Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
lunedì 26 novembre 2012
Lanfranco Turci: Prime valutazioni
PRIME VALUTAZIONI
Premetto che ho un forte mal di stomaco per il risultato complessivo.
Mal di stomaco accentuato vedendo ieri al seggio in un comune del
modenese come il mio il pareggio B-R e Vendola schiacciato. Dato che
si riduce a livello provinciale e regionale, ma che non toglie il grande
risultato di R nelle regioni rosse e in generale nel nord. Fatto lo
sconto al flusso che sicuramente c'è stato di elettori ex C-D arrivati
alle primarie per la crisi verticale del C-D e per il richiamo ex DC,
( un test: a lastra a signa comune rosso toscano vince Renzi e votano
2500 persone contro il massimo di prodi con 1500 persone ), fatto lo
sconto per l'insofferenza verso il continuismo di apparato che in
queste regioni ha sempre meno appeal e produce prestazioni calanti, (
continuismo che bersani rappresenta appieno e che non rimuove con la
spolverata socialdemocratica) ; resta il fatto che il 37/40% dei voti
di ieri è andato a un mix di moderatismo modernizzante, vagamente
antipolitico e chiaramente ostile a ogni idea, anche la più vaga di
socialismo ( non nel senso di richiamo al Psi storico, ma nel senso di
direzione di marcia per uscire da questa crisi ). Questo vuol dire che
dove Renzi è più forte l'elettorato di centro sinistra resta più
legato a una idea del cambiamento molto al di sotto della drammaticità
della crisi e non lontana dall'agenda Monti. Questo fa riflettere
sulle difficoltà che abbiamo di fronte. Poi occorrono più dati di
quelli finora disponibili ( per es. l'affluenza ) per capire il voto
del sud, dove chiaramente i discorsi liberal-modernizzanti hanno meno
appeal, dove c'è un voto migliore per Vendola e dove occorre capire il
risultato di Bersani.
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29 commenti:
cari Compagni, premetto che non sono andata alle primarie perchè sono una presa in giro, ma nel caso avrei sostenuto Vendola. Bersani ha concluso la sua campagna elettorale in Liguria, recandosi prima a Stella nella casa del Compagno Pertini (nostro e non di bersani) con gli esponenti del Psi, e nel pomeriggio alla sala chiamata del porto per il rituale bagno di folla degli ex comunisti. nelle varie interviste e servizi giornalistici bersani è stato indicato come riformista, figlio del Socialismo ( sintetizzo) cui hanno dato la sua ispirazione! me lo auguro che bersani mantenga le promesse e dia l'avvio al partito socialista...io non apprezzo bersani ( tantomeno renzi...) ma se c'è da costruire la sinistra e il socialismo mi metto a disposizione anche di bersani. stamattina a rai 3 le dichiarazioni della bonafè mi han lasciata di stucco!!!! ha fatto riferimento ai socialisti, pur senza nominarli...non ce n'era bisogno, definendo le "forze da prefisso telefonico" che non possono permettersi di dare indicazioni al pd... che dire? è necessario a questo punto appoggiare unitamente bersani o lasciarli nella loro incoerenza di fondo?
- i socialisti devono dar corpo alla Costituente Socialista con coraggio ed orgoglio, senza sudditanze e subito
fraterni saluti socialisti annam pagano
Mi stupisce che alle ore 10,15 del 26 novembre, non sia ancora apparso un commen
to. Senza parole? Oppure presi da intensissime riflessioni? Io ho partecipato co
me presidente di seggio alle primarie e devo dire anzitutto che è stata una bell
issima festa democratica. Sia nel senso di democrazia che di Partito democratico
(non mi dilungo). Quello che leggo nel risultato (nella mia sezione, 188 votant
i, il risultato in percentuale riflette quello nazionale, il che significa una c
erta omogeneità) è semplicemente che Bersani ha vinto, Renzi ha avuto una afferm
azione notevole e Vendola ha perso. Questo vuol dire che nel centrosinistra (pur
mettendo in conto che una certa percentuale della destra abbia votato, ma nella
mia sezione dove conosciamo i nostri polli, non ne ho visti) c'è maggiore tende
nza verso il centro che non verso sinistra. Potremmo fare anche una considerazio
ne sociologica: una componente significativa dei voti a Bersani sono venuti da p
ersone anziane, che sono venute a votare più numerose dei giovani: insomma, è an
cora il vecchio Partito comunista (a cui si devono le strutture e l'ottima organ
izzazione) che ancora resiste. Questi i fatti, secondo il mio modestissimo angol
o di visuale. Vorrei aggiungere una osservazione su Sel, che a livello di "volon
tari" era presente in forze, ma a cui non sono corrisposti i voti. Sel insegue a
ncora un ideale astratto: non c'è ancora l'accettazione, la persuasione completa
che lo Stato comunista non si farà più, e che lo stato socialista non potrà and
are oltre il 52% di ricchezza prodotta che viene al momento prelevata e ridistri
buita dallo Stato. E' ovvio che noi chiediamo un modo del tutto diverso di ridis
tribuirla. Ma per ridistribuirla bisogna produrla eccetera. E ho l'impressione c
he oggi il popolo della sinistra propenda nel suo insieme per questa interpretaz
ione. Ed è per questo che gli astratti furori di Sel hanno raccolto ben poca cos
a. Cordiali saluti. Lorenzo Borla
