Come valutano, i rosselliani, questo scampolo di notizia? <
. Per quell'ipotetico governo il
nome per Palazzo Chigi che sta in cima ai desiderata di Vendola e dei
suoi sarebbe proprio quello del sindaco di Firenze. E questo è uno
spettro che anche il Pdl sta cominciando a intravedere. E che fa paura
pure a Berlusconi>> (Tomaso Labate, Corriere, 20 agosto 2013)
20 commenti:
Per come la vedo io (ma so che nel Rosselli c'è chi la pensa
diversamente, per cui la mia è solo una valutazione personale) Renzi è
un soggetto ambiguo. Non ha una linea politica vera e propria, ma si
muove nelle direzioni che più gli convengono. Ciò significa che Renzi
può essere di volta in volta il portatore - a seconda di come tiri il
vento - di posizioni tanto di Destra quanto di Sinistra. Tatticamente,
dunque, si può anche convergere con lui, ma si dovrebbe evitare con
cura l'errore di considerarlo come il proprio referente politico
(proprio perchè oggi puoi averlo dalla tua e domani ritrovartelo su
posizioni opposte).
Quel che mi pare evidente, d'altro canto, è che il Renzi blairiano e
oggettivamente filo-berlusconiano delle primarie (quel Renzi che noi
abbiamo criticato promuovendo la presentazione del libro di Aringoli
qualche mese fa), è oggi tramontato ed è sostituito da un Renzi
diverso, che non potendo più presidiare quella posizione deve
necessariamente buttarsi a Sinistra (anche perché l'opzione opposta è
ormai presidiata da Letta).
Questo spiega le aperture di SEL (che anch'io sarei tutto sommato per
condividere, ma con molte, moltissime cautele). Il punto che deve
essere chiaro, infatti, è che il soggetto Renzi rimane quello che è:
scivoloso come una saponetta.
Un saluto,
Francesco Somaini
Caro compagno Scirocco,
grazie per la sollecitazione al dibattito su questione cruciale del
governo Letta e prospettive realistiche che finalmente lo superino.
La proposta segnalata mi pare condivisibile, noto che per capacità
tattiche SEL è assolutamente capace. Un po' meno rendersi visibile
all'opinione pubblica con qualsa di significativo di dire.
Vada per il governo di scopo indicato.
Resta il problema del dopo, parlo prima degli altri di SEL a cui sono
iscritto. Con quale programma e con quali alleati andrà in campagna
elettorale ?
Cosa indicheranno i prossimi congressi di PSI PD - SEL ? riusciranno
a convergere su un progamma per formare la lista alle europee per il
candidato PSE Schulz?
Quale stimolo possiamo dare a questo scopo.
Besostri non stava elaborando un documento in tal senso ?
Fosse vero il ruolo della mosca cocchiera, perché in tal caso
potremmo ... a sinistra, cominciare a sperare bene.
E' mai possibile che anche di fronte a un avversario sconfitto e in
preda al panico non si riesca ad approfittarne il PD, ma il
ricompattamento a sinistra non potrebbe essere altro che alternativo
alle politiche neoliberiste in atto anche in tutta la Ue e il PD
senza L è attualmentein Italia il referente (Napolitano il capo) del
capitalismo oligarchico mondiale.
Che fare con questo enorme masso che ostacola la formazione di una
sinistra socialista in Italia ?
Forse il programma di Schulz per le europee, se minimamente
diversamente neoliberista, potrebbe aiutare.
Ma non è proprio possibile avere qualche anticipazione del "pensiero
schulziano" a questo proposito ?
Sempre domande !
Un dialogante fraterno saluto socialista.
Luigi Fasce www.circolocalogerocapitini.it
Caro Francesco,come si suol dire hai fatto centro!Il Renzi va preso con molte ma molte cautele e non rilassarsi nemmeno un momento altrimenti potrebbe fregarci all'istante.Salutoni Luciano.
In assenza di una sinistra con i suoi valori e con programmi credibili alternativi, tutto fa brodo: prevale la tattica. Ormai nulla si concepisce che non rientri nella ricerca di un leader telegenico( vi ricordate la motivazione per Rutelli al posto di Amato?) e perciò acchiappavoti.
