Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
martedì 4 luglio 2017
Paolo Bagnoli: sinistra-destra o destra-destra?
nonmollare quindicinale post azionista | 002 | 03 luglio 2017
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la biscondola
sinistra-destra
o destra-destra?
paolo bagnoli
lo slogan della destra sul tramonto del conflitto
destra-sinistra – la brutta fine del “partito della
nazione” – il regno della confusione
I tempi di crisi lo sono anche di confusione.
Anzi, una delle loro cause principali, risiede
proprio nella confusione delle idee. Noi ci
siamo dentro da troppo tempo, ma nel torpore
rabbioso che ci attanaglia anche la voglia di
capire, nonché di reagire, sembra essersi
assopita. Si ripetono, così, logori ritornelli,
frustre parole per attestare di una concettualità
che non c’è perché se ne è andata oramai da un
bel tempo. La confusione delle idee induce
pigrizia intellettuale tanto si è sicuri di verità di
senso comune; un qualcosa, come sappiamo,
che è vero solo perché, appunto, di senso
comune; per vulgata. non certo per fondatezza
logica, storica, culturale e politica .
Di esempi ne abbiamo a volontà, ma ce n’è
uno, a nostro avviso, particolarmente
persistente e anche ricorrente in stagioni diverse
dall’attuale. Ci riferiamo al conclamato
superamento delle categorie di destra e di sinistra,
frutto di una cultura smarrita e di una politica
interessata a far valere che si tratti di una cosa
vera. Eppure la verità è elementare e poiché,
storicamente, la destra è prevalente e più forte
della sinistra, sostenere il superamento delle
suddette categorie è un’operazione interessata
per renderla ancora più forte e, magari,
cancellare la sinistra non solo sul piano sociale,
ma anche concettuale.
Sostenere che il superamento è nei fatti di un
mondo che evolve suona come un’umiliazione
dell’intelligenza oltreché come negazione della
storia e della sua concretezza. La debolezza
culturale di quella che si chiama sinistra non
elabora, per lo stato politico di smarrimento in
cui versa, una risposta adeguata. Non per
questo si può cedere alla remissione
dell’indignazione. Stefano Rodotà,
recentemente scomparso, era uno di quelli che
si indignava. Sbottava: «Basta con questa storia
che non c’è più distinzione tra destra e sinistra!
La distinzione c’è eccome, per me al centro
della politica ci sono la dignità, l’uguaglianza, i
diritti, la ridistribuzione delle risorse. Non è
sinistra, questa?» Parole sacrosante.
La tesi ha trovato nuovo vigore con
l’affermazione di Macron. A parte il fatto che è
ancora troppo presto per sapere dove la sua
marcia condurrà, già dalle elezioni per il
rinnovo dell’Assemblea Nazionale che hanno
registrato un’affermazione ponderosa del suo
partito, si coglie come il successo riportato non
abbia superato politicamente le due categorie.
Al di là dei dati numerici riportati dall’insieme
dei non macroniani.
Il tentativo di definire il partito democratico
quale “partito della nazione” altro non era se
non dichiarare archiviate le due categorie.
L’operazione è finita in farsa, ma fino a un
certo punto; infatti, la oramai compiuta
identificazione di quel partito con il suo leader,
risolve in questi la questione. Il vento che viene
dalla vicina Francia è il fattore subliminale
dell’operazione completata a Milano nel corso
dell’assemblea dei circoli democratici. Forse lo
spumeggiante Matteo Renzi pensa di inaugurare
un simil bonapartismo all’italiana e questo è il
senso che sembra dare alla scadenza elettorale
che verrà. Niente intese, nella speranza di
convincere gli italiani a consegnarsi nelle sue
mani: questa sembra la sostanza del messaggio
che viene da Milano anche a costo di pagare il
prezzo di altri addii per la cui realizzazione non
si stanca di offrire continui motivi rimarcanti le
sostanziali incompatibilità di convivenza in un
partito che è suo e che vuole solo suo.
Affidarsi, quindi, e poi vedere quale sarà il
quadro che esce dalle urne.
A fronte di ciò il richiamo, veramente
patetico, al centro-sinistra segna solo il livello
zero di coloro che si pongono come suoi
competitori e quali potenziali collaboratori nel
governo del Paese. Il richiamo non ha presa, di
progettualità non si vede nemmeno l’ombra, il
tema della sinistra continua a essere confuso e
inesistente al di là dei temi programmatici sui
quali si dichiara di volersi battere.
Paradossalmente la cifra politica di Renzi è ben
più forte di quanto si colloca alla sua sinistra.
Nel frattempo la destra, se riuscirà a rimettere
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nonmollare quindicinale post azionista | 002 | 03 luglio 2017
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insieme i propri cocci, ha buone probabilità di
vincere la partita e i 5Stelle continuano a
rimanere un’incognita densa di avventurismo e
improbabilità; di una affidabilità democratica
nemmeno minima. In tutto questo baillamme
Silvio Berlusconi appare in grande spolvero e
Romano Prodi, armato di tenda, vaga in cerca
di un campeggio.
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