A Stella il Gruppo di Volpedo ha fatto una bellisima asemblea anticipando di mesi la visita di Bersani. La sindaco socialista era intervenuta al seminario e poi all'incontro nella Casa di Pertini. E' stato positivo che Bersani abbia fatto a Stella una dele sue manifestazioni conclusive ed anche il discorso pronunciato. E' positivo che sia andato a Stella, mentre Veltroni nei suoi sepolcri non aveva messo nemmeno un socialista. Mi sono, tuttavia stupito, quando ha dichiarato che andava a Stella per la prima volta nella sua vita: sono 22 anni che il nostro Sandro è morto. Mi è piaciuto meno che nella comunicazione dell'evento, quella ufficiale, dell'Unità per esempio del 25 novembre (Simone Collini a pag. 2 , con foto, che si estende a pag. 3) la parola socialismo o socialista, neppure come aggettivo riferito a Pertini, non compaia mai. Soltanto noi che quel mondo conosciamo abbiamo potuto riconoscere tra gli astanti il segretario del PSI non evocato nella cronaca e neppure nella didascalia della foto. Ho anche riconosciuto una bandiera del PSI, l'unica di partito presente. Forse non tutto il male vien per nuocere perché sono convinto che se avessero esaltato il carattere socialista della maniferstazione conclusiva, avrebbero attribuito ai socialisti il risultato non esaltante di Bersani. Per Bersani ho votato anch'io per il ragionamento svolto da Giovanni e condiviso da Franco e per una ragione in più aver ascoltato in francese un discorso socialista di Bersani al Congrsso di Tolosa dei socialisti francesi. In quel discorso le parole sinistra e socialismo sono state ripetute più volte, non ho potuto controllare perché non ho trovato un'edizione integrale del discorso su uno dei siti del PD se più di democratici e progressisti, ma nella dichiarazione di Intenti la parola sinistra o socialismo (o socialista, anche democratico) non c'è neppure una volta. La strada è in salita eppure bisogna decidersi le elezioni europee sono vicine. Per il futuro della sinistra italiana da ricomporre nel socialismo europeo il risultato delle primarie è negativo, se si pensava che l'accordo politico PD-PSI-SEL potesse essere il nucleo dal quale ripartire. Sarebbe stato meglio cheil PD avesse fatto le sue primarie: la maggioranza assoluta a Bersani sarebbe stata (quasi) sicura. Vendola ha sofferto del voto utile, ma la minaccia politica Renzi non era da sottvalutare. Con quei risultati, proiettati sull'insieme dell'elettorato, SEL è in zona rischio se l soglia di acceso è elevata al 5%. Notazione a margine, non è un asiurdo che si discuta di legge elettorale senza una piattaforma definita dal PD anche con i suoi alleati? O ci sono incontri informali in corso in sottoscale, scantinati o retrobottega? Non hanno imparato che la trasparenza pagherà sempre più, mentre ogni agire clandestino e nell'interesse dell'oligarchia politica sarà punito dasll'elettorato. Ci si rende conto che parlare di premio di maggioranza senza legarlo nemmeno ad una percentuale elevata di elettori( da collocare almeno al 70% degli aventi diritto) è un assurdo? Se fosse assegnato un premio da soglia di legge truffa, cioè al partito o coalizione con almeno il 50%+1 dei voti validi espressi, sarebbe comunque scandaloso se votasse come in Sicilia meno del 50%: un premio di maggioranza ad uno dei partiti, quando tutti i partiti sono in minoranza assoluta nella popolazione è immorale . Il messaggio è chiaro: cari elettori di voi non ci importa nulla! Poi ci si meraviglia che non vanno a votare o votano Grillo. UIl qudro nazionale è pueno dombre non resta che colrtivare il propio intorno senza diventare localisti. L'arancione conm uno deu colori più amati dell'arcobaleno, ma non l'unico ( basta che l'arcobaleno no sia di sinistra, che porta male, infatti a Milano ce ne sono voluti 2.
PS solo per Anna maria: chi è la Bonafè?
Vorrei condividere alcune riflessioni, cercando di essere breve. Per mia storia, convinzioni, pratiche politiche etc. ho avuto dubbi sino all'ultimo sul partecipare alle primarie. Mi frullava per la testa una domanda, "la" domanda posta a Paestum: come poter mettere insieme la partecipazione ai meccanismi della politica istituzionale, rappresentativa etc. e l'urgenza, il bisogno di rivoluzione, del linguaggio, quindi simbolica, e delle pratiche e delle scelte? Ho poi riflettuto sul fatto di dare il voto a Nichi Vendola. Sarò sincera: se si fosse candidato Valdo Spini, avrei cercato di dare una mano a quest’ultimo, per una storia politica che apprezzo e in buona parte condivido, per le scelte effettuate, non ultima quella di candidarsi a sindaco di Firenze, contrastando il renzismo, e per grande stima personale. Ma Valdo non si è candidato, e, alla fine, ho versato l’obolo e contrassegnato il nome di Vendola. Per svariati motivi, che non intaccano di un ette la critica ai meccanismi della politica rappresentativa: uno, è che ho visto molte persone giovani illuminarsi sinceramente davanti alla storia dei grandi fili, percorsi di idee, pratiche, relazioni del ‘900 raccontata da lui. Ragazzi e ragazze cresciuti con Berlusconi imperante, i media per come sono, le menzogne storiche lanciate come sortilegio sulle menti, che ascoltavano un senso della storia recente tale da poterne dare anche al futuro. Questo mi è molto piaciuto. Poi, alcune parole: lavoro, cultura, bellezza.
