giovedì 29 agosto 2013

Edmondo Rho: Perché non possiamo non dirci renziani

Documento di un gruppo di INNOVATORI E SOCIALISTI CON MATTEO RENZI UNA RETE NAZIONALE DI ASSOCIAZIONI, CIRCOLI E PROFESSIONISTI DI CULTURA SOCIALISTA PER UN’ITALIA PIU’ GIUSTA E PROIETTATA NEL FUTURO Matteo Renzi rappresenta un’idea d’innovazione e una speranza per l’Italia. “Il mio Pd sarà nell’Internazionale Socialista”, ha dichiarato recentemente il sindaco di Firenze, spingendosi dove mai avevano osato altri leader democratici, da Massimo D’Alema a Walter Veltroni, fino a Pierluigi Bersani. Non ci stupisce che questa apertura venga proprio da Renzi, di storia e cultura cattolica ma con posizioni, a partire da quella sulle unioni civili, che si ispirano a valori sinceramente laici. La forza di Matteo Renzi è quella di essere un deciso innovatore ed un riformista convinto che vuole affrontare le contraddizioni del nostro Paese. Per questo noi, che in molti casi iniziammo l’impegno politico nei movimenti giovanili e nel Psi degli anni ’70 e ’80, ci ritroviamo ora in sintonia con diverse sue proposte che rappresentano un mix di modernizzazione e di sensibilità vera per la giustizia sociale: la nostra cultura socialista è da sempre quella dell’innovazione. E pensiamo che il buon governo debba partire dalle amministrazioni guidate dal centrosinistra: una continuità della grande esperienza dei sindaci socialisti del Novecento che, a partire da Milano e Torino, fecero diventare la solidarietà a livello municipale una realtà. Vediamo oggi il campo di Renzi come un cantiere aperto: per esempio, suscita interesse il documento “Il rilancio parte da sinistra. Come fare ridere i poveri senza fare piangere i ricchi” di Yoram Gutgeld, deputato democratico e consigliere economico del sindaco di Firenze. L’evoluzione in corso della “Renzieconomics” deve affrontare seriamente, in primo luogo, i temi del lavoro: in questo senso una prospettiva riformista dovrà contrastare, a partire dall’Europa unita, le recenti politiche rigoriste senza sviluppo che hanno aggravato drammaticamente la recessione economica. Inoltre notiamo con favore che viene ribadita l’importanza di un vero contrasto all’evasione fiscale, ribattezzato nel documento Gutgeld “rafforzamento della fedeltà fiscale”. Si tratta di un tema che va collegato alla trasparenza e semplificazione degli iter burocratici, che le nuove tecnologie permettono, alla riforma del sistema creditizio e di quello giudiziario: elementi irrinunciabili di una effettiva modernizzazione dell’Italia. E pensiamo che le idee innovative debbano riguardare anche altri punti, a partire dalla revisione della spesa pubblica e dalla riorganizzazione dello stato sociale. In questo senso, è fondamentale la riforma di una macchina amministrativa vecchia e costosa che, concentrando il potere nelle mani dei burocrati, si rivela troppo spesso clientelare e inefficiente nei servizi che deve dare ai cittadini. Noi pensiamo di poter dare un contributo importante alla metamorfosi in atto delle proposte di Renzi, uomo politico abile, intelligente e credibile ma che, nella sinistra italiana, rischia di apparire divisivo: per vincere e convincere, deve passare da soggetto a progetto. Vorremmo immettere una forte dose di cultura socialista, che viene da lontano, in un progetto politico che man mano risulta sempre più condivisibile. Perciò riteniamo sbagliato considerare il sindaco di Firenze come "un uomo solo al comando" e pensiamo che abbia anzi, evitando di apparire come un leader per tutte le stagioni, la necessità di includere nel suo programma sempre nuovi contributi, tra i quali possono trovar posto anche le nostre idee. Vorremmo infatti che si discutesse nel merito sulle idee, senza preconcetti, Invece, notiamo con preoccupazione che nella sinistra italiana troppi continuano a vedere la politica con i paraocchi. Oggi si rischia di ripetere, con l’ostracismo culturale nei confronti di Renzi, un errore simile a quello compiuto quasi un secolo fa dal gruppo dirigente del Partito Socialista che nel 1919 non volle l’accordo con i popolari di Don Sturzo: una scelta che ebbe allora come sua conseguenza quella di contribuire fortemente alla tragedia del fascismo, e che ora può avere come indiretto esito semi-permanente la farsa delle larghe intese. Il rischio è che, senza una svolta vera, a furia di accumulare errori si arrivi a una nuova tragedia politica, economica e sociale. Le donne e gli uomini di cultura socialista non devono più fare questi errori. Bisogna ritornare all’impegno politico genuino ed appassionato, dando