lunedì 10 settembre 2012

Felice Besostri: Quirinale, la sindrome del cuculo





Con la presente annuncio che ho cambiato idea sulle intercettazioni, non perché mi abbia convinto Cordero, ma perché Napolitano con il messaggio indirizzato allo Studio Ambrosetti ha modificato il ruolo che la Costituzione attribuisce alla Presidenza della Repubblica e quindi non può invocare per sé le prerogative ed immunità previste per un ruolo diverso da quello costituzionale.

Secondo Costituzione l'Italia ha una forma di governo parlamentare, con la legge elettorale si è cercato di modificarla in un regime, sempre parlamentare, come del resto è anche il semi-presidenziale, a preminenza del Primo Ministro, attraverso la pseudo elezione diretta prevista da quella legge. Quando si è cercato di costituzionalizzarla saggiamente il popolo italiano ha negato il suo assenso. La forma di governo a preminenza del Primo ministro è stata seppellita con l'abdicazione di Berlusconi senza dar luogo a nuove elezioni e con l'incarico a Monti. Fin qui il comportamento di Napolitano è stato ineccepibile e ratificato con il voto di fiducia dal Parlamento. Un voto di fiducia bulgaro. La sola pecca è rappresentata dal fatto che un Parlamento eletto e non nominato avrebbe dato la fiducia, ma approvato in poco tempo una nuova legge elettorale che eliminasse almeno il premio di maggioranza senza soglia minima di seggi o voti( come chiesto dalla Corte Costituzionale con le sentenze 15 e 16 del 2008), le liste bloccate e il nome del Capo sulla scheda elettorale: si badi bene il solo nome che comparisse. Trovo disdicevole che il nome compaia anche nei simboli dei patrtiti, come logo, ma fatti loro. Fatti miei, come elettore, che ci sia un nome solo per ogni coalizione sulla scheda elettorale senza la modifica dell'art. 92 della Costituzione. Per informazione tutte queste censure sono state svolte i 7 azioni giudiziarie condotte da un manipolo di cittadini elettori capitanati dall'avv. Aldo Bozzi e di cui faccio parte. Avendo come avversario l'avvocatura Generale o Distrettuale dello Stato, con una linea assolutamente identica tra il governo Berlusconi con Maroni agli Interni e Alfano alla Giustizia e quello Monti con la Cancellieri e la Severino e nell'assoluto silenzio di quei costituzionalisti, che si preoccupano di sentenze future e hanno lasciato passare nel passato sentenze che dicono che non c'è nessun giudice competente ad intervenire, con la remissione alla Corte Costituzionale, su leggi elettorali di sospetta costituzionalità prima dello svolgimento delle elezioni e della proclamazione di deputati e senatori. Il solo rimedio è di rivolgersi dopo le elezioni alle Giunte delle Elezioni delle Camere elette con la legge incostituzionale. Un cittadino elettore di cognome Ragusa l'ha fatto e le Giunte delle elezioni, presiedute da un membro delle opposizioni hanno deciso all'unanimità, compresi i partiti che hanno raccolto firme per l'abrogazione referendaria del porcellum, che le liste bloccate ed il premio di maggioranza erano conformi a Costituzione. Nel nostro sistema il Presidente è custode, arbitro e notaio della Costituzione, può essere più una figura o l'altra secondo le circostanze e la personalità del Presidente in carica, ma è escluso, proprio dalla forma di governo parlamentare che possa essere l'organo responsabile di tracciare l'indirizzo politico. In ogni sistema democratico l'organo che traccia l'indirizzo politico deve essere responsabile nei confronti del Parlamento( forma di governo parlamentare) o del popolo( forma di governo presidenziale). Nel nostro sistema il presidente è costituzionalmente irresponsabile, salvo che per alto tradimento e attentato alla Costituzione, quindi non può tracciare l'indirizzo politico come ha fatto con il messaggio al Convegno di Cernobbio, tra l'altro una sede non istituzionale anche se altamente mediatica ( pubblicità palese ad un'iniziativa di pubbliche relazioni di un'attività privata). Quello che politicamente dovrà fare il nuovo governo sarà determinato DAL CONSENSO ELETTORALE, DALLE DICHIARAZONI PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO INCARICATO E DAL VOTO DI FIDUCIA DEL PARLAMENTO: PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA ASTENERSI PRIMA E DOPO! Se si vuol tracciare l'indirizzo politico non importa se a favore o contro l'agenda Monti si è soggetti a responsabilità politica e personale piena e quindi nesun privilegio in materia di intercettazioni. La responsabilità politica c'è tutta in una trattativa Stato- Mafia a prescindere che si tratti di un reato. Sul punto 2 autorevolissimi giuristi democratici, in dissenso sulle intercettazioni, erano invece concordi nell'escludere che ci fossero ipotesi di reato in una trattativa per evitare nuovi attentati, come non ci sarebbe stato reato in una trattativa con le BR per salvare Moro. Gli imputati non hanno alcun obbligo di verità, ma se non c'è reato politicamente bisogna dire la verità e non ci sono santuari. Se si scende dagli altari per agire in dimensione politica non si può pretendere di rimanere un'icona. O se lo pretendi è inevitabile fare i conti con gli iconoclasti.