E adesso? Come stupirsi per il risultato di Vendola, a mio parere, invece, buono, sic stantibus rebus? Abbiamo presente come sono ridotti pensiero, cultura, idea del presente e del futuro in questo Paese? Il berlusconismo preparato da prima di Berlusconi, da molto prima, e non solo da Craxi e dai suoi (sono socialista lombardiana, lo metto in chiaro per chi non mi conoscesse), ma anche da una certa idea di cultura che stava nel conformismo delle scelte, che seccava i laghetti ed i ruscelli in cui nuotava il pensiero creativo, controcorrente, le altre idee del mondo, della vita, dei rapporti, il pensiero che va in direzione ostinata e contraria, operazione alla quale non fu estraneo il PCI. Sono laggiù, le radici del pensiero unico. Quello che oggi nutre il renzismo, per usare un brutto neologismo, ma insomma, ci capiamo. Quel Renzi che usa a destra e a manca il termine “rottamare”, parola schifosa quando la si usa per le persone, quindi anche per i politici, deriva pari pari dall’incultura violenta che per prima la applicò, ricordate in che ambito? Nel mondo del lavoro, non a caso: i “rottamati”. Quanti anni ci vorranno, se ce ne saranno le condizioni, per decostruire piano piano il pensiero unico, dico come schema di pensiero e quindi di azione? Per decostruire la pratica conformista? Non stupiamoci del voto per Renzi nella mia regione, la Toscana: è un voto conformista, appartiene al conformismo dello stucchevole mantra del “nuovismo”. “Bisogna che tutto cambi …”: ricordate? Quanto tempo, quanta pervicace ed ostinata fatica saranno necessari per mostrare in tutta la loro violenta pochezza i Renzi di turno (ce la ricordiamo, la delibera sul cimitero dei non nati?), così come i Berlusconi di turno, o i Grillo di turno? Per creare colture di cultura, colture di vaccini contro i virus della semplificazione, della sguaiataggine, del linguaggio violento, delle parole falsamente partecipative e democratiche, in realtà totalitarie? Detto questo, che è una prima, un po’ rozza riflessione, non so proprio che fare, domenica prossima. Non ne posso più del ragionamento sul “voto utile”, o sul turarsi il naso prima di toccare la scheda!
Premetto che per me ieri è stata una giornata felice perché ho partecipato
come presidente di seggio alle primarie e si è trattato di una festa della
democrazia. Atmosfera unitaria, amichevole, civile, nessuna punta, nessuno
strappo. Quanto al risultato sono anche contento del pareggio di Bersani -
Renzi (e Vendola schiacciato). Dopo qualche tormento ho votato per Bersani,
perché, come ha detto Michele Serra ieri su Repubblica, volevo sentirmi una
sinistra normale. Ma non troverei niente di drammatico se vincesse Renzi e
con lui le ragioni di chi lo ha votato (sarebbe la democrazia, bellezza).
Quanto a Vendola, risento ancora delle posizioni di chi ha mandato a casa
Prodi per ben due volte, e l'astrattezza delle sue narrazioni. Così come
Bertinotti, quelli di Sel hanno una preparazione economica basata sui testi
di Marx e dei marxisti, e non sanno staccarsi dall'idea che qualche forma di
comunismo sia realizzabile. Nel frattempo il mondo è cambiato un po'.
Cordiali saluti. Lorenzo Borla
Caro Borla, la tua interpretazione mi pare tanto politicista quanto lo erano le motivazioni per le quali alcuni di noi sostenevano Vendola.
Gli elettori del centro-sinistra non pensano che quelli di Sel siano nostalgici dello stato comunista (ma dici davvero ? scusa, ma sembra una frase di Sallusti ...), ma molto più semplicemente guardano (molto) la TV e leggono (poco) i giornali.
Quindi hanno compreso che erano le "primarie del Pd" e che la contesa vera era tra Bersani e Renzi. E si sono regolati di conseguenza.
Che vi sia maggiore tendenza verso il centro che non verso la sinistra è purtroppo verissimo: la distruzione operata dal kulturkampf che ha dato vita al Pd non è passata invano.
La ricostruzione richiederà molto tempo.
Prima si inizia, meglio è
Ripartiamo dal magro 15,6 % di Vendola, che poi vuol dire all'incirca il 6% sull'elettorato generale.
Se Bersani vuole quei voti deve guadagnarseli. Se non li vuole, il secondo turno potrebbe non essere una passeggiata: hai presente Parma ?
Magari il Nostro potrebbe iniziare ritirando l'emendamento del PD (del Pd !!) al Ddl stabilità che assegna un finanziamento di 223 milioni alle scuole private (http://pubblicogiornale.it/politica/223-milioni-alle-scuole-private-il-pd-esulta-vittoria/), oppure potrebbe spiegare a Monti che se vuole ancora il sostegno del Pd deve smetterla di dire cavolate qualunquiste sugli insegnanti come quelle che ha detto ieri sera da Fazio; visto che l'idea di farli lavorare gratis per un tot di ore non è moderna, ma antichissima: si chiama schiavismo.
Bersani, insomma, mi convinca che Renzi non è l'identikit del Pd, perché altrimenti il 2 dicembre potrei trovare di meglio da fare che andare a votare per la versione buonista e dialettale del medesimo horror. Potrei insomma rimanermene a casa a coltivare quelli che tu chiami "astratti furori", che poi non dovrebbero essere solo di Sel (a cui non sono neanche iscritto), ma di chiunque rifugga dal luogocomunismo che dolcemente ci opprime.
Ciao.
