grazie a Besostri che comincia a alzare il tiro di una discussione indispensabile. Suggerirei anche di lasciar cadere gli interventi se è meglio partecipare al congresso PD, dibattere in SeL, sognare nel PSI, concorrere alla 157ma edizione del concorso per la nuova sinistra perfetta (quella con Ingroia non è venuta tanto bene): queste storie, come la ricerca di un nuovo nemico del popolo da isolare e perseguire perchè si annida in mezzo a noi, sono di importanza inferiore alla tutela dell'habitat del paguro Bernardo. Sarà bene ripartire dai termini del problema, perchè i lavoratori di tutto il mondo che dovevano unirsi per seguire uno spettro che si aggirava invece solo per l'Europa, adesso sono per davvero di tutto il mondo, mentre l'Europa conta sempre di meno su tutti i piani , meno quello dei consumi pro capite. Non solo, ma la diffusione dell'economia dell'informazione e il costo sempre più basso dei suoi strumenti sta rovesciando i termini della rivoluzione industriale: le macchine per produrre possono sempre più stare a casa di ciascuno, e sono sempre più alla portata di tutte le borse. Non ci vorranno molti anni per arrivare a stampanti tridimensionali a basso costo con le quali si può fare in casa della produzione fisica. Sta cambiando la graduatoria di importanza degli elementi della ricchezza delle nazioni: disponibilità di materie prime e di energia, capitali da investire, lavoratori tecnicamente all'altezza delle produzioni richieste, creatività e ricerca scientifica, innovazione organizzativa e commerciale, strutture pubbliche efficienti e orientate allo sviluppo economico e alla giustizia sociale e direi che gli elementi immateriali stan cominciando a prevalere su quelli materiali. Ma in questo cambiamento epocale che a sinistra si tarda a comprendere ci sono dei forti elementi di debolezza: i lavoratori di tutto il mondo non sono per niente uniti, e ben due spettri, anzi qualcosa di più sostanzioso, si aggirano per il mondo e forse rischiano di distruggerlo prima che noi si concordi una strategia alternativa. Sono la finanza globale, e il mercatismo selvaggio. La finanza globale che sta distruggendo i risparmi di tutti e la fiducia nelle istituzioni finanziarie, che ormai funzionano spacciando prodotti finanziari senza altro contenuto che la proprietà trasmissiva della truffa (si potrebbe definire “produzione di truffe a mezzo di carta stampata). Eppure basta confrontare in USA i risultati nel tempo delle grandi banche di investimento spacciatrici di strumenti finanziari che non verranno onorati , e quello dei fondi di investimento tipo Warren Buffett, che investono in imprese innovative in tutto il mondo. Il mercatismo, che vuole ridurre tutti lavoratori al prezzo del più basso salario al mondo e nello stesso tempo distrugge la possibilità di collocare i prodotti del sistema economico che nessuno può più comprare. E ci si avvia a concentrare la produzione su spazzature a basso costo ma con elevato contenuto di pubblicità che inquinano il mondo, oppure rendono i nostri bambini grassi e stupidi. Mentre guardiamo le foto del disastro ambientale degli stati dell’Ovest USA e Canada per produrre lo shale oil e gas a prezzi più bassi dell’OPEC, e lo smog da carbone pervasivo di India e Cina, possiamo riflettere che neanche la camorra e l’inettitudine delle amministrazioni locali campane son riuscite a fare altrettanto. Quante generazioni saranno condannate alla miseria e alle malattie da inquinamento prima che si avvii una risposta per utilizzare gli enormi vantaggi della ricerca e dell’innovazione per raggiungere un livello dignitoso di vita in tutto il mondo, e un sistema di produzione e di mercato che procuri lavoro dignitoso per tutti con più tempo per sè, per l’ambiente e la cultura? Si può: basta uscire dalla folle affermazione della scuola economica classica, che la sommatoria degli egoismi individuali porta automaticamente al massimo benessere collettivo: ci sta portando alla catastrofe, e chi lo dice viene trattato da eretico.