1 commento:

guido ha detto...



Sono d’accordo con Felice. Purtroppo mi sembra che ricostruendo la vicenda con il solito metodo di collegare i puntini a matita su un foglio, il percorso che ne esce non è dei più incoraggianti. E se le critiche del Fatto a Napolitano mi davano fastidio (soprattutto perché non ne capivo il fine) ora è Napolitano che mi preoccupa. A parte il fatto che il Presidente della Repubblica dovrebbe tenersi lontano da questa grandi davanzali mediatici tipo Rimini o Ambrosetti perché, andandoci, dà molto di più di quel che riceve e, comunque, non ne ha bisogno - e non per il puerile bisogno di affacciarsi, le affermazioni fatte sono preoccupanti: che significa “vigilerò” detto da un vegliardo che tra qualche mese scadrà dal mandato alla posizione che implica la vigilanza? Ha Napolitano una attribuzione personale (i.e. feudale) alla vigilanza del sistema? Pensa davvero che persa la posizione istituzionale avrà ancora la capacità di “moral suasion” che ha ora? Pensa forse di ripresentarsi? Ha anche lui un ignoto Scappagnini o Zangrillo che gli fanno il gerovital? Ma come, mandano a casa per età anche i luminari della fisica o della biologia e i Presidenti della Repubblica no? Non penso che sia questa l’intenzione di Napolitano, ma temo che sia colpito dalla sindrome del cuculo, che ha colpito in passato molti uomini di governo della sinistra, non voglio fare nomi ma il catalogo è lungo. E consiste in questo, un uomo politico va al potere, magari dopo anni di onorata carriera e attesa fuori dalla porta. Non appena insediato si rende conto che comandare un ministero o un governo è molto complicato e quindi si mette all’opera per accentrare il potere e ridurre i controlli, ma così si mette nel nido l’uovo del cuculo, che si schiuderà quando la sinistra viene sbattuta fuori dal governo e al potere accentrato accederà qualcuno di destra che userà di quel potere per far guai. Napolitano sta ampliando i poteri politici e le impunità del Presidente (in realtà come dici dovrebbe proprio essere il contrario: più poteri meno impunità) pensando a sé, ma è sicuro che poi non sarà qualcun altro, non sempre tra i più auspicabili a goderne? E se fosse un Letta o un Berlusconi? Sarebbe una bella frittata. Ecco perché dobbiamo stare attenti alle unions sacrées e agli embrassons nous come quelli che si sono accesi attorno alle intercettazioni. G

PS a proposito delle quali anche Pecorella interviene suggerendo alla Procura di Palermo di togliere le castagne dal fuoco alla CC distruggendo le intercettazioni. Una soluzione al 100% politica senza più neppure parlare di diritto. Bel colpo



Guido