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giovedì 29 ottobre 2015
La questione sociale, la questione democratica. Documento dell'assemblea socialista del 24 ottobre
Assemblea Socialista
Roma 24 Ottobre 2015
La questione sociale, la questione democratica
Documento
Obiettivo dell’Assemblea socialista del 24 ottobre, e degli incontri che proseguiranno a livello locale e nazionale, è quello di dar vita ad una “area socialista“ nuova e larga nella convinzione che la questione socialista non sia giunta al suo esaurimento; ma anzi, mai come in questo momento, si ripropone con forza concretamente nei fatti per far fronte alla degenerazione economica, sociale e democratica in cui versa il paese.
Mai come in questo momento la questione socialista è fondamentale per la ricostruzione di una vera e autentica sinistra democratica, una sinistra che condiziona le proprie proposte ad un sistema di valori democratici e non alle logiche del potere e dei più banali interessi elettorali.
Viviamo in un paese in cui la sinistra non c’è più soprattutto per responsabilità del suo partito maggiore. Dalla fase della sua invocata “autosuffi cienza” ad oggi quel partito si é identificato ormai con un modello di potere estraneo alla cultura e alla tradizione del socialismo italiano. Anche per questo occorre ricostruire una sinistra di governo dentro un sistema istituzionale e politico democratico che oggi è messo chiaramente in pericolo.
I socialisti non possono separarsi dai valori fondanti il loro pensiero e la loro cultura incentrati sulla difesa e sullo sviluppo della libertà, della democrazia, della giustizia sociale. Non possono rinunciare alla propria storia e alla propria memoria, e non possono rinunciare ad avere una prospettiva politica solida, per associarsi a un disegno di “restaurazione e ordine” che preclude loro ogni possibilità di rilancio della loro funzione autonoma nella politica italiana. Non possono rinunciare a riscoprire il socialismo, e alla sua presenza nella società.
I socialisti vecchi e nuovi possono ritrovare u n loro protagonismo, nell’unità, riscoprendo i loro tratti originari che soprattutto negli anni ottanta seppero esprimere con grande dignità. Cambiare, allora come oggi, una certa cultura della sinistra italiana voleva dire e vuol dire riaffermare un istinto di classe, difendere la sovranità nazionale, difendere l’autonomia della politica dall’economia, dalla tecnocrazia e dalla giustizia.
Recuperare oggi la continuità con quel messaggio significa ricostruire un’area socialista, aperta, che voglia influire nel quadro politico nazionale, rivolgendosi a tutti coloro che sentono l’appartenenza a questo perimetro politico, a tutti coloro che vogliono un’Italia diversa, offrendo loro l’opportunità di una casa comune. Una casa non sommatoria di sigle e dirigenti ma luogo di partecipazione in cui ci si riconosce per la volontà di costruire idee comuni. Una casa aperta alle nuove generazio ni e a chi vuole contribuire, condividendo valori, idee e metodi per riformare radicalmente il paese.
Per questo “area socialista” propone di aprire un confronto con tutti coloro che, pur partendo da convinzioni e sensibilità diverse, decidono di riunirsi e di riconoscersi in questa iniziativa, creando contemporaneamente le condizioni perché all’esterno come nel PSI ci sia un radicale cambio di linea politica e si avvii un nuovo corso che si batta per la riaffermazione dei valori del socialismo e per lo sviluppo delle libertà. C’è una sinistra socialista, democratica nel sociale che, particolarmente fra i giovani, non ha patria ed è apolide. Compito anche del PSI è quello di costruire una prospettiva politica nuova per l’intera sinistra.
Obiettivi immediati di “area socialista” sono la costituzione di Comitati socialisti per il No alla riforma costituzionale recentemente appro vata dal Parlamento, la partecipazione ai comitati per l'abrogazione dell'Italicum e quello di tornare a sottoporsi al giudizio degli elettori attraverso la partecipazione piena dei nostri simboli in occasione delle prossime elezioni politiche.
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