Il prossimo congresso di SEL doveva togliere il nome di Vendola dal simbolo, speriamo che non lo sostituiamo con quello di Renzi capo della coalizione. Per il resto basta tacere, non abbiamo partiti con organi collegiali in grado di discutere e decidere: il primo, che fa passare la notizia ai giornali, ha vinto. Dovremmo sapere chi è l'amico di Labate in SEL, per capire la notizia.
Felice Besostri
Vendola, che innanzi tutto è un artista, ha una sensibilità molto superiore a quella degli ottusi burocrati fatti avanzare da D’Alema. per questo piace tanto ai giovani, e la differenza tra lui e il banale e inopportuno Boccia è abissale. Quindi ha capito che questo è il momento di mandare avanti il bambino che ha gridato che il re è nudo. A a sancire la fine, ed era ora, della storia dell’apparato di origine pci, basta guardare da dove vengono quelli che si contendono la leadership e i ministeri: fine della storia di un gruppo di eterni perdenti, che si sceglievano seguaci sempre più fessi di loro. Nel pci dei grigi e dei mediocri, Letta e Renzi non sarebbero mai emersi. Per quel che ci riguarda, sarebbe ora che la piantassimo con questa storia che va avanti da 50 anni, di promuovere scissioni per “ricostituire una grande e nuova sinistra”: in 50 anni in Italia si sono solo visti frazionamenti impotenti quando non ridicoli (Ingroia...) nel resto d’Europa invece ogni tanto si vince...
> come ho già detto ai compagni Somaini e Scirocco considero Renzi una
> grande opportunità x noi socialisti: so che molti la pensano in maniera
> opposta, ma il fatto che siamo divisi non è una novità, fa parte del
> nostro DNA... fraterni saluti Edmondo Rho
una precisazione: il primo post l'ha inviato Lorenzo Borla (che
ringrazio per la provocazione): io ho molti dubbi su Renzi, che mi sembra
molto "disinvolto", diciamo così (pensate solo al fatto che sei mesi fa era
per la seprazione tra segretario e candidato premier, ora la pensa
esattamente al contrario, domani chissà... Un po' come Grillo per il
Porcellum...)
Se proprio debbo esprimere una preferenza per la segreteria del PD (anche se
non voterò: credo che sia l'unico caso al mondo di partito il cui segretario
viene eletto dai passanti...), preferisco di gran lunga cuperlo, epifani o
barca (anche se vorrei sentirli esprimersi in merito ai contenuti di
politica economica e sociale e sulla collocazione europea del PD).
Un caro saluto a tutti
Giovanni
E' da parecchio che Vendola, dopo la ventata iniziale, non piace più a nessuno. E poi perchè un politico, al di fuori dai contenuti, dovrebbe "piacere"? Questo valer, ovviamente, per Renzi e company e poi scissioni da fare non ce ne sono più, però bisogna valutare di che cosa stiamo parlando, ad esempio, a proposito del PD per non attribuire incautamente collocazioni inesistent e inopportune. Franco Astengo
veramente affiora spesso sul network per il socialismo europeo e altrove la richiesta di una scissione del PD in modo che tutte le anime di sinistra del nostro paese tentino di stare insieme, caste e battagliere e sventolando due bandiere rosse a testa si avviino dopo un paio di legislature sotto lo sbarramento, lasciano inerme lo schieramento di opposizione per un’altra generazione, ma salvandosi l’anima (ma neanche il bilancio dei loro giornali): è la storia che viviamo da 50 anni
sono d'accordo con Claudio Bellavita, peraltro mi accade assai spesso (e non solo recentemente...) e spero solo che i socialisti non siano gli ultimi ad accorgersi che Renzi è l'unica carta da giocare se si vuole che il centrosinistra vinca!
peraltro, l'avete colta la dichiarazione renziana "Il mio Pd sarà nell'Internazionale Socialista" o eravate tutti al mare in altre faccende affaccendati?
vi segnalo che oggi su Repubblica c'è persino un'intervista a Leoluca Orlando che apre a Renzi... non dico altro a parte: sveglia, compagni!!!