il buon esempio alle nuove generazioni. Noi che abbiamo rappresentato tanto nella storia dell’Italia democratica ed antifascista, che ci siamo battuti per l’emancipazione delle donne, fino alle leggi sul divorzio e l’aborto, e abbiamo sempre coniugato la libertà con la giustizia sociale, non possiamo rinunciare all’attività politica: la cultura socialista deve essere seminata per costruire un’Italia più giusta e proiettata nel futuro. E, per uscire dalla crisi, il collegamento deve avvenire in primo luogo con i partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti europei: nella prospettiva, indicata anche da Renzi, dell’Internazionale Socialista. In base a questi principi, oggi noi vogliamo dare un contributo di sostegno alla candidatura di Matteo Renzi sperando che il prossimo Congresso del Pd (partito cui molti di noi non sono, o non sono più, iscritti) sia effettivamente aperto. Ma noi guardiamo anche oltre. Oggi siamo perlopiù impegnati nelle nostre professioni e consideriamo un dovere l’impegno politico e sociale al servizio di un progetto per un’Italia più giusta e solidale, più efficiente e moderna. Progetto che crediamo debba avere come leader, per il governo del Paese, Matteo Renzi. Ecco perché con questo documento iniziamo a ri-costruire una rete basata sui valori laici e socialisti per modernizzare il centrosinistra italiano. Ecco perché non possiamo non dirci renziani, innnovatori e socialisti. Edmondo Rho, giornalista, consigliere d’amministrazione Inpgi (Milano) Giorgio Santerini, giornalista, già segretario nazionale Fnsi (Milano) Andrea Parini, avvocato, già segretario nazionale Fgsi e Psi Lombardia (Milano) Roberto Caputo, consulente e scrittore, consigliere provinciale Pd (Milano) Giuliano Morlando, ingegnere, coordinatore associazione BigBang SmartSud (Napoli) Luigi (Gino) Razzano, avvocato, comitato scientifico Futuridea, già presidente nazionale Fgsi (Benevento) Beppe Attene, professore, già vicepresidente nazionale Arci (Roma) Loreto Del Cimmuto, direttore generale Legautonomie, Consiglio nazionale Psi (Roma) Carlo Pileri, consulente e scrittore, già presidente Adoc (Roma) Claudio Valeri, giornalista (Roma) Tito Musso, commercialista (Cuneo) Giancarlo Boselli, consulente finanziario, già vicesindaco di Cuneo (Genova) Pietro Caruso, giornalista, già vicesegretario nazionale Fgsi (Forlì) Luca Guglielminetti, consulente aziendale, co-fondatore www.socialisti.net (Torino) Caterina Simiand, ricercatrice, co-fondatore www.socialisti.net (Torino) Roberto Tutino, co-fondatore e presidente www.socialisti.net (Torino) Giovanni Alba, già dirigente enti locali, segretario associazione Idea socialista (Verbania) Gianni Antoniella, giornalista, consigliere nazionale Fnsi (Milano) Sergio Astrologo, scrittore (Torino) Claudio Bellavita, consulente, consigliere Pd circoscrizione Centro (Torino) Lorenzo Borla, imprenditore, membro direttivo circolo Pd (San Giuliano Milanese, MI) Giulia Bruno Parini, giornalista, già direzione nazionale Fgsi (Milano) Teodoro Capannelli, presidente Club Amici di Sandro Pertini, già vicesindaco (Grugliasco, TO) Fausta Chiesa, giornalista (Milano) Michele Cibrario, consulente e manager finanziario (Milano) Giovanni Ciccarelli, ingegnere, già consigliere comunale (Giugliano in Campania, NA) Rino Ferrara, pensionato (Chieti) Antonio Ferraro, produttore esecutivo, già direttore generale Sacis (Roma) Carmine Giustiniani, giornalista, associazione BigBang SmartSud (Napoli) Claudio La Rosa, avvocato (Napoli) Mino Lorusso, giornalista, già consigliere nazionale Fnsi (Perugia) Claudio Melchiorre, consulente aziendale, dirigente associativo (Catania) Rossella Minotti, giornalista, già consigliere nazionale Fnsi (Milano) Ignazio Panzica, giornalista, già vicesegretario regionale Fgsi (Palermo) Gabriella Pascucci, responsabile marketing bancario (Macerata) Tiziana Rosati, giornalista, consigliere generale Inpgi (Milano) Fabrizio Salusest, commercialista, membro esecutivo nazionale Andoc (Pescara) Andrea Speranza, architetto, associazione BigBang SmartSud (Caserta) Mara Stecchini, consulente in psicologia di relazione (Firenze) Sergio Tazzer, giornalista e scrittore (Treviso) Pino Tursi Prato, consulente, già consigliere regionale Psi (Cosenza) Sergio Vicario, imprenditore, vicepresidente Circolo De Amicis (Milano) Matteo Zanellati, già segretario Giovani Democratici (Voghera e Valle Staffora, PV) Chi vuole aderire può mandare una mail a: socialisticonrenzi@gmail.com Sito internet della rete: http://www.socialisti.net/ Su facebook: I Socialisti per Renzi

