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domenica 3 febbraio 2013
Vittorio Melandri: Senilità di Eugenio Scalfari
SENILITÀ
Poiché per quanto sia da qualche tempo critico nei confronti di Eugenio Scalfari, continuo a pensarlo come un mio punto di riferimento, sia morale che culturale….
…leggendolo oggi, devo optare per considerare il suo dire condizionato da una “senilità” incombente, per non arruolarlo nelle fila di quanti, e sono una moltitudine, nutrono ormai un tale disprezzo per la “povera” intelligenza di noi lettori, da non peritarsi più di tanto di dire “bianco” alla riga uno, e scrivendo della stessa cosa, “nero” alla riga due.
Scrive oggi Scalfari nel mezzo del suo domenicale:
“Personalmente sono liberale e non sono nato nel 1921 ma dalla morte di Ugo La Malfa in poi ho votato sempre a sinistra per un partito riformista.”
E così conclude in bella evidenza qualche riga dopo, segnalato da un P.S.
“Post scriptum. Ieri ed oggi il nostro giornale è presente a Torino come lo fu l’anno scorso a Bologna, con manifestazioni intitolate “la Repubblica delle Idee”: dibattiti, prolusioni, interviste su temi di perdurante attualità. I torinesi hanno affollato le nostre iniziative con un interesse ed una simpatia dell'intera città.
Invio a tutti i colleghi ed amici e al direttore Ezio Mauro i miei più affettuosi auguri e li invio anche ai cittadini di Torino. Nel lontano 1968 fui deputato in quel collegio, indipendente nelle liste del Partito socialista.”
Or bene, come noto, Ugo La Malfa, nato a Palermo il 16 maggio 1903 è stato un politico italiano antifascista, e fu tra i fondatori del Partito d’Azione nel 1942, è morto a Roma, il 26 marzo 1979.
Da quanto scrive oggi, se ne deduce che Eugenio Scalfari eletto deputato nelle fila del PSI come indipendente nel 1968, 11 anni prima che La Malfa morisse, e già consigliere comunale a Milano sempre per il PSI ……
Non si era votato quando si presentò alle elezioni… oppure, che ci prende come tanti… per il culo, oppure, che la “senilità” gli gioca qualche umano scherzo…
Come detto preferisco optare per questa ultima possibilità.
vittorio melandri
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2 commenti:
io invece propendo per la presa per il culo, nel 1968 il buon Nenni (che come sempre faceva le cose giuste al momento sbagliato e viceversa) lo candidò per salvarlo dalla galera per un reato di opinione, siamo socialisti e garantisti o no? Bene l'ineffabile oggi ci conferma che lui non ha mai votato PSI ma si è limitato ad utilizzarlo come si fa con un taxi, per poi svillaneggiarlo e sputtanarlo per i successivi quarantanni. D'altronde da uno che ha come socio un personaggio come CdB, olivetticida (per dirla con Emilio Renzi) cinico ed arraffone, non c'è da aspettarsi di più
Dario Allamano
Mah, forse sono di fretta e leggo male, perdonatemi in anticipo. Ma se lui scrive "[dalla morte di Ugo La Malfa] ho votato sempre a sinistra per un partito riformista" ne deduco che voglia dire che, dal 1979 in qua ha votato per un partito della sinistra riformista". QUindi, mi sembra che il Partito Socialista possa starci e che la candidatira del 1968 c'entri poco. Che poi a quel tempo il Psi fosse considerabbile riformista più del Pci, non credo che - checché uno nè pensi - possa essere oggetto di discussione, con buona pace per lo "strappo" di Berlinguer, il Compromesso Storico, il "Dopo-Moro" dal 1978, Gorbachev ecc.". O forse leggo male?
Sandro Frigerio
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