martedì 27 novembre 2012

Claudio Bellavita: Un bel problema per Bersani

Un bel problema per Bersani Di tanti commenti che ho letto ieri, nessuno ha sollevato la prima cosa che è venuta in mente a me, quindi è probabile che sia io che non capisco niente di politica, e faccio appello ai vecchi amici e compagni perchè me lo spieghino... Insomma, secondo me il problema del ballottaggio ce lo ha, e bello grosso, proprio Bersani. Perchè se lui si allea con Vendola per vincere meglio le primarie ( e Vendola per rinfrancare le sue deluse truppe ci batte la grancassa), poi perde le elezioni, con il pd in un disastro epocale , con un rischio Grillo primo partito e noi a chiedere l'aiuto della Grecia... Perchè queste primarie han chiarito che Renzi aumenta la partecipazione, perchè porta a votare gente che non è mai stata di sinistra ma vuole un paese ben governato che esca dalla crisi, mentre Vendola, il sindacato e il 90% dell'apparato PD, schierato per sopravvivere , portano a votare sempre i soliti pochi, quelli spaventati di perdere la connotazione di sinistra cui sono abituati da sempre, e che da sempre li ha portati a perdere le elezioni, o a perdere i governi organizzati in base al teatrino della politica, da Diliberto a Dini e Mastella. Insomma, Bersani più Vendola perdono le elezioni, o al massimo fanno un Prodi 3, che sta attaccato per poco, non riesce a combinare niente, paralizzato dai contrasti interni, e relega il PD a essere solo una delle componenti del teatrino della vecchia politica che ha stufato gli italiani. Bersani e Renzi insieme invece vincono bene le elezioni, forse anche con una maggioranza che consente di fare delle riforme, ci liberano dei dinosauri, mettono in un angolo la sinistra che non si aggiorna dal 1970, che non ha mai realizzato una riforma ma le ha criticate tutte, che è solo brava a distribuire le etichette di chi è di sinistra doc, docg, o neanche IGT. A quelli che seguono Vendola ( e che per fortuna sono meno del previsto, forse anche perchè divisi da quelli che partecipare alle primarie è un compromesso col nemico..)va benissimo cosi': meglio fare testimonianza che governare; meglio perdere le elezioni che dover imbarcare Casini. (Renzi non imbarca Casini, ma gli porta via i voti, qualcuno lo porta persino a votare alle primarie, nel sacro tempio di Salomone..che sia anatema!), meglio considerare l'Europa un nemico da combattere e non il nostro paese, dove dobbiamo cercare degli alleati e non scomunicarli se non si lasciano egemonizzare...proprio da noi!!!.... Sono 100 anni (congresso di Reggio Emilia del PSI) che i massimalisti seguono questa strada, che non ci ha mai dato niente...se non tante verbosità spacciate per verità rivelate. In conclusione, preparate pure la Fatwa, io sono per un governo Bersani, con Renzi ministro delle riforme, e i due che si mettono d'accordo sul nome di una compagna come segretaria del PD al congresso.

6 commenti:

luigi ha detto...

Teorema Bellavita
Perchè queste primarie han chiarito che Renzi aumenta la partecipazione,
perchè porta a votare gente che non è mai stata di sinistra
ma vuole un paese ben governato che esca dalla crisi, mentre Vendola, ...
"Porta a votare gente ... vuole un paese ben governato ..",
ah Claudio, non mi permetto più di chiamarti compagno,
ma cosa vuol dire questo per noi socialisti ?
Renzi ha ben altro in testa che la Costituzione Italiana ha in testa quella del finanzcapitalismoFMI BM BCE WTO e
se la gente che lo vota non capisce che questo va contro il loro interesse, fine diritti lavoro, fine welfare stato dalla
parte di super ricconi, tutti gli altri poveri con il cappello in mano a pietire i nuovi padroni del vapore sovranazionali
distruttori di società e di ambiente.
Per te va bene ?
Come sotto il regime fascista, che alla stragrande maggioranza degli italiani andava bene, i socialisti residuali
con martiri del fascismo come Matteotti e Rosselli si sono intransigentemente opposti in allora, i pochi socialisti
attuali si vogliono opporre al totalitarismo neoliberista-teocon tanto rappresentato da Renzi tanto rappresentato
da Monti tanto rappresentato da Berlusconi. Punto.
Un franco dialogante saluto.
Luigi

luciano ha detto...

