Cari amici e cari compagni,
nel descrivere a Salvemini la situazione milanese di metà anni venti, Carlo Rosselli notava come le idee socialiste fossero “una enorme forza in potenza, senza lo strumento per tradurla in atto”. Pur tenendo bene in conto tutte le differenze storiche del caso, a pensarci bene però la situazione odierna della nostra città non pare poi così tanto diversa: il mondo socialista è ricco di fermenti culturali e ideali da proporre alla città, ma non è rappresentato nel consiglio comunale, rendendo in qualche modo afona la nostra voce.
Nella prossima tornata elettorale c’è però una concreta possibilità che un socialista, riconosciuto chiaramente come tale, possa colmare questo vuoto di riformismo, e tornare a rappresentare il nostro elettorato a Palazzo Marino. Per contribuire a rafforzare la qualità della democrazia, per ribadire la centralità del consiglio comunale nelle scelte che riguardano la nostra collettività è fondamentale l’elezione di un socialista, di uno spirito libero. Sarebbe un suicidio per l’intero mondo socialista milanese non cogliere questa occasione per tornare a far sentire la nostra voce a Palazzo Marino.
Forte della mia esperienza politica e amministrativa, ritengo di possedere la forza e le idee per riaffermare il diritto del socialisti di essere presenti nella nostra città.
Diritti, lavoro, idee per una città senza confini, cultura e altro ancora. Questi i temi che riguardano la nostra comunità, per i quali fare sentire chiare e forti le convinzioni di noi socialisti, anche sulla scorta dell’eredità del buon governo dei nostri sindaci e amministratori.
Conosco la Milano di ieri – quando era città internazionale ed europea – e quella di oggi con tutti i suoi limiti. È ora di invertire la rotta per fermare l’involuzione della città, è ora di dare a Milano un contributo socialista per il cambiamento. Per questo motivo ritengo che l’elezione a sindaco di Giuliano Pisapia e la mia a consigliere comunale rappresentino la certezza di una città migliore. Una città di libertà e di progresso per tutti.
Roberto Biscardini
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