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grazie a Besostri che comincia a alzare il tiro di una discussione
indispensabile. Suggerirei anche di lasciar cadere gli interventi se è
meglio partecipare al congresso PD, dibattere in SeL, sognare nel PSI,
concorrere alla 157ma edizione del concorso per la nuova sinistra perfetta
(quella con Ingroia non è venuta tanto bene): queste storie, come la ricerca
di un nuovo nemico del popolo da isolare e perseguire perchè si annida in
mezzo a noi, sono di importanza inferiore alla tutela dell'habitat del
paguro Bernardo.
Sarà bene ripartire dai termini del problema, perchè i lavoratori di tutto
il mondo che dovevano unirsi per seguire uno spettro che si aggirava invece
solo per l'Europa, adesso sono per davvero di tutto il mondo, mentre
l'Europa conta sempre di meno su tutti i piani , meno quello dei consumi pro
capite. Non solo, ma la diffusione dell'economia dell'informazione e il
costo sempre più basso dei suoi strumenti sta rovesciando i termini della
rivoluzione industriale: le macchine per produrre possono sempre più stare a
casa di ciascuno, e sono sempre più alla portata di tutte le borse. Non ci
vorranno molti anni per arrivare a stampanti tridimensionali a basso costo
con le quali si può fare in casa della produzione fisica.
Sta cambiando la graduatoria di importanza degli elementi della ricchezza
delle nazioni: disponibilità di materie prime e di energia, capitali da
investire, lavoratori tecnicamente all'altezza delle produzioni richieste,
creatività e ricerca scientifica, innovazione organizzativa e commerciale, strutture pubbliche efficienti e orientate allo sviluppo economico e alla giustizia sociale e direi che gli elementi immateriali stan cominciando a prevalere su quelli
materiali.
Ma in questo cambiamento epocale che a sinistra si tarda a comprendere ci sono dei forti elementi di debolezza: i lavoratori di tutto il mondo non sono per niente uniti, e ben due spettri, anzi qualcosa di più sostanzioso, si aggirano per il mondo e forse rischiano di distruggerlo prima che noi si concordi una strategia alternativa. Sono la finanza globale, e il mercatismo selvaggio.
La finanza globale che sta distruggendo i risparmi di tutti e la fiducia nelle istituzioni finanziarie, che ormai funzionano spacciando prodotti finanziari senza altro contenuto che la proprietà trasmissiva della truffa (si potrebbe definire “produzione di truffe a mezzo di carta stampata). Eppure basta confrontare in USA i risultati nel tempo delle grandi banche di investimento spacciatrici di strumenti finanziari che non verranno onorati , e quello dei fondi di investimento tipo Warren Buffett, che investono in imprese innovative in tutto il mondo.
Il mercatismo, che vuole ridurre tutti lavoratori al prezzo del più basso salario al mondo e nello stesso tempo distrugge la possibilità di collocare i prodotti del sistema economico che nessuno può più comprare. E ci si avvia a concentrare la produzione su spazzature a basso costo ma con elevato contenuto di pubblicità che inquinano il mondo, oppure rendono i nostri bambini grassi e stupidi. Mentre guardiamo le foto del disastro ambientale degli stati dell’Ovest USA e Canada per produrre lo shale oil e gas a prezzi più bassi dell’OPEC, e lo smog da carbone pervasivo di India e Cina, possiamo riflettere che neanche la camorra e l’inettitudine delle amministrazioni locali campane son riuscite a fare altrettanto.
Quante generazioni saranno condannate alla miseria e alle malattie da inquinamento prima che si avvii una risposta per utilizzare gli enormi vantaggi della ricerca e dell’innovazione per raggiungere un livello dignitoso di vita in tutto il mondo, e un sistema di produzione e di mercato che procuri lavoro dignitoso per tutti con più tempo per sè, per l’ambiente e la cultura? Si può: basta uscire dalla folle affermazione della scuola economica classica, che la sommatoria degli egoismi individuali porta automaticamente al massimo benessere collettivo: ci sta portando alla catastrofe, e chi lo dice viene trattato da eretico.
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