A me dispiace essere polemico, però davvero non riesco a capacitarmi di alcune cose.
Ho l'impressione che l'avversione maturata da alcuni compagni torinesi come Bellavita verso la Fiom (avversione che avrà sicuramente ottime ragioni storiche) sia tale da condizionare molto la serenità del ragionamento.
Per esempio, questa storia che le elezioni si vincono al centro ("se lui si allea con Vendola per vincere meglio le primarie ... poi perde le elezioni") è una favola bella e buona. Hollande, Pisapia, Zedda, Doria, il primo Obama ... Quanto deve essere lunga la lista per dimostrare che si tratta di postulato falso ? Ancora ancora con i collegi uninominali poteva esserci un dubbio, ma con il proporzionale del porcellum non è così. Punto.
Aggiungo che in un clima di astensionismo dilagante i voti si prendono soprattutto convincendo i "nostri" ad andare a votare. Senza una proposta chiara e riconoscibile, ben distinta da quella degli avversari, enormi masse di elettori di sinistra questa volta o non vanno a votare o votano Grillo. Il problema che dovrebbe toglierci il sonno è questo.
Altro tema: "Renzi aumenta la partecipazione, perché porta a votare gente che non è mai stata di sinistra ...". Pensa che meraviglia ! Un conto è conquistare elettori che votavano a destra e che vengono conquistati alle ragioni della sinistra, un altro conto è attrarre elettori che votavano a destra, che sono rimasti di destra e che - essendo la destra doc andata letteralmente a puttane - chiedono alla sinistra di fare lei la parte della destra. Secondo voi sta succedendo la prima o la seconda ?
Nel mio piccolo campione ci sono un buon numero di colleghi e conoscenti che non hanno mai votato il centro-sinistra, che se vivessero all'estero voterebbero Romney, Cameron, Sarkozy o la Merkel e che sono andati alle primarie a votare Renzi.
A questo proposito trovo fantastica la storia ripetuta fino alla noia dai renziani riguardo alla vittoria del paraculo fiorentino nelle regioni rosse. Ma scusate, nelle regioni rosse non ci sono gli elettori di destra ? Certo che ci sono, ed essendo da sempre in minoranza sono i più fegatosi di tutti. Cosa hanno fatto alle comunali di Parma, dopo la liquefazione del Pdl locale ? Sono andati tutti, come un sol uomo, a votare il grillino facendolo vincere. E credete davvero che non abbiano approfittato della ghiotta occasione delle primarie per votare il rottamatore vendicandosi della nomenklatura del Pci-Pds-Ds-Pd ?
Infine, che significa la caricatura "meglio perdere le elezioni che dover imbarcare Casini" ? Ma esiste al mondo un solo caso di grosse Koalition fatta prima delle elezioni ? Io non lo conosco. Spero che il centro-sinistra vinca le elezioni. Se non dovesse vincerle, perché al senato si produce un risultato confuso o perché in extremis sostituiscono il porcellum con un super-porcellum più cervellotico, vorrà dire che imbarcheremo Casini dopo. Come si fa in tutte le democrazie parlamentari quando le elezioni non danno una maggioranza chiara. Si fa, dopo; ma non si dice, prima.
Dimenticavo: sono socialdemocratico, riformista turatiano, menscevico, rosselliano, saragattiano, craxiano ...; mai stato massimalista in vita mia, neppure a 15 anni. Ma nessuno mi convincerà mai a chiamare "riformismo" l'adesione acritica alla dittatura del Mercato.

Luciano Belli Paci

pierpaolo ha detto...

Aggiungo solo che l'idea di poter costruire in Italia un partito socialista di stampo europeo a partire da "preamboli" di questo genere, sulla necessità di aprire un rapporto di collaborazione privilegiato con centristi e moderati, è illusoria, priva di ogni riferimento con la realtà, e porterà assai scarse fortune a chi la propone.

Per capire cosa sia il "popolo della sinistra" dovreste venire a qualcuna delle riunioni dei sostenitori di Andrea Di Stefano alle primarie per la presidenza di Regione Lombardia... e capireste da soli.

Ma, come diceva il saggio, "che ve lo dico a fare"?

Pierpaolo Pecchiari

angelo ha detto...

Un serio Governo di centro-sinistra con liberal democratici e democristiani non è poi una cosa immonda, basta essere consapevoli che quella è la strada, senza illudersi di fantomatici governi più o meno di sinistra ... Sono d'accordo, anche se preferirei parlare di liberaldemocratici e liberalsocialisti o qualcosa del genere ...
Angelo Giubileo

guido ha detto...

Sono d’accordo con Luciano. Il PD che ho in mente io deve essere inclusivo, ma non capisco perché debba includere solo i impazzanti di renzi yg

maurizio ha detto...

Penso che, anziché perdersi in analisi inutilmente sofisticate, sarebbe bene tornare ai fondamentali. Lo ha fatto con molta chiarezza Luciano Belli Paci, un compagno con cui mi trovo in particolare sintonia forse perché anch'io non sono mai stato massimalista, ma nel contempo come Luciano rifiuto subalternità culturale e politica alla dittatura mercatista e alla sua ideologia. Cominciamo col dire che continuare a parlare di centrodestra e centrosinistra dopo la rifondazione, per quanto ambigua, del centro da parte di Casini e poi di Fini è quanto meno improprio. Sarebbe più corretto parlare di destra e sinistra e basta, se questo, almeno sul nostro versante, non fosse impedito dalle persistenti ambiguità del PD. E' evidente che il PD non è un partito di sinistra e questo complica tutto. Sarebbe molto meglio avere una destra, una sinistra e un centro senza ambiguità e chi vince governa, facendo la sua politica. E' ovvio che se nessuna forza (partito singolo o coalizione) raggiunge la maggioranza si pone l'esigenza di un'alleanza e chiaramente in questo schema il centro può diventare l'ago della bilancia. In ogni caso, come ha ricordato Luciano, le grandi coalizioni si fanno dopo le elezioni, non prima. Noi siamo di sinistra o no? E allora occupiamoci delle vicende di casa nostra e lasciamo che Casini e Fini pensino a quelle della loro. Per queste ragioni ho votato Vendola, da coerente socialdemocratico che vuole una sinistra riformatrice capace di governare e non un grande centro liberista con qualche traccia di solidarismo sociale. Costruiamo dunque la coalizione di sinistra, anche se di fatto centrosinistra, poi, dopo le elezioni, solo se necessario si valuterà in che termini dare vita ad un'alleanza di centro-sinistra. Un centro-sinistra questa volta col trattino, anche se purtroppo non avrà nulla a che fare con quello degli anni '60. Quello che tante volte definimmo deludente (certo la spinta riformatrice iniziale fu duramente stoppata dalla DC), ma che in ogni caso ci diede la migliore stagione politica della storia repubblicana.
Maurizio Giancola