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lunedì 24 novembre 2014
Gim Cassano EMILIA, CALABRIA: UNA LEZIONE PER RENZI (ED ANCHE PER TUTTI NOI).
Trasmetto quanto ho messo in rete ieri sera, prima della chiusura dei seggi e di conoscere i risultati definitivi sull’affluenza alle urne in Calabria ed Emilia. I dati definitivi confermano ad abundantiam quanto avevo affermato, al punto che non ha alcun senso lo stabilire chi abbia vinto.
Gim Cassano
EMILIA, CALABRIA: UNA LEZIONE PER RENZI (ED ANCHE PER TUTTI NOI).
Le urne non sono ancora chiuse, e quindi non si può fare alcun commento sull’esito delle Regionali in Emilia ed in Calabria. Ma, sin d’ora una cosa può esser detta: dato che alle 19,00, nelle due regioni, aveva votato circa un terzo degli aventi diritto, a meno di una corsa ai seggi nelle ultime ore, è possibile che avvenga che due Presidenti di Regione e due Consigli Regionali siano eletti da meno del 50% dei cittadini-elettori.
Nell’ipotesi che questo calo dell’affluenza sia confermato, due cose mi paiono evidenti:
la prima: che Renzi non potrà cantare nessuna vittoria.
la seconda: che, quando ci si mette a giocare con le Istituzioni e le regole della democrazia, riducendo gli spazi di libera scelta dei cittadini, il risultato è quello di allontanarli ulteriormente da un’inutile partecipazione, e di favorire, a seconda dei casi, rassegnazione o ribellismo.
Ciò rende ancora più urgente la costruzione di un’opposizione politica.
Gim Cassano, 23-11-2014
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5 commenti:
Non opposizione, ma alternativa.
Felice C. Besostri
Che governi il centrosinistra o il centrodestra non credo sia indifferente. Poi, ma dopo, potremo discutere di tutto.
Due cose a me paiono evidenti. La prima: Renzi ha perso voti perché si rivela poco credibile. La seconda: le opposizioni hanno perso ancora più voti perché si sono rivelate ancora meno credibili. Quanto alla costruzione di un’altra opposizione: sulla base di quale credibilità? Cordialmente. Lorenzo Borla
Caro Lorenzo, Domenica scorsa in una Regione "nei secoli fedele" non ha dato uno schiaffo ma un potente calcio nei cabasisi. Gli italiani sono un popolo strano, disposto a credere che il gioco delle tre carte sia un gioco serio, nella convinzione di poter vincere qualcosa, ma che quando si accorge che c'è il trucco rovescia il tavolo.
Come diceva un vecchio adagio pubblicitario "la credibilità è una cosa seria che si da alle cose serie" e per parafrasare il vecchio Riccardo Lombardi sono tutti "diversamente perdenti", ma in particolare è perdente l'Italia che oggi, dopo anni di propaganda, si trova in braghe di tela e senza uno straccio di idea politica utile per uscire dalla crisi.
Dario Allamano
Che ne dici della nostra bilancia dei pagamenti esteri che ha un saldo attivo di più di 4 miliardi?
Ciao
Sergio Tremolada
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