venerdì 14 gennaio 2011

Antonio Caputo: Referendum Fiat, una questione di civiltà

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REFERENDUM FIAT: due o tre cose che so di “lui”
Una questione di Civilta’



Una forte emozione.

Piazza Castello piena di lavoratori , cittadini e cittadine con le fiaccole.

Il ricordo acre della sconfitta del 1980.

Allora, l’espulsione di 23000 operai in Cassaintegrazione mascherata, licenziamento di fatto, senza rotazione a carico degli inabili (per lavoro e salute), delle donne, degli anziani, degli ultimi, le terze categorie.

La manifestazione di Piazza San Carlo, che vide Enrico Berlinguer a fianco degli operai di Mirafiori, segno’ la fine di un percorso di lotte operaie stroncato, allora come ora,da rapporti di forza che chiudevano l’esperienza fordista, innovando l’organizzazione dei processi produttivi, con l’espulsione dei “ribelli” o presunti tali, allora come ora:

I ribelli di oggi.,Forme del jungeriano “anarca”, si sintetizzano nel No al Diktat di Sergio Marchionne e.. Silvio Berlusconi.

Non possono, non devono, le “ragioni” del mercatoprevaricare sugli spazi di democrazia,sullo spazio della Liberta’ (al plurale), in continua, vitalistica espansione, eterna contrapposizione alla cecita’ del “potere”: contropotere che, come scriveva l’autore del Contrat social a proposito dell’antico Tribunato della Plebe, “non potendo fare nulla puo’ tutto impedire”, in primo luogo difendendo democrazia e Costituzione della Repubblica.

Difendere la democrazia, difendere la Repubblica, difendere la Costituzione :

Coniugare mercato e diritti, perche’ questi consentano al mercato di crescere con equilibrio tra Giustizia e Liberta’.

Rivendicare prima che la deriva ci travolga il ruolo della politica dei diritti, in Italia, in Europa e nel mondo: espressione di pluralismo e dunque di Laicita’.

Non e’ in discussione la sola organizzazione dei turni, ma diritti costituzionali fondamentali delle persone

Con l’accordo sottoscritto solo da alcune Associazioni Sindacali e non dalla FIOM; “le parti si danno atto che comportamenti individuali e/o collettivi dei lavoratori idonei a violare in tutto o in parte e in misura significativa le clausole del presente accordo ovvero a rendere inesigibili i diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti da esso all’Azienda, facendo venire meno l’interesse aziendale alla permanenza delloscmbio contrattuale ed inficiando lo spirito che lo anima, producono per l’Azienda gli stessi effetti liberatori” previsti per il caso di comportamenti “idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate per la realizzazione del PIANO” (ovvero il non ancora chiaro e comunque futuribile dal 2012 progetto italiano per Mirafiori della Fiat):

E, addirittura, la violazione di una qualunque delle clausole dell’Accordo da parte del singolo lavoratore comportera’ per costui

1) l’ irrogazione di sanzione disciplinare, anche espulsiva;

2) il venir meno, nei confronti del lavoratore, che dunque anche non aderisca a nessun sindacato, dell’efficacia di tutte le clausole dell’Accordo: dunque anche il venir meno della retribuzione piena?

Si tratta di clausole indecenti:

Dal travail decent, per usare l’espressione dell’OIL, a ll’asservimento brutale al potere del Padrone,

mediante un meccanismo che annulla del tutto l’individuo e i suoi inalienabili diritti costituzionali:

Quali diritti?

A) Il diritto di sciopero che appartiene al lavoratore e non puo’ appartenere a nessun altro(art.40 Costituzione);.