Luciano Belli Paci
renzi e compagnia cantante costituiscono l'ultima bomba innescata nel campo
della sinistra (con le sue diverse tradizioni) italiana, per cancellare – anche
in parlamento - ogni residua traccia di culture politiche variamente socialiste
e socialdemocratiche. Che l'ordigno stesse all'interno del PD dimostra
ulteriormente la fragilità e ambiguità teorica e politica di quell'esperimento
partitico. In questo Renzi è in assoluta continutà con Veltroni.
Debbo francamente dissentire: nei giorni scorsi la campagna di Vendola ha toccato temi molto importanti riguardanti il mancato sviluppo italiano, tra cui l'assenza di innovazione del tessuto produttivo a causa di inesistenti politiche industriali. Posso sbagliarmi, ma è l'unico che ha messo così in evidenza un problema tanto drammatico. Si può anche far finta di nulla, ma stiamo colando a picco. E queste non sono ubbìe, mi dispiace.
Daniela Palma
Scusa Lorenzo, credo che le tue affermazioni:
a) per contenuto ("come Bertinotti, quelli di Sel hanno una preparazione economica basata sui testi di Marx e dei marxisti") siano assimilabili a quelle del premier Monti ieri sera da Fazio (ne ho scritto in proposito oggi pomeriggio (http://lascuolachevogliamo.wordpress.com/2012/11/26/la-solitudine-dei-ministri-primi),
b) come livello di democrazia e spirito di discussione ("sono anche contento del pareggio di Bersani - Renzi (e Vendola schiacciato)" ) sembrano intrise di inspiegabile odio da "curva sud della Lazio".
Circa la prima affermazione, io che, a Pavia, mi sono formato, come tantissimi della nostra generazione (1962) sui testi di Marx, ma anche di Keynes, Robinson, Sraffa, Pasinetti e via via, continuando ad interessarmi all'economia, fino a Rifkin, Krugman, e tanti altri, posso garantirti che noi cosiddetti "post-comunisti" non siamo quei trinariciuti preistorici che descrivi con malcelato disprezzo e non pensiamo affatto di "fare la rivoluzione comunista" . Per la precisione il mio modello di riferimento è quello socialista europeo del dopoguerra. Certo, mi spiace veramente che il PCI non fece il grande passo e che addirittura nell'89 non colse l'occasione storica per riunificare la sinistra italiana in un grande progetto socialista europeo, magari con una Bad Godesberg italiana, ma alle colpe dell'allora gruppo dirigente del PCI vanno anche sommate quelli di chi, come te, invece di cercare le ragioni dell'unità (che, credimi, sono veramente tante) , si divertono a fare il tifo da stadio.
Venendo invece al modello di economia e al cambiamento dei tempi, ti inviterei a leggere con attenzione ciò che dice Vendola a proposito di green-economy e di economia del terzo millennio, lavoro, scuola, diritti di cittadinanza, laicità dello stato, e poi leggiti il programma di Renzi in merito agli stessi argomenti: le conclusioni dovresti trarle da solo: da un lato c'è uno sforzo di trovare una strada per una sinistra del terzo millennio, che sappia ridare slancio al meglio della tradizione socialdemocratica europea, coniugata con le sfide dei tempi che sono cambiati, dall'altro c'è chi ripropone la ricetta già vista in questi ultimi 20 anni: deregolation, smantellamento del welfare, priorità della finanza e dei mercati, subalternità della politica......
Salvatore Salzano - uno spirito libero a cui interessa il progetto SEL
non condivido la lettura di Lanfranco. E' ormai dato consolidato il fatto che, soprattutto alle primarie, si voti per suggestioni più che per programmi, per indicare tendenze più che per sposare soluzioni . Questa pratica è richiesta poi alle "secondarie" , alle elezioni vere e propri , alle quali si va con programma e coalizione che il candidato vincente fa DOPO la conclusione delle primarie e non prima ! E' un dettaglio non secondario , sul quale propongo di tornare a riflettere in seguito.
Dunque le primarie di ieri sono state uno straordinario successo in termini numerici ( i numeri veri, non taroccati con moltiplica per due come per Prodi - notate come erano tutti numeri pari..- dicono di una partecipazione in grande crescita ) e soprattutto politici : lo spettacolo di popolo che si è sottoposto a procedure dissuasive++ per scegliere tra cinque candidati senza farsi condizionare dalle tifoserie con tratti di violenza verbale che hanno condizionato per anni la vita e le scelte del centrosinistra , dovrebbe convincere tutti . Il segnale di una ritrovata sintonia con gli elettori ( tre milioni e rotti di votanti significano una proiezione oltre i dieci milioni di voti alle elezioni reali, non a caso i commenti più astiosi e velenosi sono venuti da Grillo) dopo quas venti anni non è da sottovaluitare , come non lo sottovaluta Berlusconi ed il cenrodx , che per l'ennesima volta è costretto a cambiare strategia,
Ed il successo delle primarie di ieri è merito di Bersani, che seppure con comprensibile fatica le ha subite prima e volute ed utilizzate poi per liberarsi della tutela di D'Alema, Bindi e co . Ma è merito soprattutto di Renzi che ha occupato lo spazio dell'innovazione che Vendola ha scioccamente lasciato libero per tornare a rinchiudersi nel recinto della tribù di origine, come anche Bertinotti gli ha rimproverato, ha gestito benissimo questo ruolo spostandosi dal rottamatore in odore di eresia a quello del rinnovatore antinomenclatura.
