mercoledì 25 marzo 2020

Edmondo Rho: La comunicazione ai tempi del Covid

LA COMUNICAZIONE AI TEMPI DEL COVID-19 Nei tempi di guerra, si sa, è basilare la comunicazione: lo teorizzò bene Goebbels, che era un criminale ma non un cretino. Lo so, il paragone è un po’ forte ma anche ora siamo in guerra contro un virus, il Covid-19, e l’Italia è il Paese con più vittime al mondo: perciò Conte (presidente italiano del Consiglio dei ministri, detto ‘Giuseppi’ dal suo fan Donald Trump) usa la comunicazione in modo assai efficace. E ha come suo ‘spin doctor’ il celebre Rocco Casalino che viene, tramite la Casaleggio & Associati, dal ‘Grande Fratello’: sinceramente, credevo si trattasse di un format tv e non della riedizione ‘de noantri’ del romanzo di George Orwell... Conte, autodefinitosi a suo tempo come ‘avvocato del Popolo’ quando guidava un governo di centro/destra con la Lega, ora presiede un governo di centro/sinistra con il Pd (acronimo di Partito dimenticato, cioè non pervenuto nella battaglia per comunicare in tempo di guerra) ed è un premier forte, anzi fortissimo: infatti, secondo i sondaggi, l’indice di gradimento di Conte oscilla tra il 61% e il 70% della popolazione con diritto di voto, comunque ben oltre la maggioranza assoluta! Forse il successo gli ha dato alla testa? Di sicuro, Conte fronteggia il virus governando a colpi di Decreti vari, in particolare di DPCM (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero atti amministrativi non soggetti al vaglio parlamentare) ai quali si aggiungono, nel sempre più confusionario semi-federalismo all’italiana, le Ordinanze delle Regioni (in prima fila la Lombardia guidata dal leghista Fontana con la mascherina e il Piemonte dove impera il forzista Cirio) e del ministro della Salute (perché finché c’è vita c’è Speranza, inteso come il buon Roberto). Insomma, un gran caos nel quale il premier Conte può ergersi facilmente a Salvatore della Patria: e lo fa comunicando per esempio (a volte, non sempre per fortuna) in diretta su Facebook e a reti tv unificate, senza contraddittorio e quindi evitando le domande di quei noiosi giornalisti che vogliono fare il loro mestiere! Protestano Fnsi, Ordine dei Giornalisti e Associazione Stampa Parlamentare ma tutto ciò a ‘Giuseppi’ e al suo spin doctor Rocco del Grande Fratello non importa: fanno spallucce e Conte, forte del suo consenso, è ormai divenuto l’avvocaticchio del popolino, davvero invincibile... Ci sarebbe anche da dire, sottovoce, un’altra cosa: sembra quasi un ‘golpe’ dolce all’italiana, all’amatriciana anzi, la pratica di restringere le libertà garantite dalla Costituzione della Repubblica a colpi di DPCM e di Ordinanze! Certo, l’italica tendenza a fregarsene delle regole non aiuta... E la politica fa il suo mestiere in modo molto contraddittorio. Chi mi conosce sa che non amo affatto Matteo Salvini, il quale anche in questa crisi sanitaria si è comportato in modo assai discutibile: ma la richiesta di Salvini di portare il dibattito su come afffontare questa guerra al Covid-19 in Parlamento mi pare giusta. Scusate se l’ho fatta un po’ lunga, qualche mio amico dirà che, mentre prima ero renziano, ora sono diventato salviniano: non è vero, naturalmente. Sono solo un giornalista con oltre 40 anni di mestiere, quindi con un grande avvenire dietro le spalle, e credo sulla comunicazione di avere imparato, in questo lungo periodo, qualcosina... In tal senso, mi permetto (parlo a titolo strettamente personale, sia chiaro) qualche consiglio non richiesto ai miei colleghi giornalisti in attività: 1. verificate sempre le notizie, 2. cercate di informare correttamente i cittadini con l’incrocio di più fonti (anche se il tempo è tiranno e spesso dite che non avete tempo), 3. evitate di diventare semplici megafoni di tutto ciò che corre veloce sul web, comprese le dirette su Facebook da Palazzo Chigi! Sono davvero molto preoccupato per il futuro dell’Italia, e per un possibile contagio autoritario nel mondo intero. Edmondo Rho Ps. IN GUERRA LA PRIMA A MORIRE È LA VERITÁ (Eschilo)

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