mercoledì 16 luglio 2014

Felice Besostri: Intervento al Politicamp

Felice Besostri al Politcamp di Livorno 13 luglio 2014 Questa è un’opportunità per nuovi rapporti a sinistra. Sono stato invitato per la battaglia contro le leggi elettorali incostituzionali, dopo il porcellum ho portato in Corte Costituzionale la legge elettorale lombarda, analoga a molte altre, e quella per il rinnovo del Parlamento Europeo. Per timore che si dichiarino incostituzionali le leggi elettorali si cerca di abolire le elezioni dirette per privilegiare quelle di secondo grado: dopo le Province e le Città Metropolitane sarà la volta del Senato. Le leggi maggioritarie non bastano più. La giustificazione era che bisogna sapere chi ha vinto e chi governerà la sera stessa delle elezioni. Ora è necessario un passo in avanti con le elezioni di secondo grado si saprà chi vincerà la sera prima delle elezioni! Ci sono altri vantaggi ci sono giuristi che affermano che alle elezioni di secondo grado non si applicano gli articoli 48 e 51 della Costituzione, quindi il voto non deve essere libero e uguale e non c’è il diritto di candidarsi in condizione di uguaglianza e il riequilibrio della rappresentanza di genere non è vincolante. Ci sono giuristi buoni per tutte le stagioni: per un posto in Corte Costituzionale daranno garanzie preventive sulla costituzionalità dell’Italikum. So o stato invitato come avvocato, ma io sono qui come socialista. Da socialista credo nel nesso indissolubile tra libertà, democrazia e socialismo e quindi che il consenso si conquista con le regole, rispettando la Costituzione senza eccezioni. La Costituzione costituisce la base per un programma di una sinistra unita, lo si può riassumere in due articoli della nostra Carta fondamentale: art. 1 La sovranità appartiene al popolo e art. 3 Tutti sono uguali, ma ancora più importate è il secondo comma voluto dal socialista Lelio Basso , per cui la repubblica rimuove gli ostacoli che di fatto impediscono la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e la partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese Edgar Morin ha scritto un paio d’anni fa il libro Ma gauche la sua sinistra è anche la mia, quella che ricomponga i suoi filoni ideali storici : socialista, comunista e libertaria con l’aggiunta dell’Ambientalismo e dei diritti umani e civili. Si parla dei filoni ideali, perché le loro realizzazioni storiche hanno deluso, mentre gli ideali non tradiscono mai. La situazione attuale della sinistra è peggiore che 100 anni fa. Ora come allora la sinistra è divisa, ma almeno allora si divideva tra socialdemocratici e comunisti su come arrivare ad una società socialista, non per avervi rinunciato. Allora si pensava che il Partito dovesse prefigurare la futura società. Se ne fossimo ancora convinti ci sarebbe da averne paura. Sappiamo tutti come è la vita interna ai partiti. Cosa manca alla sinistra per aspirare a governare il paese con suoi uomini e donne e suoi programmi? Si pensa che non ha un leader carismatico. Sbagliato! È la mancanza di sintonia con la maggioranza dei cittadini, quelli che hanno pagato e pagheranno la crisi. Più che di un leader abbiamo bisogno di tante persone assolutamente normali che vivano insieme ad altri come loro, ne ascoltino le domande anche se non hanno subito l3 risposte, ma si impegnano cercarle. C’è una crisi della rappresentanza e perciò della democrazia, anche perché ci si è fatti abbagliare a sinistra dai miti della governabilità, ma anche perché abbiamo separato la rappresentanza dalla sua organizzazione. Denunciamo che i poveri assoluti sono passati da 2 milioni e 400 mila a 4 milioni e 800 mila. E’ un dramma che non si traduce in un aumento dei consensi per chi ritiene che sia intollerabile. Ci sono anche 2 milioni e mezzo di depressi, che non si aggiungono ai poveri assoluti, è molto probabile che i poveri assoluti siano anche depressi. Perché questo fatto, la mancanza di consenso tra chi è emarginato, non è al centro delle nostre riflessioni? Che è poi l’unico modo per rendere credibile il legame indissolubile tra libertà democrazia e socialismo. Quello cui credo perché lo ripeto sono qua da socialista, e i socialisti devono ritrovare piena cittadinanza nella sinistra. E se l’aggettivo non vi piace allora mettiamoci d’accordo su sostantivo SOCIALISMO.

2 commenti:

roberto ha detto...

La battuta è simpatica e la citazione è appropriata, comunque, da livornese, ritengo proprio che il campanilismo Livorno -Pisa ormai va bene solo allo stadio.
Politicamp, con l' associazione lanciata da Civati, Vendola e (non dimentichiamolo perché assai significativo) Cuperlo, rappresenta davvero un momento di concreta ripresa di un serio percorso a sinistra (al quale c' è da augurarsi siano disponibili anche Migliore e gli altri deputati inopportunamente usciti da sel ma che spero tuttora non inglobati nella logica renziana).
Credo che il NSE possa dare un utile contributo a tale percorso.

mario ha detto...

Concordo con Roberto D'Ambra e con quanti mi hanno proceduto. Non v'è dubbio alcuno che Politcamp, per il momento, ha rappresentato e rappresenta un'autentica e fresca oasi nel deserto della Sinistra italiana. Ovviamente c'è ancora da lavorare (e non poco) per garantire seri, concreti e positivi sviluppi a questa iniziativa.
In tal senso è nelle cose che il Network per il Socialismo Europeo farà la sua parte.
Credo anch'io, inoltre, che vadano contenute le (comprensibilissime) manifestazioni di sdegno nei confronti del personaggio Renzi, tanto più che ormai le sue sortite intra ed extra moenia si commentano tragicomicamente da sole ed anzi pare che neanche una parte non indifferente della stampa e dei media "nazional-istituzionali" sia più disposta ad osannarlo acriticamente con le solite messe cantate.
Chiudo con una battuta goliardica rivolta sempre al compagno livornese D'Ambra: da napoletano mi permetto di aggiungere che il campanilismo Livorno -Pisa ormai va bene, oltre che allo stadio, anche sul Vernacoliere, ultimo bagliore di quella Livorno libertaria, laica e linguacciuta che mi conquistò e mi conquista ancora!
Fraterni Saluti.
Mario Francese