I voti raccolti nelle Regioni rosse come a Milano città ed in generale in tutta Italia non sono affatto, a mio parere, una adesione alle sue convinzioni politiche da Pd veltroniano , che pure sbandierava all'inizio della campagna . Renzi per tutto il giro primarie ha sottolineato che non sarebbe uscito dal centrosinistra in nessun caso, ha cambiato con una certa disinvoltura il giudizio su Marchionne , si è rivolto non solo al Pd ma soprattutto al popolo della sinistra , rendendosi conto che la storia degli elettori di centrodestra cammellati per lui erano una bufala impensabile ( quelli del centrodestra non riescono a cammellare neanche i suppurter fuori dal tribunakle per SB, cosa volete che facciano ! ) e si è giocato una partita alla Gary Hart ( "nuove idee" , ma cerco di non dirvi quali sono) .
Politicamente sono molto distante dal Renzi di inizio primarie, ma non giurerei che Renzi candidato premier tornerebbe alle idee originarie . Le primarie non sono un congresso, una conta , ma un processo in divenire . Ed i risultati non sono incasellabili nell' 1 x 2 classico . Attenzione, non ho detto che Renzi mi convince o che ce la farà , invito solo ad una valutazione in divenire e non sulla foto ai blocchi di partenza.
A Milano il ricordo di un candidato che era troppo a sinistra per vincere è troppo fresco per non pensare che prima di dire che un candidato è troppo a destra per vincere ( o perchè sia bene vinca) ci penserei un momento in più.
Ma perchè vengono fuori questi detrattori di Vendola e del progetto sel?
Forse il risultato di Nichi, che politicamente condiziona il pd, ha turbato
i sonni di qualcuno?
Caro Belli Paci,
rispondo a te e se posso, a Salvatore Salzano e Daniela Palma. Il giorno 24
novembre avevo registrato nel blog del Rosselli una tale valanga di mail,
dal primo mattino a tarda sera, che mi sono stupito, il giorno 26, di un
silenzio assordante, rotto solo, in tarda mattinata, quasi timidamente, da
Lanfranco Turci. Le baldanzose mail del 24 riguardavano il futuribile. Il
silenzio del 26 riguardava la realtà del voto. Così non ho saputo resistere
alla tentazione di lanciare un sasso nello stagno. Dovevo aspettarmi qualche
strale come quello di "politicista", "follower" di Mario Monti, e intriso
d'odio da curva sud della Lazio (a me, che tengo per il vecchio Toro, la
squadra della periferia operaia torinese)... Spiego la mia accusa di
neomarxismo a Vendola e ai vendoliani. Mi sono mangiato le dita per anni
guardando la partecipazione ai salotti televisivi di Fausto Bertinotti
(ospitato generosamente dal Cavaliere a cui procurava voti a mani basse), il
quale, senza sollevare scandalo e nessuno che lo stanasse, faceva
ragionamenti "interrupti", cioè senza mai portarli alle logiche conclusioni.
Senza farla lunga, se tutti i problemi dovevano essere risolti dallo Stato,
la conclusione necessariamnete non poteva che essere il comunismo. E questo
succedeva ben oltre l'89 e il requiem all'Urrs. Trovo traccie di questi (s)
ragionamenti non solo in Vendola ma anche nei sellini che conosco, insieme
(certamente con eccezioni) a una robusta ignoranza dell'economia non
marxista. Per tutto il resto, ho letto sopra l'intervento di Claudio
Bellavita che svolge una analisi brillante, molto meno rozza della mia, e
che condivido al cento per cento. Per concludere mi è venutaoin mente una
formidabile suggerimento di Bertold Brecht, per che ben si attaglia al
presente vendoliano: . Grazie per l'attenzione, come dice l'educatissimo
Franco Astengo, e cordiali saluti.
Lorenzo Borla
Caro Giovanni, la mia osservazione non voleva essere polemica ma oggettiva.
I mezzi di informazione, sia televisivi (seguiti da molti) sia stampati (letti da pochi) hanno pressoché unanimemente dato il quadro di una contesa a due Bersani Vs. Renzi, e dunque tutta interna al Pd. Evidentemente hanno convinto anche te, tanto che fin dal primo turno, pur essendo tu persuaso (come il sottoscritto) che "... un partito autenticamente di sinistra potrebbe sorgere in Italia soltanto dalla scomposizione e ricomposizione delle attuali forze politiche", hai ugualmente votato Bersani.
Purtroppo la matematica dice che Vendola non ha affatto "più che raddoppiato i voti".
Infatti, il 5-6% di cui è accreditata SEL rapportato a quel 40 % di elettorato che - a voler largheggiare - si riconosce nel centro-sinistra corrisponde esattamente al 12-14,4 %.
Poiché V. ha preso solo da 1,2 a 3,6 punti in più della sua dote, il risultato non è certo esaltante.
Non che mi facessi soverchie illusioni, ma poiché V. è l'unico ad opporsi a Monti e poiché ritengo che il malgoverno di Monti stia suscitando una sempre più forte protesta sociale, pensavo che V. potesse beneficiarne.
Il mio timore, a questo punto, è che l'elettorato che si sente vittima del malgoverno non sia proprio disponibile a votare il centro-sinistra. E dunque sia destinato a dividersi tra l'astensione, Grillo ed in minor misura la Lega.
Per fortuna in Italia non abbiamo Alba Dorata ... per ora.
Infine, non credo che Bersani perderebbe il suo elettorato potenziale se assumesse le posizioni da me sostenute.