B) Il diritto alla giusta retribuzione, proporzionata alla qualità e quantita’ del lavoro prestato e in ogni caso sufficiente “a garantire al lavoratore una esistenza libera e dignitosa”, pregiudicato da clausole risolutive unilaterali riferite a comportamenti indeterminati e rimessi nella valutazione all’arbitrio del Dominus, ovvero anche di terzi soggetti (art..36 Costituzione);

C) Il diritto alla garanzia contro malattie e infortuni , che se ricorrenti in certi giorni della settimana, autorizzano il Dominus a sospendere in tutto o in parte la retribuzione(artr.38 Costituzione);

D) Il diritto di manifestazione del pensiero e di organizzazione sindacale all’interno del luogo di lavoro, precluso a chi non faccia capo alle Organizzazioni stipulanti l’accordo, con diverse clausole anche equivoche , come quella sopra trascritta che ineffabilmente fa riferimento a generiche condotte imprecisate che , “inficiando lo spirito che anima l’Accordo”, “producono … effetti liberatori” dagli impegni contrattuali per il Dominus (art.21, 18 Costituzione) .

Senza contare l’annoso e irrisolto problema della rappresentanza sindacale che decapita le Organizzazioni che non abbiano stipulato l’Accordo.

Senza contare il venir meno del principio di onnicomprensivita’ della retribuzione globale di fatto a fini di trattamento di fine rapporto, con riguardo alla clausola, degna del capitalismo compassionevole di Charles Dickens, in puro stile manchesteriano, per cui le somme erogate in compensazione della riduzione di minuti dieci, nella pausa pranzo, pur essendo erogate stabilmente econtinuativamentenonon avranno natura retributiva, costituendo “indennita’ di prestazione collegata alla presenza”:ineffabile definizione “spiritualistica”, in puro stile lefebvriano:

Per inciso, l’erogazione spirituale in questione e’ di circa 30 euro lordi al mese.

La stessa Civilta’ del lavoro traballa .

Sono davvero in gioco i diritti, la vita di tutti.

Avv.Antonio Caputo

Torino,13.1.2011

21 commenti:

elio ha detto...

Caro Caputo, solo una cosa non capisco: in Italia l'economia illegale e criminale è un terzo della ricchezza prodotta con una evasione fiscale di circa 200 miliardi di euro e l'economia criminale che nelle regioni del nord invade l'economia legale. Milano è la capitale della ndrangheta. Ma non frega niente a nessuno.

Anonimo ha detto...

Caro Elio,
l'evasione fiscale e' in verita' molto superiore in Italia, nel 2009 pari a 300 miliardi.
L'economia criminale ne e' uno degli aspetti fonfdamentali, e in termini quantitativi e in termini civili ed etico-sociali.
La battaglia di Civilta' riguarda certamente il recupero dei diritti di cittadinanza e dunque la lotta contro tutte le mafie, per l'affermazione del primato della Legge.
Ma nella vicenda Fiat, vi e' un alcunche' di inaccettabile, la violazione della dignita' dell'individuo, della persona e delle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalita'.
Se di fronte al Marchionne di turno, che e' destinato ahime a moltiplicarsi, ci ci dovesse sempre piegare sul presupposto di uno stato di necessita' che peraltro nemmeno tiene conto dell'indeterminatezza e anche evanescenza del "progetto" solo ipotizzato e mai esibito in alcuna sede, no rimarrebbe che il Dominus.
Occorre organizzare in positivo una linea capace di concepire la congiunzione, irrinunziabile, tra Mercato e diritti.
Altrimenti, la "bestia trionfante" e' destinata a prevalere.
Mi insegnava un vecchio Maestro, Alessandro Falanate Garrone, che occorre mantenere la schiena ritta.
Antonio Caputo

mario ha detto...

