterizzato il PSI di Craxi degli anni 80 così come è
inconciliabile con le finalità statutarie dell'attuale PSI.
Certo l'ultimo congresso nazionale a Perugia Nencini ha prodotto un
spostamento a destra del Partito, qualcuno umoristicamente lo ha
definito "l'apostrofo rosa" tra PD e DC. Tutto questo mentre in
Europa, all'opposto, si è verificato in questi due ultimi anni un
netto spostamento a sinistra del Partito Socialista Europeo.
Inoltre c'è da aggiungere che "Lo schema di un partito di ispirazione
social-liberale" non ha nessun riscontro nel filone della
tradizione socialista. Tradizione socialista ribadita nello stesso
statuto dell'attuale PSI.
Lasciato fuori dal discorso la deriva marxista-leninista nota meglio
come comunismo, così come il labourismo inglese, dalla tradizione
socialista dell'Europa continentale, possiamo indicare almeno
quattro filoni giunti fino a noi la: socialdemocrazia ancora nel
solco del marxismo fino al convegno di Bad Godesberg del 1959
trasfusa nella cultura del nord Europa più propriamente Tedesca e
Scandinava, il laburismo inglese e il filone italiano del socialismo
liberale dei fratelli Rosselli e liberalsocialista (senza trattino)
di Guido Calogero e Aldo Capitini.
Nessuno di questi filoni può essere in alcun modo sinonimo di
social-liberale.
Forse, interpretando, vista l'ammirazione di Nencini per Blair con
questa definizione di nuovo conio egli vuole camuffare l'ideologia
teocon-liberista. Allora con questo "schema di partito" di nuova
invenzione diventa compatibile la scelta congressuale di Perugia
della collocazione a destra tra PD UDC. Ma nel qual caso di
socialismo non resta più nulla. Coerenza vorrebbe che si cambi
denominazione, si cambino le finalità statutarie del partito e si
fuoriesca, come ha fatto a Praga il PD, dal Partito socialista
Europeo e dall'Internazionale Socialista.
"Anche solo dare il nome giusto alle parole, è una rivoluzione".
(Rosa Luxemburg)
Luigi Fasce, presidente del Circolo Guido Calogero e Aldo Capitini -
Genova
del Gruppo di Volpedo e del Network per il Socialismo europeo>
1 commento:
Cari compagni,
quanta ambiguità e manipolazione delle parole in questi neo - socialisti post -craxiani e post -berlusconiani ! Come se si vergognassero della tradizione socialista da Turati in poi, fino a Nenni e De Martino. Credo che, più dello stesso Craxi, soprattutto il craxismo dei suoi seguaci di ieri e di oggi, anche se camuffato, abbia tradito la vera matrice ideale del socialismo riformista, cioè : ripudio della lotta armata, di stampo marxista/leninista, per "cambiare radicalmente la società" ma graduale cambiamento democratico della stessa con l'attenuazione, giorno dopo giorno, delle contraddizioni / diseguaglianze economico - sociali e culturali del capitalismo per l'emancipazione non "farisaicamente caritatevole" dei lavoratori e, in generale dei ceti medio - bassi. Bisogna lottare per togliere gradualmente potere ai capitalisti, non solo economico ma anche, e soprattutto, nei rappporti di forza politici e culturali all'interno della società.
fraterni saluti
Giovanni Falcetta, Crema.
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