a SINISTRA NON SI QUAGLIA PERCHE' USCVIRE DALLA UE è UNA RISPOSTA SEMPLIFICATRICE AD UN PROBLEMA COMPLESSO: LA RISPOSTA SE è POSSIBILE RISPONDERE alla sfida dell'internazionalizzazione con più democrazia nelle istituzioni internazionali e non trincerandosi dietro il nazionalismo e il mito dello Stato nazione e della sovranità dello Stato nazionale. La Svizzera non è nella UE ma la sua maggiore libertà è sempre nell'ambito di quella lasciata dal capitalismo finanziario. Una volta che si è scelto che vi è un nesso indissolubile tra libertà, democrazia e socialismo nella conquista e la gestione del potere, c'è un prezzo da pagare: quello di convincere se non la maggioranza dei cittadini almeno quella dei votanti. Vi siete accorti che nelle organizzazioni internazionali sono rappresentati i governi e non i popoli o almeno gli Stati? e che nelle tendenze in atto si rafforzano gli esecuitivi rispetto ai parlamenti? ed infine quello che era un caposaldo la competenza esclusiva del Parlamento nella ratifica dei Trattati internazionali è saltata grazie alle Nazioni Unite? Chi ha mai discusso e approvato l'Organizzazione Mondiale del Commercio?In Italia nella sostanziale indifferenza dell'opinione pubblica, del Capo dello Stato e dei Presidenti delle Camere, di cui una formalmente espressa dall'opposizione, si sta facendo un ulteriore passo avanti: il processo di revisione costituzionale dominato dal governo, anzi dal Primo ministro. Si realizza il principio della Dottrina Sovietica dello Stato il principio dell'Unità del Potere Statale contrapposto a quello della Divisione dei Poteri frutto della borghese Rivoluzione Francese( art. 16 dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino 1793). Si può discutere di come rafforzare la democrazia nell'epoca della globaliuzazione e della digitalizzazione senza sentire le solite banalità che la democrazia clasica è superata? C'è qualcuno che mi dimostri che il principio" una testa un voto" non è la più grande conquista umana, se si mettesse in condizione tutti di poter votare liberamente? E che in ogni caso è meglio del principio "la mia testa vale più di un voto, perché io ho la verità dalla mia parte" e come si sa " la verità rende liberi". Ovviamente se fosse Renzi che lo pensa di fatto ha ragione, in un mondo di servi e di mancanza di coraggio o semplicemente di rassegnati. Quando ho letto l'intervista di Zavoli al Fatto Quotidiano, non n mi sono indignato, ma depresso. Perché se è così non sei stato zitto?Almeno non AVRESTI DATO CATTIVO ESEMPIO.
Caro Astengo, io capisco che si possa essere contro una persona e ciò che essa, a giudizio personale, possa rappresentare. Ma da qui a concludere che la sinistra dovrebbe portare avanti la richiesta di rottura dell’UE, ce ne passa. Così come mi sembra non aderente alla realtà negare che Renzi qualche cosa in Europa sta facendo. Intanto ha contribuito in questa prima fase, forse più di altri, a portare al centro del dibattito europeo il Parlamento e non , come nel passato , le sole cancellerie. Poi a dire che le scelte sul governo dell’Europa spettano alla politica , ossia alle famiglie politiche presenti in parlamento e non alle sole logiche degli Stati come è avvenuto nel passato .E questo, scusami, ma in una palude dominata dalle tecnocrazie ( con dietro solo gli stati forti e di destra) come era diventata l’Europa non mi pare poco. Certo, non sarà la rivoluzione d’ottobre o la presa del palazzo d’inverno, ma è qualcosa di nuovo che si è mosso in Europa e il merito di averlo iniziato è in gran parte di Renzi. Quanto allo scontro Letta- Renzi a me più che altro pare chiaro che chi voleva un PD nel PPE non si è ancora arreso e continua ad alimentare la faida e, fosse anche solo per questo, un po’ di attenzione critica, ma non acrimoniosa, verso l’operato di Renzi, da parte di coloro che si professano di sinistra forse non guasterebbe. Certo, se sono fiori fioriranno. Ma continuare a dire in partenza che non lo saranno mai ci condanna sempre allo 0, ..... Con affetto