Caro Antonio sinceramente avendo letto l'accordo sottoposto a referendum eviterei di buttarla sulla dignità. Sono concetti utili per un comizio ma assolutamenti inutilizzabili se ci si siede ad un tavolo per rivedere l'accordo approvato. Lo scontro non può essere sui massimi sistemi ma deve portare ad affrontare in modo concreto i temi che meritano di essere rimessi in discussione. Come mi sforzo di dire da qualche tempo va cercata fermamente, con una volontà costruttiva non reciprocamente barricadierà, una soluzione di equilibrio tra esigenze di sopravvivenza aziendale (e magari di sviluppo concordato)e di rispetto delle legittime aspettative umane e professionali dei lavoratori. Se ci si incammina su strade come quelle che indichi tu il rischio é di perdere di vista la realtà e di lottare per affermare principi la cui reale realizzabilità é oggettivamente indefinibile (quale sarebbe il limite minimo o massimo della dignità? Emotivamente come potremmo definire dignitoso un lavoro ripetitivo legato a 4 o 5 pause invece di 3? Xe 3 rappresenta un limite alla dignità e 4 no? Non sarebbe più efficace andare a capire x tipo di lavoro il numero di pause indispensabili x evitare - per esempio in certi processi produttivi fiat l'esplosione di tendiniti? Non é un tema da affrontare attraverso il richiamo alla dignità ma attraverso il richiamo al rispetto di regole. Allo stesso modo il tema della produttività e dell'assenteismo se lo affrontiamo attraverso il filtro della dignità non si va da nessuna parte (é dignitoso un tasso di assenteismo in impennata dopo le feste? É dignitosa una gestione dei turni imposta? Il rischio é quello di non trovare punti di equilibrio oggettivi impostando il confronto solo attraverso il richiamo alla dignità). Ultima sottolineatura (mi ripeto e me ne scuso) le responsabilità e i ruoli vanno rispettate senza forzare la mano. Chiedere all'ad di fiat di entrare nel merito del piano industriale mentre lo stesso ad sta lavorando al funding x finanziarlo é improprio il primo che ha l'obbligo di realizzarlo x ruolo e x responsabilità professionale é lui, altri e in altri momenti saranno i luoghi istituzionalmente deputati al confronto.
Mario Mazzoleni by Blackberry

claudio ha detto...

scusami Caputo ma il compito del sindacato è di restare sempre al tavolo per trattare per questo lo pagano i lavoratori, non per avere degli alti esempi morali e ideali, e neanche per portarli alla rivoluzione. Quindi, con buona pace di A.G.G, il suo motto, finche siamo in democrazia sarà "mi piego ma non mi spezzo" e non il contrario, magari con l'accompagnamento di fumogeni sparati addosso a chi la ricca sparatrice stronza giudica un traditore.

antonio ha detto...

Nelle Carte internazionali dei diritti, per "dignita" di intende la possibiliita', concreta e non metafisica", che i diritti vengano rispettati e sia possibile farli valere.
Tra questi, vi e' il diritto ad essere garantiti per il caso di malattia e infortuni (ovviamante non simulati).
Altra cosa e' il deplorevole assenteismo dei "furbi".
Quanto al "tavolo", e' certo che in Italia, ne' il Governo nazionale, ne' quelli locali, con riguardo alla vicenda Fiat, si sono mai in concreto chiesti cosa intenda Marchionne con iul suo "fumoso" piano che nel frattempo lascera' in Cassa integrazione fino al 2012, a spese dei contribuenti italiani, la forza lavoro.
Ci sara' tempo, temo, per venire a sapere che del "piano" non se ne fara' nulla o quasi, casomai perche' sono cambiate le "condizioni" esterne e la congiuntura o quant'altro.
Cio' che induce a dubitare, in termini giuscivilistici e contrattualistici della buona fede che pure deve accompagnare qualunque negozio giuridico ex lege.
Da vecchio giurista con 40ennale esperienza civilistica, vi chiedo di leggere e pubblicare l'Accordo, per potere verificare testualmente :
1) che si tratta di impegni unilaterali a carico di una sola parte ( i lavoratori), mentre l'altro contraente, il Dominus non ha in verita' assunto alcun impegno certo e determinato.
I miei allievi dell'Universita' sanno che un tale contratto e'0 nullo per indeterminatezza dell'oggetto e per assenza di causa;
2)che la liberta' del Dominus di verifica unilaterale che le condizioni imposte a una sola parte vengano rispettate. cio' che ineffabilmente si definisce com "spirito dell'accordo", e' assoluta e incontestabile, al punto di potere determinare:
a) l'irrogazione all'individuo che abbia tradito lo "spirito" di sanzione disciplinare anche espulsiva (licenziamento);
b) ineffabilmente, "la liberazione anche totale " del Dominus dai suoi impegni contrattuali. E poiche', del fantomatico "piano" nulla si dice, si tratta dell'ordinaria controprestazione del contratto di lavoro, in primis la retribuzione ma ancche, se il riferimento alla totalita' ha un significato, la cessazione dell'attivita' (?).
Ancora una volta un risultato rimesso all'arbitrio volitivo della parte.
Per tali riflessi il mio studente, ma anche qualunque consumatore di prodotti bancari e assicurativi, direbbe che siamo in presenza di clausola vessatoria , come tale annullabile ex art.1342 c.c..
Leggete l'accordo prima di interloquire.
Grazie.
E rileggete il documehto da me inviato a suo tempo presindendo da "politichse".
Qui sono in ballo diritti riconosciuti dall'Ordinamento e violati.
Ma anche, non in politichese, la totale latitanza del Governo, centrale e locale e l'assenza di una politica industriale, senza di che il Paese regredira' ulteriormente anche economicamente.
Ciome vedete non ho volutamente toccato il problema della rappresentanza sindacale, che pure e' un problema, peraltro derivante dalla lacerazione del sindacato, dall'assenza di una coerente legislazione, moltre che dalla volnta' del Dominus di approfittarne.
Antonio Caputo

