martedì 27 maggio 2014

Franco D'Alfonso: Oggi la sinistra riformista ha vinto e Renzi è il suo profeta

Oggi la sinistra riformista ha vinto e Renzi è il suo profeta. Tutto il resto sono chiacchiere al vento. Per la prima volta in vita mia voto Pd perchè finalmente è entrato nel Pse e si raggiunge il massimo risultato della storia... A parte le facili battute, Renzi (il vero e unico vincitore) ha vinto perchè: -a) ha presentato un volto di speranza, fuori dalla tradizione Pci Pds Ds etc; -b) ha dato la sensazione (solo quella per ora) di voler mettere in discussione tutti i tabù che ci hanno frenato fino ad oggi (dai sindacati alla riforma della pubblica amministrazione allo strapotere dei dirigenti pubblici) -c) ha fatto una battaglia politica e non una speculazione tattica. La sinistra larga, civica o come volete chiamarla voi non importa, quella che non è pd e che mai ( meglio ricordarselo) voterebbe per un pd classico (poco più di un anno fa lo ha dimostrato, direi) ha votato compattamente per Renzi e, attenzione ! non dimentichiamolo, per il Pse che si oppone alla linea Merkel senza bruciare le carcasse di auto in strada. Si vede a Milano dove due anni di amministrazione di sinistra pragmatista portano, come già lo scorso anno, la maggioranza comunale oltre il 55 % e lo stesso Pd sei punti oltre la media nazionale. La vittoria è della politica , non dei (del) partito o del buon governo . Vedremo come saprà gestire il successo Renzi : personalmente ho più di un timore, ma , come si diceva una volta, tra contraddizione principale e contraddizioni secondarie, bisogna considerare solo quella principale .. Non è ininfluente come ci si muoverà più che intorno a Renzi, ciascuno a casa propria . L'effetto band-wagon porterà tutti quelli che ambiscono a"posti" a far visita alle segreterie del Pd : possiamo tranquillamente ignorare il loro personale cammino di Santiago, direi .. Quello che importa è come, dove , quando continueranno a far politica e produrre idee quelle persone che sono tornate alla politica per interesse politico e spirito civico , come a Milano abbiamo ancora: la manifestazione pubblica del movimento della sinistra civica è stata l'unica con presenza di qualche centinaio di persone un mercoledì alle h 18 (ovviamente ad eccezione della venuta di Renzi a Mi) . Un potenziale per consolidare una "sinistra diffusa, civica, riformista al di fuori delle logiche delle oligarchie e delle oligarchiette" esiste, è necessario che si "metta a terra", senza affanni e senza inutili attese di palingenesi, rifondazioni etc etc. Ciascuno spazzi l'uscio davanti a casa sua, alla fine tutta la città sarà pulita. Gli arabi dell'anno mille erano saggi, impariamo da loro. Franco D'Alfonso

15 commenti:

martelloni ha detto...

Che questa sia una "sinistra riformista" è una "chiacchiera al vento". Lo vedremo quando si depositerà la polvere delle chiacchiere elettorali.

felice ha detto...

OK, discutiamo allora di programmi escelte. Perché a Parigi e a Londra i cittadini scelgono il loro Sindaco più che metropolitano ed il consiglio metropolitano e a Milano e in Italia no? Vogliamo cambiare la legge o nascoderci dietro ad essa? quali proposte per uscire dalla crisi? Il job act è una risposta giusta per vincere la disoccpazione.? Spero che sia apprezzato che non ho parlato dell'Italicum e di altre manie come la pretesa che le leggi elettorali siano costituzionali: non bisogna disturbare il manovratore.e Scrive FRanco "Si vede a Milano dove due anni di amministrazione di sinistra pragmatista portano, come già lo scorso anno, la maggioranza comunale oltre il 55 % e lo stesso Pd sei punti oltre la media nazionale." quindi non ci sarà più bisogno nel 2016 di inventare un candidato di sinistra presentabile e liste arancioni per distiguersi da un PD classico. Dobbiamo aspettre un Sindaco PD o convicere Pisapia se vuole ripresentarsi a iscriversi al PD?. Niente discussioni ideologiche ma risposte concrete: chi comincia a darle?






