mercoledì 23 aprile 2014

Vittorio Melandri: Il Renzi di sinistra

IL RENZI DI SINISTRA (ovvero… il problema di questo Paese continuano ad essere i migliori!!) Prima un gancio al fegato, Michele Serra che il 23 aprile comunica dalla sua Amaca che… “le novità annunciate dal Presidente del Consiglio, sono per la maggior parte novità di sinistra: dalla desecretazione delle carte sulle stragi (sarebbe una svolta davvero storica) alla riduzione delle spese militari alla manciata di euro in più nelle buste paga dei redditi bassi.” Poi un uppercut al mento, Guido Crainz, che sempre su la Repubblica vede sin dalla prima pagina nel governo Renzi “qualcosa di sinistra”, per poi svoltare a pagina 35 e sferrare il colpo del KO: “non occorrono troppe parole, infine, per sottolineare la differenza fra questa prima fase del governo Renzi – pur condizionata dalla sua anomala maggioranza – e la totale afasia che aveva caratterizzato il centrosinistra sin dalla sciagurata campagna elettorale del 2013. (…) solo da nuove visioni di futuro possono semmai muovere ipotesi e modalità della politica capaci di contendere a Renzi l’egemonia sul terreno principale: la capacità di ridare ai cittadini (…) fiducia nella democrazia … e speranza di futuro…”. Ormai al tappeto e tramortito, a malapena riesco a scorgere Serra che ci concede un condizionale, “sarebbe una svolta…”, ed un barlume di resipiscenza di Crainz che non perde di vista “la sua anomala maggioranza”, ma Serra e Crainz sono ancora due miei punti di riferimento, e mi chiedo…. … se è pur vero che “dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior”, come dice Massimiliano Lepratti nel suo “De André in classe”, questa è…. “una dichiarazione d’amore per gli emarginati, a volte portatori di una bellezza morale che si fatica a ritrovare negli ambienti sociali più altolocati”…. …e quale “bellezza morale” si può scorgere nel “letame” di cui è fatta l’anomala maggioranza su cui Renzi ha fondato il suo Governo? Quale “bellezza morale” sorregge le balle, quando anche fossero di sinistra? Quale “bellezza morale” si può scorgere nella vergogna di armadi che anche si aprissero per davvero, si annunciano o svuotati da tempo, o pieni di veleni che non si potranno maneggiare a mani nude, pena veder morire un’altra volta ancora la verità, che resta in Italia solo quella sorretta dalla fede, e mai quella possibile in una appena decente democrazia? Non mi resta che rialzarmi prima che il conteggio arrivi a dieci, pronto a ricevere altri ganci ed altri uppercut, sempre più convinto che il problema di questo Paese continuano ad essere i migliori …… vittorio melandri

3 commenti:

roel ha detto...

Caro Melandri,

pur convinto che il "muro della palude" e dei privilegi conta agguerriti e scaltri manovratori, tuttavia bisogna nutrire una qualche speranza circa la possibilità di dare una "sterzata" al ns. paese. Quanto ai giudizi, al momento conviene l'apoche (sospensione) perchè il banco di prova rimane la prassi, quindi la verivica dei fatti, che, vista la "velocità", non ci sarà molto da attendere. Un saluto, Roel


Vittorio Melandri ha detto...

Carissimo Roel

Mi induci a confessare un pre-giudizio da cui sono affetto, e che contrasto con il solo antidoto di cui dispongo, l’autoironia (da scorgere anche a sostegno di queste righe), è un pre-giudizio sintomo del combinato disposto di due sindromi, una è quella che chiamo la “sindrome Zanicchi”, e la seconda invece è quella più antica che mi rode l’animo e si chiama “sindrome democristiana”.

Da quando con il suo bel viso da “razdora emiliana” l’Aquila di Ligonchio al secolo Iva Zanicchi, ha ammonito il colto e l’inclita con il suo perentorio “lasciamolo lavorare”, posto a basamento del monumento al delinquente Silvio Berlusconi, come tale certificato dalla magistratura il 1 agosto 2013, ma nei suoi tratti salienti già descritto sin dal 1995 da Giuseppe (Peppino) Fiori con il suo ritratto non “autorizzato” “Il Venditore”, ogni volta che sento riferire analogo richiamo, e nel caso di Renzi da quando è arrivato a Palazzo Chigi si susseguono senza tregua, il cuore mi va in fibrillazione atriale, e per quanto poi rientri spontaneamente, ti assicuro che non è un bel sentire.

Per la “sindrome democristiana” invece, e Renzi è un democristiano DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), salgo di quota dove certamente “l’Aquila di Ligonchio” non arriva a volare. perchè devo rifarmi ancora una volta a Riccardo Lombardi.

Perché ancora oggi, anzi a distanza di trent’anni e più, oggi più che mai, in presenza non solo del PD ma anche delle “larghissime intese”… in una democrazia che si voglia dire tale…..

LA QUESTIONE FONDAMENTALE RESTA LA SCELTA DELL’AVVERSARIO….

Riccardo Lombardi 8 marzo 1981, ovvero ….. OGGI!!!

“La questione che manca nelle tesi della maggioranza (quella di Craxi e de De Michelis per intenderci), è la scelta dell’avversario fondamentale, ma da quando in qua un partito socialista un partito comunista un partito della sinistra che abbia anche quella parte della analisi marxista che non è refutabile, a parte la parte caduca, e quindi con un metodo di analisi che comporta scelte , scelte anche ideologiche pregiudiziali, ha trascurato di stabilire qual’è il suo avversario principale, certo in una società pluralistica come la nostra avversari o almeno concorrenti sono i tutti, tutti i partiti esistenti, altrimenti sarebbe un solo partito non ci sarebbe a sinistra diversi partiti, siamo concorrenti e diversi, e quindi in certo modo avversari anche, ma qual’è l’avversario principale del PSI e l’avversario principale del PSI se si dimentica che non può che essere la DC analogamente a quello che avviene sotto diverse denominazioni in altri paesi. Un grande partito a carattere popolare anche ma fondamentalmente moderato ed occasionalmente quando i tempi lo comportano reazionario, è la DC compagni. Cosicché anche se la DC diventasse quel partito pulito, non clientelare alieno da abusi che io mi auguro in una democrazia, non cesserebbe per questo di essere l’avversario storico del PSI non cesserebbe di essere l’avversario da battere, non da battere perché sudicio ma da battere anche perché pulito e anche essendo pulito amministra in modo più credibile la società borghese, la società che noi vogliamo fondamentalmente cambiare. Compagni questa è la questione fondamentale.”

Ti saluto pure io fraternamente, vittorio

Vittorio Melandri ha detto...

Tengo a precisare che nella fretta non ho rimosso gli errori di lessico che non sono di Lombardi ma miei, fatti al tempo della trascrizione e poi dimenticati. vittorio