Edmondo Rho
Fino a qualche mese fa anch'io auspicavo una scissione nel PD, per fare chiarezza non per altro, ma ormai sono convinto che non succederà nulla. Del resto un anno fa D'Alema andava dicendo che se Renzi avesse vinto le primarie del centrosinistra sarebbe uscito dal partito mentre l'altro ieri ha affermato che il fanciullo deve essere il candidato premier. Immagino che Claudio Bellavita a questo punto sia molto soddisfatto di stare dalla parte di D'Alema. Dove poi si collocherà l'apparato di origine PCI mi interessa poco visto che dal PD mi sono sempre tenuto e mi tengo ben lontano. Senza per questo auspicare l'unione sacra di tutte le anime di sinistra visto che nell'ultima campagna elettorale ho detto il peggio possibile di Rivoluzione Civile. Del resto non credo nell'esistenza dell'anima e quindi non avverto l'esigenza di salvarla. Mi basterebbe che ciascuno motivasse le proprie scelte e posizioni senza fare la caricatura di quelle diverse. L'ho già detto tempo fa a Claudio, ma lui non ci sente. Peccato.
Maurizio Giancola
P.S. Edmondo, mi era sfuggita la dichiarazione di Renzi sul PD e l'Internazionale Socialista, ma non mi sembra una grande novità. Con i cambiamenti previsti e l'apertura anche ai partiti democratici è ovvio che il PD finisca lì. Mica può andare con i liberali o con i conservatori.
Il PD sarà nell'Internazionale Socialista?. Sarà sciolta prima dall'Alleanza progressista e democratica promossa dalla SPD e a cui il PD ha già aderito.
IL pd deve fare scelte prograatiche e valoriali he lo integrinbo o almeno lo avvicinino al Socialismo democratico europeo. A quel punto se ne vada chi non è d'accordo. Una nuova scissione a sinistra non è cosa utile né desiderabile se è la ripetizione della vicenda di SD per il Socialismo Europeo.
Felice Besostri
>Vendola ha spiegato alla festa naz. di SEL le ragioni del
>suo feeling con Renzi: l'opposizione al governo delle
>larghe intese. Insomma, la classica logica amico-nemico,
>puro tatticismo . Non mi pare che vi sia materia per la
>discussione alla quale veniamo sollecitati. Quanto alla
>scissione del PD, il punto non è se vuoi la scissione, ma
>se vuoi il PD così come è oppure lo vorresti diverso. Il
>PD ha subito molte piccole e medie scissioni.
>Dall'originario circo barnum concepito nel 2007 e testato
>alle elezioni del 2008 se ne sono andati - in gruppo o
>alla spicciolata - i clericali di Rutelli e Binetti , i
>destri confindustriali alla Calearo , i liberal -liberisti
>come Rossi, Ichino, Maran ecc. ecc..
>Il guaio è che tutte queste scissioni, tutte assai
>positive dal mio punto di vista, non sono servite a nulla
>perché, non essendo state l'esito di un aperto scontro
>politico, hanno lasciato intatte tutte le ambiguità di
>quel partito. Il quale conserva al proprio interno - e non
>in aree marginali - le stesse posizioni clericali ,
>confindustriali, liberiste e mercatiste dalle quali
>avrebbe potuto (e dovuto, per me)liberarsi.
> Questo è un problema non per degli inguaribili "puristi"
>come alcuni di noi sono accusati di essere, ma per
>chiunque abbia a cuore le sorti del centro-sinistra
>italiano, giacché la persistente natura gelatinosa ed
>asessuata del PD produce i guasti che tutti quanti,
>compresi quelli che hanno scelto di stare dentro quel
>partito, denunciano. Allora a me pare che il tema vero
>sia: l'eventuale avvento di Renzi potrebbe essere utile
>per sopperire alla mancata scissione ? Per dare al PD una
>struttura vertebrale ? Questo i fan di Renzi dovrebbero
>spiegarci. Per ora ci dicono solo che essendo giovane e
>telegenico avrebbe più chance di vincere, ma il problema
>col PD ormai è diventato un altro: vincere per fare cosa?
>Luciano Belli Paci
" Mica può andare con i liberali o con i conservatori."
Se conservatori è sinonimo di PPE non giurerei che questa opzione sia
impossibile per l'attuale PD con presidente Bindi e la corrente
maggioritaria Fioroni e C. Il PD penso stia covando la novella DC.
La prova della cartina di tornasole definitiva sono le elezioni
europee oramai alle porte nella primavera 2014, vedremo prima le
posizioni congressuali del PD e se quella pro PSE vince o perde.