Felice C. Besostri

felice ha detto...

intanto ha deciso di saltare il prevertice PSE ma è andato in Belgio per l'attentato ebraico, così ho appreso dal TG2, ma non mi fido finché non diranno che l'indiscutibile vittora del PD nasconde il risultato più euroscetticor del continente







Felice C. Besostri

pierpaolo ha detto...

"It's the economy, stupid": vecchio slogan di una campagna USA (la prima di Clinton contro Bush padre, se non ricordo male), attualissimo ancora oggi.

Il 40% ottenuto da Renzi ieri (al tradizionale voto democrat si è aggiunta una consistente dose di voto "anti-sfascista") non cambia di una virgola la situazione economica. Il debito pubblico rimane di 2000 miliardi di Euro, nessuno sa come tagliare una spesa pubblica intorno agli 800 miliardi - anche e soprattutto per le insufficienti informazioni fornite dal sistema di contabilità nazionale; il patto di stabilità e i trattati che limitano gli spazi di manovra dei governi nazionali sono ancora in forza, e lo stesso vale per il patto di stabilità interna.

pierpaolo ha detto...

Negli ultimi mesi non si è vista una sola idea seria in tema di politiche industriali. I rilancio dell'economia di quello che fu uno dei paesi più avanzati dell'Occidente sarebbe affidato all'edilizia scolastica, ai piani contro il dissesto idrogeologico, alla valorizzazione del patrimonio culturale. E, soprattutto, a "riforme di struttura" di sapore innegabilmente liberista.
Tuttavia secondo le stesse stime del governo, come scritto negli allegati al DEF, le tanto decantate misure volte a eliminare le rigidità del mercato del lavoro non avranno alcun effetto sull'occupazione. Nei prossimi anni il tasso di disoccupazione è destinato a salire sino al 12.8% , per poi scendere, nel 2016, al 12.2%: lo stesso valore del 2013. Una discesa miracolosa si avrebbe nel 2017 (11.6%) e nel 2018 (11%), ma sull'affidabilità di previsioni a cinque anni avrei seri dubbi. Lascio a voi il compito di ricordare quanto il tasso di disoccupazione riferito all'intero Paese debba essere moltiplicato per ottenere il tasso di disoccupazione giovanile, o quello nel Mezzogiorno. Possiamo immaginare che questa sia una situazione politicamente stabile e sostenibile? A mio parere, no.

pierpaolo ha detto...

In compenso Renzi oggi si è scoperto rooseveltiano, ed ha evocato i vari piani di rilancio dell'economia europea, basati su investimenti, in genere sulle reti infrastrutturali, per qualche centinaio di miliardi. Il suo è un piano da 150 miliardi.
Purtroppo non si è posto il problema del perchè piani simili (Hollande ne propose uno da 120 miliardi appena eletto; la DGB tedesca ha lanciato niente meno che un "Piano Marshall per l'Europa" da 200 miliardi, e l'ICE "New Deal for Europe" immagina un piano da 350-400 miliardi) non sono andati oltre la fase della mera enunciazione.
La realtà è che la soluzione della crisi è possibile solo in Europa, ma in un'Europa molto diversa da quella che abbiamo davanti oggi. Avremmo bisogno di uno stato autenticamente federale, mentre l'Unione ha una costituzione materiale farraginosa, che rallenta qualunque processo decisionale e rende assai probabili risultati del tipo "troppo poco, troppo tardi".
Aggiungerei poi due considerazioni.
Innanzitutto, il programma elettorale del PPE non gradisce per nulla soluzioni simili - e infatti non le cita per nulla, anzi, respinge l'idea che la crescita possa avvenire con programmi di spesa pubblica, ma si affida al potere salvifico delle "riforme strutturali" per aumentare la competitività dei diversi paesi dell'Unione.
In secondo luogo, con un Parlamento fortemente influenzato da forze euroscettiche, populiste e neo-fascistoidi, è facile prevedere che la paralisi dell'Unione sarà ancora più grave del solito.