mario ha detto...

Caro Antonio credo che l'enfasi giuridica debba ricondurci al cuore del problema, il contratto, l'accordo, la trattativa sono tutti temi rilevanti e da affrontare con lucidità e attenzione, senza farsi prendere la mano da illuminismi e cadute barricadiere.
Il tema centrale che non è stato assolutamente colto in queste settimane (per cattiva volontà e, temo, ignoranza) da parte di molti, è che la base sulla quale si doveva lavorare era proprio quella del confronto tra necessità (reali) di natura produttiva, necessità (reali) di riorganizzazione dei processi produttivi,necessità (reali) di indirizzo del valore (se) generato, necessità (reali) di analisi delle cause anomali di assenteismo, necessità (reali) di garanzie nelle modalità di svolgimento dei processi produttivi (che vergognosa banalizzazione è stato il confronto sulle "pause" in senso generico quanto sarebbe stato più utile chiarire gli effetti delle "NON" pause per alcuni processi produttivi e la mancanza di effetti per altre modalità produttive).
Se affrontato in questo modo l'accordo avrebbe avuto (e spero avrà quando e se sarà passata questa euforia da contrapposizione o da appiattimento) la possibilità di condurre questa fase verso l'equilibrio necessario per garantire lavoro, sviluppo e investimenti.
Confesso che trovo le tue argomentazioni "giuridiche" un poco forzate (avendo letto l'accordo). Non riesco a capire come tu possa non avere letto ne' ciò che sta a monte dell'accordo (che disciplina i rapporti do ut des, diciamo così, tra impresa e lavoratore) ne' quello che viene scritto nelle parti in cui si definiscono gli effetti anche economici di questo accordo (che ripeto va letto associandolo a quello che sta a monte).
Infine l'unilateralità è la più evidente prole di questa incapacità ( o mancanza di volontà) di trovare sintesi.
Sia chi l'accordo l'ha firmato sia chi non l'ha firmato avrebbe avuto tutto l'interesse a proporre, sostenere e partecipare alla realizzazione di meccanismi di verifica condivisi su tutte le tematiche legate alla produttività e ai temi dell'assenteismo, interesse analogo l'hanno sempre gli imprenditori (sempre che l'obiettivo sia realmente quello di trovare equilibri sul primo fronte e di capire cause e sanzionare illeciti sul secondo).
Semplifico per non cadere nella trappola del linguaggio da iniziati: l'assenteismo per essere affrontato seriamente richiede due volontà, la prima è quella di andare a capire le cause che lo generano con conseguente orientamento alla soluzione (ora avremmo persino una legge - che ovviamente non ha sanzioni - che parla di obblighi di analisi sullo stress correlato in azienda), la seconda è di mantenere alta l'attenzione nei confronti dei "furbi" che, purtroppo ci sono in Università, in Fiat come in tutto il Paese.
Se il confronto e la volontà mancano, i soggetti che "contendono" si arroccheranno sulle giustificazioni e generalizzazioni reciproche (si è assenti perchè siamo "sfruttati", sono assenti perchè dopo ferragosto il certificato medico permette quindici giorni al mare alla faccia dell'azienda). Nelle aziende serie si evitano banalizzazioni e si cercano soluzioni. Una politica seria dovrebbe aiutare ad accantonare banalizzazioni e sostenere la ricerca delle soluzioni.

antonio ha detto...

