martedì 20 novembre 2012

mondiepolitiche: Guerra Inutile, Senza Un Nuovo Ordine

mondiepolitiche: Guerra Inutile, Senza Un Nuovo Ordine

3 commenti:

paolo ha detto...

Israele reagisce “come è giusto che faccia”, ma l’etica, il diritto e il buon senso convergono nello stabilire che tra offesa e reazione vi debba essere proporzionalità, altrimenti la reazione diventa ancora più grave dell’offesa. L’ultimo aggiornamento parlava di 140 vittime palestinesi contro le 5 vittime israeliane: la sproporzione è evidente.



Odifreddi (personaggio che normalmente trovo abbastanza antipatico), sul blog di Repubblica, aveva sollevato proprio questa questione “matematica”, ma pare che sia stato censurato. La notizia è riportata qui

http://mazzetta.wordpress.com/2012/11/21/ezio-mauro-censura-odifreddi-e-fa-un-danno-grosso/



La rete però non perde nulla, e il postato di Odifreddi si può ritrovare, ad es. qui

http://www.blitzquotidiano.it/media/piergiorgio-odifreddi-lascia-blog-repubblica-censurato-post-anti-israele-palestina-dieci-volte-peggio-nazisti-1401823/



Un saluto. Paolo

luciano ha detto...

Sulla questione mi pare utile riportarvi due cose:



1) Una interessante mail del compagno Roberto Della Rocca del comitato
centrale del Merez (partito socialista israeliano all’opposizione):

Una precisazione: il post cancellato era intitolato: " dieci volte peggio
dei nazisti" il contenuto era adatto al titolo,secondo me superando il
limite di apologia di reato. Quell'essere spregevole e' un antisemita e
niente di piu'.
Per quanto riguarda il bombardamento del palazzo dei mass-media e' stato
colpito un appartamento dove, apposta, si erano nascosti 4 alti esponenti
della jiad islamica, pensando di farla franca vista la posizione. Un altro
esponente della stessa organizzazione e' stato colpito mentre girava per
Gaza in una macchina con i simboli TV, anche lui pensando di farla franca.
Si sa' che gia' da anni sia Hamas che le altre organizzazioni usano
ambulanze per "transporto truppe" e armamenti. Il comando generale di Hamas
in ogni crisi si trasferisce sotto l'ospedale di Gaza. Voglio ricordare che
dall'inizio dell'operazione, 7 giorni fa', l'aviazione israeliana ha
effettuato piu di 1500 bombardamenti distruggendo missili, tunnels, comandi.
Nei bombardamenti sono morti circa 70 miliziani e 30 civili, 8 dei quali
sono morti in una casa bombardata per errore di identificazione. Premettendo
che sono per il dialogo e non per operazioni militari, che di solito non
portano a niente, voglio non farmi dimenticare che, dalla parte
fondamentalista , sono stati sparati,negli stessi 7 giorni fino a 10 minuti
fa, 985 razzi
TUTTI SU POPOLAZIONE CIVILE, 246 dei quali intercettati da quella mano
santa del sistema cupola di ferro.Il sistema intercetta solo razzi che
devono esplodere in centri abitati (quelli che devono finire nei campi
vengono evitati per contenere le spese elevatissime, 165 mila euro a razzo).
Se non ci fosse stata cupola di ferro sarebbe stata una strage immane di
civili Israeliani. Da quando Israele ha lasciato la striscia di Gaza, fino
all'ultimo granellino di sabbia, sono stati sparati piu' di 7500 razzi,
tutti i santi giorni, su una popolazione civile di piu' di un milione di
abitanti, ma questo i massmedia non lo scrivono, non e' abbastanza
interessante, come non e' interessante la strage di 80000 siriani da parte
del regime sanguinario di Assad che dura gia' 16 mesi. Tra l'altro Hamas usa
le foto di cadaveri di bambini siriani spacciandole per vittime a Gaza
dell'attuale conflitto. Aggiungendo che Hamas continua a predicare la
distruzione di Israele e non si occupa della popolazione sotto sua
responsabilita', potete capire perche' anche Amos Oz, mio compagno di
partito, ne abbia le palle piene (e pure io)! Hamas e' un nemico acerrimo e,
purtroppo, non un patner per dialogo.
Roberto (che crede ancora nella pace)



