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giovedì 22 maggio 2014
Vittorio Melandri: L'Italia è una repubblica fondata sull'anamorfosi
L’ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA….. SULL’ANAMORFOSI
L’anamorfosi, è una deformazione di ciò che appare che può essere a favore o a sfavore di chi guarda. Se ad esempio l’immagine si costruisce secondo una appropriata proiezione su una superficie curva, come nel caso di affreschi su una volta, l’esito sarà a favore di chi dal basso guarda a riesce a distinguere quello che vede come fosse dipinto su una superficie piana, ed anche le proporzioni risulteranno corrette per chi guarda come se l’immagine fosse a pochi metri di distanza. Quando da perfetto ignorante, entrato alla National Gallery di Londra, sono arrivato dinnanzi al quadro “Gli Ambasciatori” di Hans Holbein il Giovane, un dipinto ad olio di 206x209 cm, non avessi avuto a fianco un amico che mi suggeriva di guardare ponendomi di lato, non mi sarei accorto che il particolare indistinguibile ai piedi delle due figure ….. è un teschio come è. In questo secondo esempio l’anamorfosi è a sfavore di chi guarda, a cui viene sì proposta la “realtà”, ma in modo da rendergliela inintelligibile. Mi convinco sempre di più che è il caso della nostra Repubblica, che si legge essere fondata sul lavoro, ma che nella realtà è fondata sull’anamorfosi, per cui al popolo italiano non si nasconde la realtà, anzi gliela si mette ai piedi, ma in forma tale da renderla comprensibile solo per gli “addetti ai lavori”. Si legge oggi su la Repubblica questo titolo fra gli altri: “Procura di Milano con Bruti Liberati si schierano 62 pm”. Su Il Fatto Quotidiano la stessa notizia è proposta così: “Milano, i pm fanno quadrato”. Con la precisazione che un «documento ispirato da Spataro e altri colleghi lancia una “terza via” raccogliendo le firme della maggioranza dei pm milanesi sotto un testo che non si schiera con Robledo, ma neppure con Bruti.» Come ci dobbiamo mettere noi lettori per riuscire a vedere come è la realtà? Ed ancora su la Repubblica si legge che il 6, il 10 e il 19 giugno 1992 qualcuno si inserì nel computer di Giovanni Falcone assassinato il 23 maggio e ne manomise il contenuto, ma il computer non era per strada, era nell’ufficio di Falcone al ministero e posto sotto sequestro giudiziario. Sono passati più di vent’anni e la notizia sembra fresca di giornata. Saltando solo apparentemente di palo in frasca…. arrivo al sindaco di Milano Pisapia che su ‘il manifesto’, replica a Guido Viale che ha mosso critiche al modo della sua Giunta di affrontare l’Expo, e dopo aver spiegato che l’Expo è una “opportunità” chiude perentorio con questa affermazione…. “altro che cemento”!!! In questo caso sembra di poter sostenere che si tratta di una “anamorfosi” riuscita male… il cemento che da quelle parti non si vede, è solo quello che la speculazione non ha ancora gettato. Potrei continuare solo pescando sui giornali di questa mattina, ma quello che mi rattrista particolarmente e sempre di più, sono “i buoni”, che ci spiegano che il problema di questo paese…. è Grillo l’assassino, o in subordine Ingroia il bradipo, o in sub-sub ordine, Di Matteo e l’antimafia populista, per non dire della sinistra radicale che si ripara sotto l’ala dello straniero Tsipras. Insomma se un tempo erano le metamorfosi ed il trasformismo a caratterizzare le nostre classi dirigenti, da tempo si sono aggiornate, e la realtà non l’occultano più, rassicurati dalla cura di trent’anni di analfabetismo instillato nel popolo sovrano dalla tv deficiente, la realtà come la lettera scomparsa di E. A. Poe ce la mettono sotto il naso …. hanno solo cura di proiettarla con la tecnica dell’anamorfosi, e non a favore di chi guarda.
Vittorio Melandri
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