Per me prognosi infausta, restano pesce in barile, con mani libere
per successive larghe intese centriste.
Vedremo ma per intanto i socialisti, se ci sono, nel PD cosa fanno,
appoggiano Cofferati che sulla questione adesione al PSE ha già
annunciato che prenderà posizione al congresso?
Certo dai socialisti, del PSI che formalmente è da sempre nel PSE,
non si sa cosa possono aspettarsi al congresso dal Nencini che già
dichiara che voterà contro l'estromissione di Berlusconi dal senato.
Anche compagni socialisti di SEL non se la stanno passando bene ...
come andrà a finire il congresso ?
Infine, anche in questa lista, nell'infinitesimale piccolo
dichiaratamente socialista, mi pare che ci siano le stesse
inconciliabili divisioni, estremizzando ... viva Renzi, abbasso
Renzi.
Ho già sollecitato di formulare un documento che potesse essere utile
in occasione dei congressi dei tre partiti PSI PD SEL per tentare la
convergenza per l'adesione alla lista di Schulz per le elezioni
europee ... sarà mai possibile ?
Ancora domande !
Un dialogante socialista saluto.
Luigi Fasce
La domanda che giustamente pone Luciano Belli Paci (vincere per fare cosa?) l'ho già rivolta più di una volta ai fan di Renzi. Non ho mai avuto risposta. Per cui pare che veramente l'unica cosa che conti sia vincere le elezioni. Ma se dici questo ti accusano di essere astratto, massimalista, neo-psiuppino e chi più ne ha più ne metta. Forse bisogna sedersi sulla riva del fiume e attendere con santa pazienza.
Maurizio Giancola
P.S. Anche per me una scissione del PD non è un obiettivo, ma soltanto l'eventuale conseguenza di un autentico chiarimento interno. Che però non ci sarà proprio per evitare quel rischio.
Sembra strano, ma lo ha detto.
Un giovane che proviene dai Cattolici sociali aderisce all' Internazionale socialista.
Il resto del PD che fa, che dice?
Barca, Cuperlo, Civati e Pittella come si pongono di fronte a questa affermazione.
Noi socialisti siamo in grado di dare qualche piccola spinta al PD per orientarlo verso la Socialdemocrazia Europea.
Nino cavaliere
Francamente non riesco a capire perchè nel PD ci dovrebbe essere una scissione” a freddo”. Le cose in politica non succedono così ( tranne che a sinistra). Il percorso possibile è un altro. Nel PD continuano a coesistere due culture. Alla domanda alla Bindi se sarebbe entrata del PSE ha risposto che veramente lei vorrebbe entrare nel PPE. In modo opposto risponderebbe Bersani. Ora se come possibile Berlusconi, incandidabile, fa un suo partito, questo non può che assumere le connotazioni di un partito di destra con La Russa, Santanchè ecc. e la Merkel aspetta solo questa occasione per metterlo fuori dal PPE. E’ altrettanto presumibile che una parte rilevante del PdL ( quella moderata e con un passato nella DC,come Alfano Lupi, ecc.) non lo segua e inizi le manovre con esponenti del centro, Casini Monti, Mauro ecc, e ex democristiani del PD per far rinascere una sorta di nuova DC. Così non serve una scissione nel PD. Le cose avverranno per conto proprio come su un piano inclinato.
Interessante discussione, peccato che sia alquanto lontana da un tema che ci dovrebbe molto interessare: è possibile in Italia ricostruire un movimento che faccia del Socialismo Democratico e Riformatore il suo baricentro?
Discutere di personaggi (in alcuni casi realmente ambigui come dice giustamente Francesco Somaini) è quanto di più lontano dall'idea socialista, è il sintomo evidente che anche noi siamo cascati nella cultura dell'individuo (eredità neo-liberista) dimenticando che individualismo e socialismo sono termini antitetici, opposti. E' del tutto ovvio che ogni movimento/partito politico deve avere un leader, ma a sinistra la leadership discende da un progetto e non viceversa.
Quel che manca oggi alla sinistra è il Programma non il leader, basta vedere il ridicolo balbettio sulla questione fiscale su cui il PD non sa che dire o sul tema della legalità (Berlusconi per capirci) ridotta a questione di metodo, scordando che la questione vera è quella posta dall'avvocato di Berlusconi che disse in tribunale "al massimo può considerarsi una gigantesca evasione fiscale".