Tutto questo significa che non ci sarà alcuna inversione del ciclo economico indotta da significativi cambiamenti delle politiche dell'Unione, ma in compenso le politiche superficiali e rispondenti ai soliti cliché adottate dal nostro governo nazionale lasceranno il tempo che trovano.

Dal mio punto di vista, se non scongiuriamo il realizzarsi di questo scenario con proposte radicali in tema di politiche fiscali, il problema che avremo entro pochi anni non sarà quello della ricostruzione di una rappresentanza politica degna di questo nome per la sinistra socialista, ma quello della tenuta del tessuto sociale e del sistema democratico di questo Paese.

Auguri a tutti...

Pierpaolo Pecchiari

P.S. siccome bisogna essere propositivi:

riforma del sistema di contabilità nazionale, passaggio a un ordinamento federale, spartizione delle imposte al 50% tra Stato centrale e Regioni e ribaltamento sulle stesse del debito pubblico, in ragione della loro capacità di contribuire alla formazione del PIL del Paese
riforma del sistema previdenziale/assistenziale e soprattutto del sistema di ammortizzatori sociali, con l'introduzione di misure di sostegno al reddito degne dei paesi civili (il RMG ci sarebbe già imposto dall'Unione, purtroppo le richieste dell'Europa sono valutate in modo diverso a seconda dei casi...

legge antiriciclaggio come strumento essenziale - anche se non esclusivo - per stroncare in un colpo solo evasione/elusione/sommerso/nero, mafie e corruzione. Non posiamo andare avanti con il triste primato del paese più corrotto d'Europa (corruzione in Europa 120 miliardi anno, di cui 60 in Italia) e con un 20% della nostra economia tra nero e sommerso, per non parlare della presa della criminalità organizzata su intere regioni del Paese, anche nel Nord

definizione di programmi di investimento caratterizzati da un effetto moltiplicatore elevato, e sforamento dei limiti imposti dai trattati - la procedura d'infrazione per deficit eccessivo prevede il pagamento, dopo due anni, di una multa il cui massimale è fissato allo 0.5 del PIL, basta fare due conti per capire che il problema non è contabile (si tratterebbe di una multa pari a circa 8 miliardi di Euro, vale a dire l'1% della spesa pubblica) ma politico.

paola ha detto...

Il PSE si oppone alla linea Merkel? Quando? E poi, penso che dovremmo tralasciare profeti e santi ...
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elio ha detto...

Caro Pierpaolo, Riccrado Lombardi diceva sempre che le riforme si fanno a favore di molti e intaccando gli interessi di pochi. Ora si pensa di farle a favore di tutti. Impossibile. Perchè i soldi bisogna prenderli a chi ne ha accumulato tanti sopratutto con la rendita( immobiliare, finaziaria, da evasione fiscale, esportazione di capitali, lavoro nero, gioco d'azzardo ecc). E cioè la montagna di economia sommersa e criminale, circa la metà del PILitaliano. Ma per fortuna ci pensa l'Eurostat a fare aumentare il nostro PIL perchè nel computo dal 2014 entrano alcune componenti significatice dell'economia criminale, come droga, prostituzione, contrabbando di alcol e tabacco. Per cui: +droga+ contrabbando e + puttane uguale più Pil. Insomma legittimando le nostre mafie il PIL farà un balzo in avanti. Però hanno dimenticato che sono attività non tassabili. Per cui i nostri contributi all'Unione Europea aumenteranno senza aumento delle entrate dello Stato. Un vero capolavoro! Elio Veltri

mario ha detto...

