sabato 17 maggio 2014

IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE: UN AGGIORNAMENTO D’ANALISI SUL SISTEMA POLITICO ITALIANO di Franco Astengo

IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE: UN AGGIORNAMENTO D’ANALISI SUL SISTEMA POLITICO ITALIANO di Franco Astengo dal blog: http://sinistrainparlamento.blogspot.it In assenza dell’ufficialità dei sondaggi (però le voci circolano, eccome se circolano…) si tenta in questa sede di aggiornare l’analisi riguardante i soggetti presenti nel sistema politico italiano alla vigilia delle elezioni europee del prossimo 25 Maggio . Un aggiornamento svolto alla luce di alcune importanti novità che potrebbero determinare le scelte di un numero rilevante di elettrici e di elettori, considerando tra l’altro che in occasione delle ultime tornate la cosiddetta “volatilità elettorale” è sicuramente cresciuta. I temi di fondo in discussione, in questo momento, appaiono essere soprattutto due: 1) L’entità dell’astensionismo. Uno degli ultimi dati disponibili indicava all’incirca nel 62% la percentuale dei possibili partecipanti al voto, considerata la “naturale” quota di schede bianche e nulle può apparire, dunque, plausibile la percentuale del 60% di voti validi, con un non voto complessivo del 40%. Si tratterebbe di una percentuale molto elevata di astensione, tale da modificare i possibili rapporti di forza e di determinare anche la platea dei soggetti in grado di scavalcare il “quorum” del 4% (nel frattempo rinviato al giudizio della Corte Costituzionale). I fatti più recenti, che ci sarà modo di elencare poco più avanti non possono tra l’altro che determinare una crescita nella direzione del “non voto” perché tendenti a provocare ulteriore disaffezione risultando in gran parte legati al ripresentarsi della mia sopita “questione morale” in maniera assolutamente trasversale al quadro politico; 2) Il duello più importante che si sta svolgendo attorno all’esito delle elezioni europee appare, ormai, essere quello degli opposti populismi personalistici Renzi/Grillo, il terzo attore Berlusconi appare intento a cercar di tenere il proprio zoccolo duro, mentre tutti gli altri appaiono essere proprio assoluti comprimari divisi tra chi appare già in grado di scavalcare la soglia di sbarramento: la Lega Nord e forse NCD con il concorso dell’UDC; chi pare proprio in bilico attorno a pochissime frazioni di punto come Fratelli d’Italia e la lista Tsipras e chi invece, come Scelta Europea sembra proprio completamente tagliata fuori. Andando per ordine cerchiamo, però di elencare i fattori di novità determinatisi nel corso degli ultimi giorni di questa campagna elettorale: 1) La riesplosione della “questione morale” attorno a 3 filoni: quello delle tangenti “Expo” che tutti stanno cercando di minimizzare giudicandolo quasi una simpatica rimpatriata tra vecchi reduci ma che assume, invece, per l’ennesima volta, la vesta di una strutturalità del malaffare attorno al nodo delle opere pubbliche. Dal punto di vista della disaffezione il caso tangenti Expo avrà sicuramente un’incidenza rilevante. Il secondo aspetto dell’attualità della “questione morale” è rappresentato dalla vicenda Scajola: anche in questo caso si tenta di minimizzare riducendo il tutto alla serie “amicizie pericolose” cercando di far dimenticare il ruolo di Ministro dell’Interno (all’epoca del G8, tra l’altro) detenuto dal ras imperiese. Ci troviamo, invece, di fronte a un fatto che rappresenta un momento tra i più inquietanti e potenzialmente pericolosi nella storia più recente della Repubblica (senza dimenticare il caso Dell’Utri: quali legami tra la destra italiana e i falangisti libanesi?). Infine, ma non ultimo per peso politico e gravità dei fatti, la vicenda dell’arresto del deputato PD Genovese a dimostrazione, anche in questo caso ancora una volta, dell’intreccio politica /affari in un contesto di forte presenza mafiosa. Il PD ha dovuto votare l’arresto in precedenza al voto, cedendo alle pressioni del M5S e anche questo è un fatto significativo nelle dinamiche di un sistema politico che sta dimostrandosi davvero debole e permeabile a pericolose infiltrazioni; 2) L’evidenziarsi di una riacutizzazione nei termini di crisi degli indicatori economici, con una clamorosa smentita delle ottimistiche previsioni del Governo. L’Italia appare nuovamente in recessione. La borsa, in netto calo in questo momento, sarà oggetto come sempre di furibondi attacchi speculativi mentre ha ripreso a salire il “mitico” spread. Insomma non bastano le parole a far risalire la china a un paese sfibrato collocato, per di più, al centro della situazione europea che conosciamo. Situazione europea che, fra l’altro, dovrà essere commisurata alle novità intercorrenti sullo scenario globale con la crisi dell’Ucraina e il riproporsi dello spettro dell’antico bipolarismo. Inoltre c’è di mezzo il pasticcio degli 80 euro che non solo sta creando elementi evidente di conflittualità sociale ma appare ancora in difficoltà sul piano delle coperture tanto da far prevedere la possibilità di una manovra correttiva in autunno. Emergono altre questioni che potrebbero incidere sull’esito del voto: dal tema dell’immigrazione a quello della sovraesposizione mediatica dei presunti leader, in particolare, di Renzi che potrebbe provocare anche fenomeni di vero e proprio rigetto, in particolare rispetto alla prosopopea delle promesse. Il tema europeo molto dibattuto attorno, ad esempio, sul tema euro/no euro sta comunque perdendo di peso rispetto al confronto politico in atto sul tema elettorale. : le questioni interne, assumendo la veste di un referendum attorno non tanto al tema del governo., la al riguardo della stessa figura politica di Renzi appare prevalere. E’ il dramma della personalizzazione, un dramma vero che sta pericolosamente inquinando la vita politica italiana facendo paventare il rischio serio di avventure autoritarie. Ed è proprio questa, della curvatura autoritaria, la questione delle questioni che siamo chiamati ad affrontare urgentemente.

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