Al contrario, se non radicalizza lo scontro con Renzi - sia pure con la bonomia emiliana che da sempre esibisce - rischia di finire stritolato dalle logiche vecchio/nuovo e apparato/società civile.
Deve averlo capito anche lui. Infatti proprio ieri da Fazio su uno dei due temi da me modestamente indicati (le cavolate qualunquiste di Monti sugli insegnanti) ha preso una posizione molto netta.
Spero che continui così.
Se lo farà, Domenica mi turerò il naso ed andrò a votarlo.
Cari saluti.
Ricordo sommessamente che, attraverso una comparazione corretta, la
partecipazione alle primarie non è aumentata ma diminuita (da tener conto
che questa volta votava la coalizione e l'occasione precedente il solo PD)
anche dal punto di vista delle cifre assolute.
Di conseguenza ogni analisi non può partire dal dato di una "straordinaria
partecipazione". Inoltre, come in tutti i casi di ballottaggio, il problema
più importante è quello di riuscire a portare a votare di nuovo tutti quelli
che hanno partecipato al primo turno, non tanto quello di cercare nuovi
voti, tanto più nel caso che non c'è da stringere nessuna alleanza con
soggetti organizzati essendo SeL un partito "elettorale-personale".
Claudio Bellavita ripropone il pragmatismo spicciolo di Deng Xiao Ping come ha fatto anche su Facebook. Penso che prima di parlare dei gatti ci si debba mettere d'accordo sui topi. Da tempo ritengo che i topi di Bellavita non siano i miei. In tutta Europa i socialisti e i socialdemocratici parlano di patrimoniale, mentre Bellavita notoriamente la ritiene una sciocchezza. Il problema è questo, la scelta del gatto viene dopo.
Maurizio Giancola
No, perché in teoria Bersani ha la possibilità di allearsi con Renzi, e
quindi Vendola NON è CONDIZIONANTE.
Caro Lorenzo,
questa tua risposta mi piace di più, meno da stadio e più nel merito.
La tua obiezione su molti di SEL che conosci potrebbe anche essere
condivisibile (non immagini neanche che casino c'è stato in SEL a
partire dall'abbandono del referendum Passigli in avanti, fino
all'annuncio delle primarie).
SEL era nata per riaggregare la sinistra, ma non per resuscitare
fantasmi, bensì per un credibile progetto di alternativa socialista in
Italia. In questo progetto, ricordo, c'era inizialmente anche la
componente socialista, che purtroppo poi se ne e andata (e io, lo
giuro, non ho veramente capito perchè).
Quindi ciò ha creato una serie di errori e di incertezze.
Io non so chi tu abbia conosciuto di SEL, però ti segnalo questo link
ad un documento che io e altri tre compagni abbiamo velleitariamente
scritto a settembre (ricordi l'assemblea degli autocovocati di SEL?),
te lo segnalo affinchè ti renda conto di quanto in realtà persone come
noi siano molto molto vicine alle tematiche del Rosselli e più in
generale del socialismo. Ovviamente io non sono uno che fa politica di
mestiere: sono un docente di scuola superiore, e intervengo come
cittadino appassionato su questi temi. Vendola ha saputo risvegliare in
me la voglia di tornare a parlare con la gente, mi ha fatto vedere cosa
significa amministrare una regione in modo diverso...... La Puglia oggi
è come fu l'Emilia negli anni d'oro del PCI (vabbè, ci sono moltissime
differenze, ma voglio sottolineare lo spirito di rinnovamento e di
prospettive che ha saputo dare ad una regione).
Quindi, piuttosto che gioire per "Vendola schiacciato", vediamo un po'
su cosa possiamo essere propositivi, insieme, tenendo però presente un
unico paletto che da sempre mi ispira nel mio agire: non posso essere
felice se intorno a me gli altri sono infelici.
Per me, come penso tutti quelli qui in mailing list, il mercato (ho
detto mercato, non liberismo o capitalismo) non è il demonio, ma nemmeno
il dio: è solo il mezzo attraverso cui mobilitare il meglio delle
energie degli uomini per perseguire il bene collettivo.
Ecco il link di cui ti parlavo:
http://dalleceneri.wordpress.com/2012/09/28/per-una-sinistra-che-vuole-rinascere-dalle-proprie-ceneri/
Un amichevole saluto
Meno male che ogni tanto c'è qualcuno, grazie Astengo, che va a vedere i dati reali e non le percentuali e nota come la partecipazione, nonostante le grandi fanfare ed i corifei, sia sempre in calo.
Queste primarie segnano un dato di fatto: la biodigestione da parte del PD di SEL (che con questi dati arriverà forse al 3-4%) ed il PSI che ormai, nonostante il grande e volenteroso impegno di tanti compagni/e, sono scomparsi dall'orizzonte, nel quinquennio precedente il PD aveva già biodigerito i radicali. In sostanza hanno fatta terra bruciata attorno a se per poter poi andare a contrattare con il centro il Governo prossimo venturo (qualcuno è disposto a scommettere con me che lunedì prossimo Bersani e Renzi faranno un bel patto di non belligeranza e si spartiranno i posti di potere?), magari promuovendo la risorsa ( è sempre un termine pericoloso) Vendola a fare il Commissario europeo (voce che gira ormai sui giornali).
Un serio Governo di centro-sinistra con liberal democratici e democristiani non è poi una cosa immonda, basta essere consapevoli che quella è la strada, senza illudersi di fantomatici governi più o meno di sinistra.