Carissimo Franco D'alfonso, io invece per la prima volta in vita mia non ho votato PSE perché disgraziatamente ha accolto "questo" PD.
Quanto al resto noto che quando Berlusconi paragona sè stesso al Dio di Abramo non manca chi paragona Renzi al Maometto islamico.
Che dire? L'involuzione della Sinistra ci ha riportati ai tempi ed ai linguaggi delle "molto pragmatiche" Crociate medioevali.
Ma tant'è....it's the Italy, honey! ;)
Un saluto cordiale.
Mario Francese

franco ha detto...

Veniamo da almeno venti anni di ignorante superficialità politica spacciata per semplificazione e per questo trovo che la discussione politica speculativa sia comunque un esercizio importante a prescindere dai risultati pratici che si raggiungono, tipo far cambiare idea a qualcuno , raccogliere consensi elettorali e cose simili.
Dobbiamo però cercare di non dimenticare che esistono situazioni nelle quali, comunque si sia arrivati, ridurre ad una scelta semplice una situazione complessa aiuta ad essere incisivi o, almeno , a partecipare alla formazione di un consenso maggioritario o minoratario che sia da protagonisti e non da testimoni di un tempo che fu. Le elezioni europee hanno determinato una di queste situazioni.


franco ha detto...

E' vero che il dibattito nei singoli paesi è stato tutto incentrato su un livello particolarmente basso e localista ( non solo in Italia : non è che il dibattito tra Farage e Cameron fosse degno della pubblicazione ai rostri dell'antica Roma... ) ma la consapevolezza degli elettori della vera posta in gioco era ed è molto più grande di quanto non si creda seguendo i media ( mai come in questi giorni mi sono convinto di quanto Nassim Taleb avesse ragione scrivendo ne "Il Cigno Nero" che seguire l'informazione data dai media allontana la comprensione della realtà...) .
Oggi la mia portinaia rumena mi ha spiegato con precisione come lo spread non ha alcun valore economico diretto ma ha una forte influenza emozionale e quindi reale sull'economia con una semplicità di concetti che servirebbe a me ed a chiunque ambisca discutere di politica con un minimo di autorevolezza . Non la faccio lunga : Renzi con una accorta gestione della propria immagine pubblica e delle sue esternazioni ( compresa quella "contro " i taxisti ed a favore di Uber il giorno dopo la solita pantomima inscenata da un suo ministro) ha dato la sensazione di potere essere un innovatore e soprattutto un oppositore della politica dell' austerity della Merkel non proponendo " meno tasse per Totti " come l'ex Cav , ma con qualche indicazione concreta.

franco ha detto...

Possiamo dire quello che ci pare, ma 80 euro ad alcuni milioni di cittadini li ha dati , dicendo prima che li avrebbe dati solo a loro e no ad altri : fossimo stati ancora lettizzati, ne avrebbero dato 13, 74 a testa ma a tutti , con una particolare attenzione ai figli unici di madre vedova, che avrebbero avuto diritto ad un extra di 0, 47 cent ogni tre mesi presentando on line lo stato di famiglia etc etc...
Renzi è stato percepito come un outsider , che certo trova le coperture di bilancio un po' di corsa ( già, perchè quelle di Letta o Monti erano "rigorose" ?? ) e da ritrovare il prossimo anno , ma lo ha fatto alzando la tassazione sulle rendite finanziarie ( che dia risultati pratici ne riparliamo, ma il messaggio è stato chiarissimo ed è arrivato ) e mettendo un tetto alle superetribuzioni di stato con mossa Olivettiana ( idem sui risultati pratici) .

franco ha detto...

