martedì 19 febbraio 2013

Vittorio Melandri: Basta prese per i fondelli

Basta prese per i fondelli Fausto Bertinotti su L’Huffington post, prende la parola per spiegare “perché non vale la pena firmare l’appello di Umberto Eco” volto ad invitare a votare per il centro sinistra alle prossime elezioni. A sostegno della sua opinione cita fra l’altro una omissione operata dagli estensori dell’appello: “L’omissione riguarda l’Europa reale, la costituzione materiale che ne sta definendo la natura sociale regressiva e il connesso ritorno dell’élites in un ordinamento postdemocratico, sostanzialmente oligarchico”. Sono sempre più convinto che sono molte le cause che hanno generato il tragico decennio berlusconiano, 2001-2011, che si è snodato in parallelo con la scomparsa istituzionale e non solo, della “sinistra italiana”; in primis ovviamente il consenso più servile e opportunistico, sia ravvicinato che allargato, di cui ha goduto l’immarcescibile Cav. , ma fra le altre, credo proprio si possa facilmente riconoscere l’altrettanto tragico combinato disposto, delle ambizioni personali di Bertinotti e D’Alema, che nel 1998 ha di fatto gettato le basi, ha deposto i “plinti”, su cui poi si è consolidato quel bruttissimo “edificio” tirato su appunto con i mattoni del “berlusconismo”. Or bene che il Presidente emerito della Camera dei Deputati, sostenga l’inutilità di un appello ovviamente ci sta, ma che per farlo metta noi volgo sull’avviso, circa “il ritorno dell’élites in un ordinamento postdemocratico”, credo che come presa per i fondelli vada davvero oltre ogni limite. Ma per “ritornare”?, quando mai le élites se ne sono andate dall’ordinamento, ante-post-dem…ocratico? Non accade solo che “l'autorevolezza di un appello al voto possa favorire una qualche propensione a compiersi”, come con sussiego spiega l’ex vice di Fausto Vigevani alla CdL di Novara, accade anche che a furia di insistere con “l’autorevolezza di continue prese per i fondelli, fra il popolo che potrebbe naturalmente abitare la ‘sinistra politica italiana’, monti un voto di protesta, che diventa un’onda imponente che si infrange su lidi che nemmeno conosce, per poi consumarsi in una risacca di disperazione. Il dramma che continua a compiersi, e che non sembra aver fine, è che di “Bertinotti” che ci spiegano del ritorno di élites che non se ne sono mai andate via, purtroppo le fila della dispersa sinistra italiana sono ancora piene zeppe, e all’orizzonte non si scorge manco un “Papa straniero”. Vittorio Melandri

1 commento:

felice ha detto...

Tra le elites che hanno sequestrato la politica ci sono le oligarchie partitocratiche, di cui Bertinotti è autorevole esponente con pensiero oscillante: basterebbe riascoltare il sio intervento al Convegno della Lega dei Socalisti di LIvorno nel 2011 nel 90° anniversario della Scissione di Livorno , contro la teoria delle due sinstre, un divisione incomponibile. Pee ilBertinotti di 2 anni fa la divisione era superabile in un'ottica europea






Felice Besostri