2) L’intervento che ho mandato sul blog di Odifreddi dopo il suo
commiato:



Esiste un differenza netta tra libertà di opinione e libertà di insulto.
Scrivere che gli israeliani sono "dieci volte peggio dei nazisti" ed
accostare la strage delle Fosse Ardeatine alla guerra tra Gaza e Israele
significa semplicemente insultare gli israeliani, essendo palese per
qualunque persona sana di mente che non esiste alcun terreno di paragone sul
piano storico tra i due fatti. E che l'accostamento ha l'unico scopo di
offendere gli israeliani in quanto ebrei. Che Repubblica non intenda
accordare ai propri opinionisti la libertà di insulto mi pare naturale e
doveroso. Che Odifreddi confonda il rispetto di regole elementari del
vivere civile con la censura, citando Voltaire a sproposito ed atteggiandosi
a martire, invece un poco mi stupisce. Evidentemente il gusto di spararle
grosse gli ha dato alla testa. Peccato anche per lo scivolone sulle
"lagnanze questa volta in ebraico": attendiamo un trattato di Odifreddi sul
complotto demo-pluto-giudo-massonico ...



LBP

francesco maria ha detto...

Il problema che pone Paolo Pozzati è serio; in questo momento non posso scrivere molto; mi è però tornato alla mente un articolo - che molti di voi avranno già letto - comparso nel 2009 sul Corriere della Sera; mi pare un ragionamento molto lucido, e per il momento quindi - scusandomi con Paolo se non rispondo direttamente - "cedo la parola" a André Gluksmann

Francesco Maria

(...) Consultate il primo dizionario sotto mano: è sproporzionato ciò che non è in armoniosa proporzione rispetto alle altre parti, oppure non corrisponde, di solito per eccesso, al giusto o al dovuto, pertanto risulta eccessivo, esagerato, spropositato. È il secondo significato che viene accolto per fustigare le rappresaglie israeliane, giudicate eccessive, incongruenti, sconvenienti, che oltrepassano ogni limite e ogni regola. Sottinteso: esiste uno stato normale del conflitto tra Israele e Hamas, oggi scombussolato dall'aggressività dell'esercito israeliano, come se il conflitto non fosse, come tutti i conflitti, sproporzionato sin dall'origine. Quale sarebbe la giusta proporzione da rispettare per far sì che Israele si meriti il favore dell'opinione pubblica? L'esercito israeliano dovrebbe forse rinunciare alla sua supremazia tecnologica e limitarsi a impugnare le medesime armi di Hamas, vale a dire la guerra approssimativa dei razzi Grad, la guerra dei sassi, oppure a scelta la strategia degli attentatori suicidi, delle bombe umane che prendono di mira volutamente la popolazione civile? O, meglio ancora, non sarebbe preferibile che Israele pazientasse saggiamente finché Hamas, per grazia di Iran e Siria, non sarà in grado di «riequilibrare » la sua potenza di fuoco?

A meno che non occorra portare allo stesso livello non solo i mezzi militari, ma anche gli scopi perseguiti. Poiché Hamas — contrariamente all'Autorità palestinese — si ostina a non riconoscere allo Stato ebraico il diritto di esistere e sogna l'annientamento dei suoi cittadini, non sarebbe il caso che Israele imitasse questo spirito radicale e procedesse a una gigantesca pulizia etnica? Si vuole veramente che Israele rispecchi, in misura proporzionale, le ambizioni sterminatrici di Hamas? (...)

In Medio Oriente, non si combatte soltanto per far rispettare le regole del gioco, ma per stabilirle. È lecito discutere liberamente dell'opportunità di questa o quella iniziativa diplomatica o militare, senza tuttavia presumere che il problema venga risolto in anticipo dalla mano invisibile della buona coscienza mondiale. Non è un'idea «spropositata» voler assicurare la propria sopravvivenza.
André Glucksmann
(Traduzione di Rita Baldassarre)
03 gennaio 2009

http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_03/glucksmann_2e201fe2-d979-11dd-8735-00144f02aabc.shtml