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a SINISTRA NON SI QUAGLIA PERCHE' USCVIRE DALLA UE è UNA RISPOSTA SEMPLIFICATRICE AD UN PROBLEMA COMPLESSO: LA RISPOSTA SE è POSSIBILE RISPONDERE alla sfida dell'internazionalizzazione con più democrazia nelle istituzioni internazionali e non trincerandosi dietro il nazionalismo e il mito dello Stato nazione e della sovranità dello Stato nazionale. La Svizzera non è nella UE ma la sua maggiore libertà è sempre nell'ambito di quella lasciata dal capitalismo finanziario. Una volta che si è scelto che vi è un nesso indissolubile tra libertà, democrazia e socialismo nella conquista e la gestione del potere, c'è un prezzo da pagare: quello di convincere se non la maggioranza dei cittadini almeno quella dei votanti. Vi siete accorti che nelle organizzazioni internazionali sono rappresentati i governi e non i popoli o almeno gli Stati? e che nelle tendenze in atto si rafforzano gli esecuitivi rispetto ai parlamenti? ed infine quello che era un caposaldo la competenza esclusiva del Parlamento nella ratifica dei Trattati internazionali è saltata grazie alle Nazioni Unite? Chi ha mai discusso e approvato l'Organizzazione Mondiale del Commercio?In Italia nella sostanziale indifferenza dell'opinione pubblica, del Capo dello Stato e dei Presidenti delle Camere, di cui una formalmente espressa dall'opposizione, si sta facendo un ulteriore passo avanti: il processo di revisione costituzionale dominato dal governo, anzi dal Primo ministro. Si realizza il principio della Dottrina Sovietica dello Stato il principio dell'Unità del Potere Statale contrapposto a quello della Divisione dei Poteri frutto della borghese Rivoluzione Francese( art. 16 dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino 1793). Si può discutere di come rafforzare la democrazia nell'epoca della globaliuzazione e della digitalizzazione senza sentire le solite banalità che la democrazia clasica è superata? C'è qualcuno che mi dimostri che il principio" una testa un voto" non è la più grande conquista umana, se si mettesse in condizione tutti di poter votare liberamente? E che in ogni caso è meglio del principio "la mia testa vale più di un voto, perché io ho la verità dalla mia parte" e come si sa " la verità rende liberi". Ovviamente se fosse Renzi che lo pensa di fatto ha ragione, in un mondo di servi e di mancanza di coraggio o semplicemente di rassegnati. Quando ho letto l'intervista di Zavoli al Fatto Quotidiano, non n mi sono indignato, ma depresso. Perché se è così non sei stato zitto?Almeno non AVRESTI DATO CATTIVO ESEMPIO.
Felice C. Besostri
Caro Astengo, io capisco che si possa essere contro una persona e ciò che essa, a giudizio personale, possa rappresentare. Ma da qui a concludere che la sinistra dovrebbe portare avanti la richiesta di rottura dell’UE, ce ne passa. Così come mi sembra non aderente alla realtà negare che Renzi qualche cosa in Europa sta facendo. Intanto ha contribuito in questa prima fase, forse più di altri, a portare al centro del dibattito europeo il Parlamento e non , come nel passato , le sole cancellerie. Poi a dire che le scelte sul governo dell’Europa spettano alla politica , ossia alle famiglie politiche presenti in parlamento e non alle sole logiche degli Stati come è avvenuto nel passato .E questo, scusami, ma in una palude dominata dalle tecnocrazie ( con dietro solo gli stati forti e di destra) come era diventata l’Europa non mi pare poco. Certo, non sarà la rivoluzione d’ottobre o la presa del palazzo d’inverno, ma è qualcosa di nuovo che si è mosso in Europa e il merito di averlo iniziato è in gran parte di Renzi.
Quanto allo scontro Letta- Renzi a me più che altro pare chiaro che chi voleva un PD nel PPE non si è ancora arreso e continua ad alimentare la faida e, fosse anche solo per questo, un po’ di attenzione critica, ma non acrimoniosa, verso l’operato di Renzi, da parte di coloro che si professano di sinistra forse non guasterebbe. Certo, se sono fiori fioriranno. Ma continuare a dire in partenza che non lo saranno mai ci condanna sempre allo 0, .....
Con affetto
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