E' riivoluzionario" difendere il primato della Legge e la Costituzione della Repubblica?
Mi pare che si confondano i "principi" del Diritto e del costituzionalismo con la teosofia, che e' un'altra cosa e con la "morale" che , laicamente, e' un'altra cosa ancora.
Rileggetevi la clausola di "rsponsabilita' contenuta nell'Accordo e scoprirete molto semplicemente, con uno stile "letterario" degno dii migliore causa (politichese?):
1) che "le Parti si danno atto che comportamenti individuali e/o collettivi, dei lavoratori" (dunque la Fiom non c'entra niente, c'entrano gli individui), "idonei a violare" ( che cos'e' idoneo?) " in tutto o in parte" (quli delle tante parti dell'Accordo?) "e in misura significativa" ( qundo e' significativa la condotta?) "le clausole del presente accordo ovvero a rendere inesigibili i diritti o l'esercizio dei poteri riconosciuti da esso all'Azienda" ( a propositio di obbligazioni unilaterali) "facendo venire meno l'interesse aziendale " ( interesse aziendale: concetto indeterminato e sconfinato e soprattutto unilateralmente valutato dalla stessa Azienda), "alla permanenza dello scambio contrattuale" (consistendo la controprestazione datoriale nella retribuzione e connessi istituti, vuol dire che gli stessi possano non piu' essere erogati, in violazione dell'art. 2126c.c. del codice civile del 1942? o che piu' semplicemente l'estensore abbia solo enfatizzato, gli si, il "potere" datoriale?)"ed inficiando lo spirito che lo anima" (espressione ineffabile e metafisica, che puo' semplicemente significare che l'zienda e' padrona di ogni valutazione e determinazione conseguente alla valutazione stessa dei comportamente non tipicizzati:

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

antonio ha detto...

E' riivoluzionario" difendere il primato della Legge e la Costituzione della Repubblica?
Mi pare che si confondano i "principi" del Diritto e del costituzionalismo con la teosofia, che e' un'altra cosa e con la "morale" che , laicamente, e' un'altra cosa ancora.

antonio ha detto...

Rileggetevi la clausola di "rsponsabilita' contenuta nell'Accordo e scoprirete molto semplicemente, con uno stile "letterario" degno dii migliore causa (politichese?):
1) che "le Parti si danno atto che comportamenti individuali e/o collettivi, dei lavoratori" (dunque la Fiom non c'entra niente, c'entrano gli individui), "idonei a violare" ( che cos'e' idoneo?) " in tutto o in parte" (quli delle tante parti dell'Accordo?) "e in misura significativa" ( qundo e' significativa la condotta?) "le clausole del presente accordo ovvero a rendere inesigibili i diritti o l'esercizio dei poteri riconosciuti da esso all'Azienda" ( a propositio di obbligazioni unilaterali) "facendo venire meno l'interesse aziendale " ( interesse aziendale: concetto indeterminato e sconfinato e soprattutto unilateralmente valutato dalla stessa Azienda), "alla permanenza dello scambio contrattuale" (consistendo la controprestazione datoriale nella retribuzione e connessi istituti, vuol dire che gli stessi possano non piu' essere erogati, in violazione dell'art. 2126c.c. del codice civile del 1942? o che piu' semplicemente l'estensore abbia solo enfatizzato, gli si, il "potere" datoriale?)"ed inficiando lo spirito che lo anima" (espressione ineffabile e metafisica, che puo' semplicemente significare che l'zienda e' padrona di ogni valutazione e determinazione conseguente alla valutazione stessa dei comportamente non tipicizzati:

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

antonio ha detto...

