domenica 4 settembre 2011

Peppe Giudice: I Socialisti, lo sciopero della CGIL e l’incertezza politica

I Socialisti, lo sciopero della CGIL e l’incertezza politica

5 commenti:

claudio ha detto...

come sempre, ottimo Giudice. Ma forse è il caso che comiciamo a porre il problema, tra chi vuol rifare l'Ulivo, chi vuol solo corteggiare Casini (che non può giocarsi il futuro di leader dei moderati mettendosi con una banda di sfigati queruli e impotenti), e chi, con l'elasticità mentale di un membro dei tea party, non perde occasione di riaffermare la sua fede nella concorrenza perfetta, che non è mai esistita da nessuna parte del mondo, tolto che tra gli economisti matematici rovinapaesi, non è il caso, dicevo, di vedere come utilizzare una maggioranza che si è già espressa nel paese, i 26 milioni di italiani che han votato i referendum prima ignorati poi sconsigliati dalla casta politica e mediatica?
Che continua a ignorarli, con le lobby dei "tecnici" del PD che nei comuni tirano avanti come se non fosse successo niente.
Quanti milioni di voti ci vogliono per arrivare a 26 dalla sommatoria Fed. sinistra+SEL+PD+IDV+centristi?

giovanni ha detto...

Caro Giudice, non potrei essere d’accordo più di quanto lo sono con quello che scrivi. Mi rimane un problema, che mi farebbe piacere chiarire. Esiste il Net work che professa le finalità che tu descrivi. Esiste il Gruppo di Volpedo, che si prefigge scopi analoghi. Esiste la lega dei socialisti, con finalità non dissimili. Esiste Il Riformista, che pare muoversi in ambiti analoghi. Esistono molte fondazioni intitolate ai leader storici del socialismo italiano, che sviluppano iniziative simili a quelle dei raggruppamenti citati. Si tratta di una molteplicità di organizzazioni che operano in uno spazio sociale molto ristretto e che rappresentano una notevole sottoutilizzazione complessiva delle risorse umane e materiali, peraltro assai limitate, già disponibili per la battaglia socialista. Perché? Cari saluti. Giovanni Baccalini

felice ha detto...

facciamo questi calcoli cioè i sì maggiori in valore assoluto nei referendum e la miglior somma di tutti i partiti all'opposizione alle Regionali 2010, europee 2009 e politiche 2008. Tuttavia sono sommabili i voti di partiti che hanno in comune solo il fatto di non stare con Berlusconi? In realtà mi pare che ci stiano preparando
uno scherzoda prete. Formigoni per il cntro destra e Renzi per il centro-sinistra. Uno dei due perde, l'atro vince: a chi fa comodo?

francesco ha detto...

Caro Giovanni,
Metti opportunamente il dito sul nocciolo della questione. Oggi
l'esigenza prioritaria, se vogliamo essere minimamente incisivi nei
prossimi processi politici, è a mio avviso proprio quello di venire a
capo di questa inutile dispersione di forze nella nostra piccola area.
Non che le varie realtà che tu hai enumerato (e altre che non hai
citato) non abbiano ciascuna una loro specificità, che sarebbe
sbagliato pensare di eliminare. E' evidente però che bisogna trovare il
modo di rendere questa piccola galassia un po' più coesa, senza
comprimere l'autonomia di nessuno e senza dare a nessuno l'impressione
di essere scavalcato.
Diversamente non si va da nassuna parte.
Un saluto,
Francesco Somaini

guido ha detto...

Temo che il gioco sia più complicato come ti scrivevo tempo fa . “Nell’andata di Napolitano a Rimini ci leggo però una operazione politica più a breve, una operazione di natura tipicamente migliorista, e forse anche morotea (ma con il rischio di diventare dorotea). Se si rompe il bimetallismo di Lega e Silvio ci sarà un vuoto che nessuna coalizione di sinistra è in grado (ora, per il futuro non mi pronuncio) di riempire. Ma un centro rinforzato su Formigoni (che è quello che ha sempre sostenuto Sergio Scalpelli, a mia memoria) soprattutto in Lombardia potrebbe candidarsi a riempiere quel vuoto. Sia chiaro che non auspico, ma semplicemente cerco di capire cosa si sta muovendo” Aggiungp: ho quasi quasi il sospetto che ci troveremo Renzi & Formigoni. Anche l’ultima nomina alla Corte, che non posso certo deprecare perché ha favorito UNIMIB, fa venire qualche pensiero per la sua coloritura CL. gm