Si è insediato subito tra quelli che contano , iscrivendosi al Pse senza troppi giri di parole : è vero che non poteva che andare lì , come adesso dottamente mi spiegano , ma gli "altri" hanno ballato il ballo della mattonella per quasi venti anni con il bel risultato di stare "alla finestra" e quindi contare meno di zero nei momenti importanti , quello delle nomine di "partito" , le uniche possibili per chi non si trova al governo . Gli elettori italiani sanno perfettamente che per discutere con la Merkel ed in generale in Europa le barzellette di Berlusconi sono state un disastro ed hanno , nella percezione comune, provocato la crisi , ma il servilismo un po' codino di Monti e Letta ( parlo sempre di percezioni) lo ha cristallizzato.

franco ha detto...

Renzi è apparso uno che ci può provare, non uno che risolve o gliele "canta". Il fatto che il destino dell'Italia non si giochi più a Roma è molto più acquisito di quanto non si pensi, probabilmente perfino oltre la realtà , chi vuole avere speranza si rivolge ad uno che "dà battaglia politica" non ad un mago della pioggia ( almeno per qualche tempo ...) oppure ad un impiegato statale.
E si è presentato all'appello finale al voto dicendo agli elettori "se siete d'accordo con la Camusso, non votatemi " : quando mai i Bersani, Letta, Prodi,Veltroni, D'Alema, Rutelli e via candidandosi avrebbero mai anche solo azzardato una battuta del genere, nemmeno preceduta da una tiritera di scuse e spiegazioni preventive ?

Ha giocato la sua partita ed ha vinto la prima battaglia.
Certo , ora arriva il "bello" : deve dare seguito alle promesse, deve effettuare delle scelte , deve costruire un progetto ed una politica . Fino ad ora è stato uno straordinario tattico, vediamo come se la cava ( ma anche come ce la caviamo noi).
Come ho detto , ho mille dubbi e penso che presto, molto presto emergeranno , per quanto mi riguarda, dissensi : sulla politica economica, forse ma spero di no sulla concezione di Europa , certamente sulla concezione della forma di Stato ( io sono federalista e lui mi pare non intenda uscire dallo schema contrattualista- regionalista della Italia centrale felix , inapplicabile tanto a Milano quanto a Napoli ) , purtroppo temo - e sarà il primo terreno di scontro aperto , perchè sui principi non si possono trovare compromessi - sulla concezione di democrazia , perchè condivido una ad una le affermazioni di Besostri (almeno prima della terza reiterazione consecutiva..) . Non per questo mi pentirò di essere stato d'accordo con lui quando - magari anche grazie all'eterogenesi dei fini, ma chissenefrega - ha messo fine definitivamente al Pd ma-anchista di Veltroni ovvero quando ha individuato nel duo fascista Grillo-Casaleggio ( lo dissi all'indomani della sconfitta di Bersani , beccandomi gli strali di chi si era già esibito nella definizione della Lega in costola della sinistra...).


Una notazione finale : credo che ormai la onvinzione che il voto di appartenenza sia ridotto a poco anche in Italia sia diffusa e che i vincitori di oggi, in particolare se fiorentini, sappiano bene che "...chi vuol essere lieto sia, del doman non v'è certezza " elettralmente parlando. Non esistono "basi" dalle quali partire per la vittoria prossima ventura ( men che meno se si tratta di una percentuale a fatica distinguibile dal prefisso della propria città natale..) e che Renzi per primo non dia affatto per acquisito il consenso di quegli 11 milioni e rotti di voti ( compreso il mio) .


Il primo banco di prova - concordo con Besotri - deve essere proprio la questione democratica insita nella legge elettorale. Perchè non partiamo da un documento semplice come una delle ultime note di Felice, che spinge a scegliere fra presidenzialismo vero e parlamentarismo e declina le compatibilità di maggioritario e proporzionale con il sistema prescelto ? Raccogliere firme ed avviare qualche dibattito su una proposta corredata anche da possibili alternative potrebbe essere di interesse per molti !
Franco D'Alfonso

giovanni ha detto...

Caro Franco,
molti di noi (credo) sarebbero d'accordo sul sistema francese o su quello tedesco, ma mi pare che nel pd siano su altri lidi....
ciao
G