con il milanese Beccaria pronto a rotolarsi nella tomba, in cui stiamo anche noi precipitando), "producono per l'Azienda" (ancora una volta Lei) "gli stessi effetti liberatori di quanto indicato" ( (... "libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dal presente Accordo " ( tra cui non vi e' il famoso Piano, che non costituisce parte dell'Accordo, essendo solo oggetto di un generico "comunicato stampa" che non ne fa parte) "nonche'" ( dunque in aggiunta alla liberazion e ut supra) " da quelli contrattuali in materia di.. permessi sindacali; permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali, pernessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dallo Statuti dei lavoratori.
Rileggetevi, ma temo che non sia stata mai letta da taluno, la clausola successiva, che integra la precedente, e che riguarda sempre il singolo, la persona e scoprirete che:
2) "Le Parti cionvengono che le clausole... dell'Accordo... integrano i contratti individuali" ( tipico meccanismo dei contratti per "adesione", propri del consumerismoi bancario) "sicche' la violazione da parte del singolo alvoratore di uan di esse " ( anche una sola, a prescindere dalla "significativita'?) " costituisce" (tout court, sic et simpliciter) "infraqzione disciplinare di ciui agli elenchi relativi ai provvedimenti disciplinarr, conservativi e non " ( sino al licenziamento, dunque) " e comporta il venir meno nei suoi confronti " ( del lavoratore uti singulus) " dell'efficacia nei suoi confronti delle altra clausole" (tout court, dunque tutte: dunque anche i corrispettivi, i premi, i permessi, le indennita' varie?).
Non auguro davvero a nesssuno di Voi di avere un simile contartto, che costituisce patente lesione di diritti fondamentali, mirando in verita' ad un obiettivo che definirei metagiuridico e ideologico: la gerarchia in fabbrica, che e' elemnto sicuramewnte necessario, che tuttavia e' perseguibile con altri messi, rispettosi del DIRITTO.
Che questo sia il "fine", ammesso che ci sia un "fine" e che il Piano non si riveli una drammatica "illusione", posto che per ora c'e' solo Cassa integraziione a spese di noi contribuenti, pare essere confermato, tra l'altro, dalla clausola dell'Accordo che conferisce ad una "Commissione paritetica" il potere di abbuonare al lavoratore , autorixzzandone il pagamento, la trattenuta per malattia, riicorrente qundo se ne realizzaino le condizioni: esempio preclaro di "paternalismo" italico.
Dove sei o Diritto? (Diritto, non "diritti")
Capitalismo democratico: e' questo il problema come ci ammonisce Luciano Gallino.
Avere la schiena ritta, come scriveva Sandro Galante Garrone, sognifica solo non rinunciare alla propria "dignita'), che e' un concetto giuridico e non metafisico (artt,3 e 41 Costituzione) .
Antonio Caputo

mario ha detto...

Caro Antonio come ripeto da un mese l'accordo chiede un tavolo
e una discussione. Chiede competenze (non solo giuridiche) e capacità nonché
volontà di orientare i reciproci comportamenti ad obiettivi condivisi. Purtroppo
(mi ripeto) l'ultimo mese ha dimostrato che in qs paese mancano le competenze
e le volontà! Ha dimostrato che i rappresentanti dei lavoratori o si appiattiscono
o non sanno trovare una strada che "sparigli" che i rappresentanti del capitale
non hanno la sensibilità ne' la cultura imprenditoriale che porta alla ricerca
di un punto di efficace equilibrio. Che il governo non esiste e ha un convertito
della peggior specie (ossia non solo acritico ma anche malato di acefalite
senile)come ministro (per non parlare dell'altro malato che tra un bunga
bunga e un incontro con gli avvocati si permette anche di sparare contro il
paese di cui é il primo ministro). Un'opposizione dove nessuno cerca una
soluzione e tutti in modo manicheo hanno ragione e attaccano gli altri. Ripeto
la politica - industriale o per il bene dei cittadini- non passa per i distinguo
e le solite accuse, passa per la ricerca di soluzioni, confronti, conoscenze
e anche un po' di sana umiltà (ne ho vista poca tra tutti i post letti qui
e persino nel blog confindustriali). Ora quando smetteremo di parlarci addosso
proviamo a pensare ad aprire un tavolo (e ad individuare uno o più soggetti
che ne facilitino l'apertura e il funzionamento) e prepariamoci ad entrare
nel merito del tema centrale che é quello della ricerca di un efficace equilibrio
tra sviluppo-lavoro-diritti-doveri (da 2011 non da rivoluzione industriale
perché prima o poi una riflessione politica aperta e non focalizzata su Mirafiori
andrà fatta in qs paese cosi bravo a parlarsi addosso e così incapace di
sfidarsi alle ricerca di soluzioni concrete e realizzabili). Ps se Omsa chiude
e delocalizza lo sappiamo xe é un marchio noto, perche si tratta di 360 persone
che perdono il lavoro, ma ogni giorno decine e decine di altre persone vengono
espulse dai processi produttivi e [...]