Sul piano politico una sinistra vera avrebbe chiesto le dimissioni immediate dell'uomo, senza aspettare giunte e corti, perchè non è concepibile che nel momento in cui si chiede agli italiani fare sacrifici e sacrifici e sacrifici si dia legittimità all'evasione.
Potrei continuare ad libitum sulla mancanza di un qualsiasi programma politico da parte della sinistra (ma per carità di parte mi fermo qui).
Come potete vedere il tema di chi sarà il premier del futuro governo di sinistra non mi appassiona per niente, anche perchè è tutto da dimostrare che i partiti di sinistra saranno in grado di vincere le prossime elezioni.
Nel nostro piccolo invece di perdere tempo a discutere, come i tifosi al bar del miglior allenatore per vincere lo scudetto, sarebbe meglio spendere il nostro tempo per continuare a costruire, mattone dopo mattone, una piccola ma accogliente casa per i socialisti.
Fraterni saluti
Dario Allamano
Questa volta condivido e sottoscrivo in toto quello che ha scritto Dario. Purtroppo in qualche occasione anch'io ci casco e mi metto a discutere di Tizio, Caio e Sempronio quasi che il problema fosse questo. Dico però, a mia parziale discolpa, che i miei sono sempre stati falli di reazione a fronte dei toni trionfalistici di chi si illude di aver trovato il salvatore della patria. Ma resta l'errore di contestare il personaggio anziché, cosa molto più giusta, il metodo. E' ovvio che un leader ci vuole, soprattutto nell'attuale dimensione di esasperazione mediatica. Ma se tutto si esaurisce nell'individuazione del personaggio allora si è veramente subalterni ad una logica che non è la nostra. Senza essere esterofili è evidente che questo è un problema che riguarda il nostro Paese molto più di altri dove il ruolo della leadership è tuttora collegato a culture politiche solide e definite (magari in difficoltà, ma questo è un altro discorso), a forme di organizzazione non rigide ma comunque strutturate e non liquide e a una partecipazione alla vita dei partiti che per noi ormai è un lontano ricordo. Quanta e quale sia stata l'influenza di Berlusconi e del cosiddetto berlusconismo nel determinare tutto questo lo sappiamo, ma sarebbe più che sbagliato non ricordare la responsabilità della sinistra al riguardo. Non fosse altro che per aver recepito passivamente un modello che a mio giudizio non è nemmeno quello di una destra seria (ma esiste in Italia una destra seria?) quanto piuttosto quello di un leaderismo populista che nulla c'entra con la nostra cultura di socialisti democratici.
Chi vota chi e per che cosa? penso che dobbiamo tutti cominciare a porci questa domanda, evitando di perdere tempo sull’agibilità politica di un pregiudicato abituale.
Perchè il problema non è solo di vincere le elezioni (e quindi non porsi l’obiettivo di parteciparvi per testimonianza) pescando voti dalla destra, ma anche di avere delle proposte credibili e popolari per quelli che non votano, che sono aumentati al punto di porre in dubbio la legittimità sostanziale di questo parlamento di fare delle modifiche costituzionali senza sottoporle a referendum. Perchè i due terzi del Senato, e ancora di più della Camera, sono pericolosamente vicini se non al di sotto, della maggioranza degli aventi diritto al voto, cioè dei cittadini che devono partecipare a un referendum per dargli efficacia.
Allora dobbiamo porci il problema se la disaffezione al voto è colpa del fato iniquo, o della nullità parolaia dei nostri temi politici, o della constatata impotenza degli eletti che non sono capaci di far nulla senza i tecnici, i quali a loro volta non riescono a far nulla senza l’alta burocrazia, che tutti percepiscono come parassitaria e ritardatrice di ogni provvedimento, e tutti quanti, eletti, tecnici e burocrati non prendono ordini dai partiti ma dalla finanza occidentale e dalla burocrazia europea: faccenda che viene percepita, ma scarsamente denunciata, salvo che per qualche uscita populista del solito Berlusconi, che è anche l’unico che un paio di volte ha fatto quel che ha detto, sull’ICI e sull’innalzamento delle pensioni minime. Mentre la sinistra , nella sostanza, si presenta come il partito delle tasse, degli esattori e dell’obbedienza alla Merkel e dintorni.
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