D'altronde in questo momento il maggior sponsor di questa soluzione è Berlusconi, che con le sue minacce di rifare un partitucolo tiene sulla corda tutti e consentirà di fare il nuovo Governo, sbandierando il rischio reale della nascita di una destra eversiva (La Russa, Storace e c) robusta che da destra concorrerà con Grilloe la Lega per la divisione della torta del populismo demagogico. De Magistris è un caso a se è penso che sarà nell'Alleanza di Centro sinistra perchè il PD non può e non vuole abbandonare il giustizialisti, costola nata dal suo seno, ma solo avere un giustizialista che sappia parlare italiano, con buna pace dei socialisti che si sono illusi.
I socialisti se vorranno davvero tornare a contare dovranno diventare capaci di dire cosa farebbero se fossero loro al Governo, nel 1900 nel VI congresso il PSI definì il suo Programma Minimo e da li ripartì per costruire dal poco che era il grande partito di massa, sia pure con tutte le sue ambiguità di un partito massimalista, che conviveva (male) con un gruppo parlamentare riformista
In estrema sintesi non mi faccio soverchie illusioni
Dario Allamano
Non è una sciocchezza, se si potesse fare, ma siccome nessuno di quelli che ne han fatto uno slogan è in grado di fare una proposta operativa, neanche i cerberi di Equitalia sono in grado, per esempio, di ritrovare i proprietari fisici della catena di società che possiedono la maggioranza relativa di FIAT, direi che è ingiusto tassare solo gli italiani che ne hanno qualche azione intestata nominativamente..
Cari compagni,
Ho notato che la discussione si è polarizzata su due sponde, come d'altra parte è lecito che sia visto il periodo di "ballottaggio":
Posizione 1 (pro Bersani): Renzi porta definitivamente a destra l'asse politico e fa scomparire ogni traccia di socialismo in Italia, mentre Bersani può rappresentare un valido baluardo alla destra e una inversione di tendenza
Posizione 2 (pro Renzi): Bersani e Vendola sono un modo vecchio di concepire la Sinistra e non riusciranno a governare, mentre Renzi è innovatore e riuscirà a cambiare qeullo che deve essere cambiato
Io vedo una terza possibilità che, paradossalmente, pur avendo sostenuto Vendola, mi porta adesso ad altre conclusioni (forse anche perchè ormai considero il PD un partito di centro).
Ci sono due punti di vista da cui guardare il problema: uno immediato e l'altro più a lungo termine (ma per il quale occorre cominciare a lavorare da subito)
A livello immediato, concordo sull'esigenza di governare il paese, introducendo importanti elementi di modernità, sempre però nella direzione di iniziare una inversione di rotta rispetto al liberismo a alla subalternità alla finanza che in questi ultimi 20 anni ha imperato.
In questo senso, probabilmente (?), meglio Renzi che Bersani, perchè potrebbe parlare a quel centro moderato che vuole cambiare, anche se non sa bene in che direzione e perchè.
Non scordiamoci che, per quanto possa somigliargli, Renzi non è Monti, e in ogni caso il blocco sociale a cui vuol parlare non gli darebbe comunque spazio per politiche montiane. Diciamocela tutta, è la versione moderna di quelli che una volta erano i repubblicani (non me ne voglia Ugo LaMalfa, il paragone non è per lo spessore del personaggio ma per la collocazione politica).
Tuttavia c'è un secondo piano da non dimenticare, o, perlomeno, io non lo dimentico. Sono e resto un socialista, e mi sento inserito in una tradizione storica di pensiero che (permettetemi un tocco di retorica) inizia addirittura con "Gesù Cristo", o, volendo essere più corretti e non retorici, deriva da quel filone del socialismo utopico che si pose per
primo il problema di un mondo, sulla terra, dove far regnare un po' di giustizia, di fronte a quelli che erano i drammi dell'allora nascente rivoluzione industriale.
Questo filone di pensiero ha visto tanti personaggi, più o meno noti, che, seppur con differenze e metodi a volte molto
divergenti, hanno comunque sempre cercato di perseguire questo fine.
In fondo Marx non era che uno di questi, con molti meriti ma ovviamente va storicamente inquadrato, sapendone prendere ciò che di attuale resiste ancora ma, per carità, non è un santino da venerare e adorare acriticamente. Diciamo che è il capostipite del moderno socialismo,
quello che si interroga sulla società industriale dell'800 e buona parte del '900.
Ovviamente, pensando a come è andato il 900, va sottolineato che una differenza fondamentale, rispetto al concetto di democrazia, esiste tra la tradizione storicamente definitasi socialista e quella definitasi comunista, ma questa differenza la faccio risalire alla rivoluzione sovietica, alla terza internazionale, e credo che la sua ragione d'essere sia definitivamente venuta meno con il fallimento del blocco sovietico, ben evidenziata dallo strappo di Berlinguer e,
soprattutto, definitivamente sepolta con Gorbaciov, che secondo me resta un personaggio di uno spessore politico enorme, purtroppo sottovalutato e poco approfondito, forse perchè venuto in un momento storico veramente di sconfitta su tutta la linea.
Quindi quel filone di pensiero è ancora vivo, perlomeno ne ritroviamo le esigenze da cui ne trasse linfa vitale, e che sono le ragioni della lotta contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dell'uomo sull'ambiente.... Certamente negli ultimi 20 anni il pensiero socialista nel mondo ha accusato dei colpi durissimi, ma segnali che arrivano dal sud america, o da movimenti come occupy wall street, oppure dai no-global, ci fanno capire che il problema esiste e occorre dare una risposta. In poche parole, il mercato libero e deregolato non ha risolto le ragioni che portarono alla nascita dei movimenti operai.