claudio ha detto...

non esageriamo neanche a dare delle colpe ai sindacalisti. Nel caso FIAT la
loro colpa principale è la mancanza di contatti veri con i sindacati degli
stabilimenti FIAT esteri.
Ma non si può chiedere di battere i pugni in una fabbrica che sta per andare
in CIG: o perchè la si smobilita, o perchè bisogna cambiare gli impianti.
Anche oggi ci sono ottusi e ripetitivi rifondaroli che chiedono che in FIAT
si scioperi subito. Grande regalo a FIAT e INPS: pagherebbero volentieri
per uno sciopero di parecchi mesi...

mario ha detto...

no non esageriamo ma sinceramente se i sindacati o si scontrano o si appiattiscono forse una riflessione seria sul nuovo andrebbe fatta anche li no? Una delle cose che ho ben chiare dalla lettura del documento è che andava preso e rimesso in discussione, punto per punto con spirito costruttivo reciproco, sulla volontà imprenditoriale a farlo o meno abbiamo scritto, ma il fatto che nel concreto nessun rappresentante dei lavoratori alla fine abbia affrontato, abbia voluto, sia stato in grado di affrontareil tema del confronto non ci dovrebbe lasciare indifferenti no?Vedete io ho posto l'accento anche su questa fantastica capacità della sinistra di usare contro se stessa anche l'occasione di mirafiori, credo sia un'altro dei portati di questo mese. Tutti manichei, tutti con certezze soprattutto con dichiarazioni (mi ripeto dal "marchionne tutta la vita" "alle teorie industriali di Tronti e co.." e tutti assolutamente orientanti a sparare addosso a chi ha idee diverse, non uno dei tanti che hanno scritto o blaterato alle tv che si sia preso la briga di proporre un serio momento di studio, confronto, riflessione, proposta per cercare di trovare idee positive e non "contro".

mario ha detto...

no non esageriamo ma sinceramente se i sindacati o si scontrano o si appiattiscono forse una riflessione seria sul nuovo andrebbe fatta anche li no? Una delle cose che ho ben chiare dalla lettura del documento è che andava preso e rimesso in discussione, punto per punto con spirito costruttivo reciproco, sulla volontà imprenditoriale a farlo o meno abbiamo scritto, ma il fatto che nel concreto nessun rappresentante dei lavoratori alla fine abbia affrontato, abbia voluto, sia stato in grado di affrontareil tema del confronto non ci dovrebbe lasciare indifferenti no?Vedete io ho posto l'accento anche su questa fantastica capacità della sinistra di usare contro se stessa anche l'occasione di mirafiori, credo sia un'altro dei portati di questo mese. Tutti manichei, tutti con certezze soprattutto con dichiarazioni (mi ripeto dal "marchionne tutta la vita" "alle teorie industriali di Tronti e co.." e tutti assolutamente orientanti a sparare addosso a chi ha idee diverse, non uno dei tanti che hanno scritto o blaterato alle tv che si sia preso la briga di proporre un serio momento di studio, confronto, riflessione, proposta per cercare di trovare idee positive e non "contro".

claudio ha detto...

guarda che da quello che ha detto Airaudo non c'è stata nessuna trattativa: è stato consegnato un testo da firmare o respingere. Il dramma è che non si poteva scioperare, perchè gli facevi un piacere. Purtroppo, la rimessa in discussione ci sarà solo tra 2 anni, se va bene

mario ha detto...

Claudio guarda che ci sono stati vari incontri sui contenuti mi sa che anche qs aspetto avrebbe meritato maggiore approfondimento. Cmq ora spero si cambi musica davvero