2 commenti:

FELICE ha detto...

Commentando il dovumento di Cuperlo mi sono occupato anche di Renzi e dei socialisti renziani. La mia opinione:

Commentando un altro post ho scritto tra l'altro:". Antropologicamente Cuperlo è un figiciotto, quindi al di fuori della cerchia dei militanti non sfonda. E' il figlio ancora della continuità PCI, PDS, DS, PD( sembra paradossale che il PD sia messo come continuità ma un paradosso non sarebbe tale se non contesse una certa dose di verità), che invece avrebbe avuto bisogno di una rottura revisionista( per chiarezza non intendo che questo consista nel ripetere come un mantra la parola socialismo europeo, infatti perché solo europeo? il resto del mondo vada a farsi fottere? e socialismo senza aggettivi può essere altrettanto generico di progressismo, mentre si deve convincere che questo ordinamento economico e sociale è sbagliato) , piuttosto che una negazione ed un accantonamento, come è avvenuto con la costruzione del PD, sostanzialmente uno strumento per accedere al potere senza spaventare i moderati. La scelta si è rivelata giusta se guardiamo ai numeri di parlamentari, consiglieri, regionali, Presidenti di Regione e sindaci con la tessera del PD in tasca , se andiamo oltre i numeri il bilancio è invece più sconfortante. Se l'obiettivo del PD è quello di vincere allora il candidato ideale è Renzi, non perché abbia uno straccio di idea per risolvere i problemi del Paese, né tampoco con proposte e valori di sinistra, ma perché si è riusciti nell'intossicazione mediatica di dare per certo quello che è solo una probabilità. Come spiegare altrimenti le aperture nei suoi confronti di suoi avversari. Renzi se è invitato come star alle Feste DEMOCRATICHE( ex Unità) dell'Emilia Romagna non è un caso e non per vendere qualche migliaio di costine di maiale in più. L'abbaglio è tale che si è formato addirittura un movimento di socialisti PER RENZI, con alcune firme rispettabili soltanto perché ha detto un paio di banalità sull'adesione all'Internazionale Socialista, quando la stessa sta per essere affossata" Molti vedono in Renzi quello che fa saltare questa continuità, ma appunto è un puro prodotto del PD. Mi stupisce che anche tra i commenti vi sia chi critica l'appello di alcuni socialisti,ma non chiude a Renzi, infatti se sei un iscritto al PD non te lo puoi permettere, perché non puoi escludere che vinca le primarie e il Segretario Generale ha sempre ragione. Essere ridotti a parlare di persone è un segno della crisi della nostra cultura politica e gli elettori se ne sono accorti, reagendo in vario modo, compreso starsene a casa anche alle elezioni.




Felice Besostri

franco ha detto...

Perchè vincere? A cosa serve, in queste condizioni se - come scrive Besostri - non si ha uno straccio di idea su come governare il Paese? Interrogativi di un perdente Franco Astengo