Ovviamente i tempi sono cambiati e occorre capire come declinare oggi l'esigenza di giustizia sulla terra con i nuovi vincoli (anche ambientali e geografici) che nell'800 non c'erano. Da qui si potrebbe parlare di movimenti per i beni comuni, green economy, l'Europa dei popoli e via dicendo, tutte cose che ritrovo nel programma di SEL ma non solo...
In questo sta il mio "secondo piano": mi va bene avere adesso un PD capace di governare e invertire la rotta, anche se non come sogneremmo, e da questo punto di vista probabilmente è meglio Renzi, perchè Bersani si porta dietro una zavorra di "apparato" veramente ingombrante, con tanti uomini ancora legati ad una idea di gestione del potere consistente nel suddividersi le municipalizzate piuttosto che i posti nei consigli delle banche, ma quel PD non è ciò che mi interessa, se non come tattica di breve periodo per invertire una tendenza storica di liberismo selvaggio.
A me interessa ricostruire il fronte socialista.
Da questo punto di vista avrei preferito che Vendola fosse restato fuori dalla primarie del PD, e avesse lasciato che il PD avesse fatto chiarezza al suo interno e avesse definito una sua identità, magari, proprio come dicono molti detrattori del duo Vendola-Bersani, più rassicurante per le cancellerie europee, i mercati e le persone cresciute in vent'anni di dominio del pensiero unico.
Quel PD avrebbe potuto rappresentare un importante blocco di modernizzazione del paese, un blocco di centro moderno e moderato, quindi ben diverso da Casini &C. ma anche dalla Bindi....
La Sinistra, e qui mi riferisco soprattutto a SEL rispetto alle primarie e al lavoro (non) fatto durante l'ultimo anno, avrebbe fatto meglio a ricostruirsi una sua propria identità, nei modi e nel senso che ho esposto prima, e porsi come credibile partner per questo PD, per orientare sapientemente la politica nella direzione giusta. Le alleanze e le coalizioni andavano/vanno fatte tra soggetti ben definiti e con programmi chiari, non fra entità in continuo mutamento dai contorni vaghi. E, come è giusto che sia in democrazia, si deve governare con consenso e accordo anche fra posizioni diverse.
Volendo schematizzare, pensavo ad una versione "terzo millennio" di quella che fu la linea Moro-Berlinguer, quando decisero di mettere insieme il meglio del pensiero Cattolico e Comunista (nella accezione italiana del termine). Quel progetto fallì per varie ragioni: i due blocchi contrapposti dalla guerra fredda, la divisione fra PCI e PSI...... ma adesso si potrebbe ripartire.
Noi che ci diciamo ancora compagni, dobbiamo lavorare nel breve per ridare forza ad una alternativa di governabilità del paese, nel lungo per ridare forza ad una moderna idea socialista della società.
Non sono un volontarista astratto e penso che anche le migliori idee abbiano bisogno di gambe per camminare. Però quando esponenti (mi sembra Fornero) del Governo affermano che la patrimoniale è giusta in linea di principio, ma inapplicabile perché non esiste un'anagrafe dei patrimoni, qualche sospetto mi viene. Nemmeno io credo che un'anagrafe dei patrimoni si possa approntare in fretta, ma bisogna pur cominciare per arrivarci. E per cominciare occorre la volontà politica, altrimenti è comodo dichiararsi impotenti. Sui patrimoni finanziari sicuramente non è facile, però lasciamo perdere il rischio di tassare i proprietari di poche azioni visto che, tranne qualche fanatico che non conta nulla, nessuno lo vuole. Tassare le società è proprio impossibile? Se poi queste sono registrate all'estero (dove?) è chiaro che il problema si porrà diversamente. Perché intanto non iniziare dai patrimoni immobiliari? Provare prima di arrendersi, o no?
Maurizio Giancola
Renzi buca il video..... ed in un certo qual senso anche le urne, anche se è abbastanza chiaro che alla fine non la spunterà. Tuttavia, al di là del fatto che ha interpretato quelle lotte di potere (melius: lotte di alternanza al potere) nel PD - e nemmeno tanto "generazionali" come avrebbe voluto far credere - si attesta come il chiaro rappresentante della Nuova Destra insediatasi nel csx attraverso il PD e che riesce a sfidare/provocare il centripeto e post-berlingueriano Bersani anche sui temi storici della Sinistra.
In tal senso credo che noi del Network per il Socialismo Europeo, con Lanfranco Turci in testa, abbiamo ben interpretato e previsto ciò che stava avvenendo e ciò che sarebbe avvenuto nel sempre più confuso "meltin'pot" del PD e relative macchine elettorali e di potere locali.
E bene abbiamo fatto a puntare sul competitor seppur simbolico chiamato Vendola.
Ci tocca un bel e gravoso compito da oggi in poi. I giochi son finalmente chiari. E Bersani ha bisogno di quelli che la pensano come noi.
Mario Francese
Voterò per Bersani anche al ballottaggio. Ma forse sfugge che saranno gli elettori a decidere. Oppure che facciamo: facciamo dimettere gli elettori? Lorenzo Borla
D’accordo, anche io. “toccherà agli elettori decidere” tra (Bersani aut Renzi) e gli altri. Ma tutti questi sondaggi dimenticano che i risultati comprendono anche le risposte di persone che non sanno ancora quale sarà la proposta della destra. Aspettiamo G
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