Poco condivisibile l'articolo di Ferrari. L'idea che ci sia una "miniera " di voti per la sinistra tra quelli che non vanno a votare fa il paio con la dolce follia dei socialisti che per anni sono stati comvinti che i voti del vecchio PSI stessero chiusi in una misteriosa cassaforte di cui bisognava solo trovare le chiavi. Che vada a votare l'85% o il 55% degli italiani, la sinistra resta sempre una minoranza che riesce a governare solo se si aggrega a qualche trasfomista di centro, senza per questo perdere i tradizionali "psiuppini" per cui fare testimonianza è infinitamente più importante che togliere la destra dal governo. L'unica variante è che lo scontro alle primarie tra Bersani e Renzi diventi occasione di partecipazione, come è successo in tutte le città dove primarie contese han determinato il cambio delle scelte precostituite del PD: ma senza recuperare i vecchi tromboni dell'eterno PSIUP
Il paletto della boa è sempre lì e nessuno a il coraggio di doppiarlo. La verità semplice è che il "pubblico impiego", una volta passato al contratto, piuttosto che alla nomina, ha imposto ad una democrazia debole, dei costi in sostenibili, senza assumersi alcuna responsabilità privatistica.
Bisogna quindi tornare ai nostri Docenti di Economia (Steve, Fanno, Vanoni, ecc.) mediati dal primo Ugo La Malfa, che classificando il pubblico impiego un'attività "accessoria" del lavoro produttivo, non poteva godere degli stessi stipendi, essendo questo uno polmone regolatrice anche della disoccupazione, che con sussidi vari costerebbe comunque molto. Calcolavano quindi che gli stipendi dei pu bblici impiegati non potevano superare l'80% di quelli privati, avendi il privilegio del "posto sicuro" ed altre provvidenze.
Invece i produttori a tutti i livelli, tranne quelli dei "managers", che non meritano quello che riscuotono (non guadagnano - Marchionne docet - ), hanno contratti che globalmente si fermano loro all'80% dei parassitari.
Ovvio che uno stato di trasformatori, che, ha la sua produzione soprattutto in alcune regioni del Nord, non è in grado di resistere a lungo.
Ma per fare cio dovrebbe essere spazzata questa pseudo democrazia burocratica, che per la proria conservazione ingessa ogni possibilità di risanamento.
Dicorso lungo che rischia il linciaggio per lesa maestà se continuato. Ma vedete un po'....
giusta la considerazione degli econoisti. Cui si dovrebbe aggiungere la necessità di una revisione funzionale affidata auna società internazionale: dopo che la maggior parte delle funzioni dello stato sono passate alle regioni o alla UE, le direzioni generali dei ministeri sono state moltiplicate per 4, tutti con auto blu e contratti da grandi manager
3 commenti:
Poco condivisibile l'articolo di Ferrari. L'idea che ci sia una "miniera " di voti per la sinistra tra quelli che non vanno a votare fa il paio con la dolce follia dei socialisti che per anni sono stati comvinti che i voti del vecchio PSI stessero chiusi in una misteriosa cassaforte di cui bisognava solo trovare le chiavi. Che vada a votare l'85% o il 55% degli italiani, la sinistra resta sempre una minoranza che riesce a governare solo se si aggrega a qualche trasfomista di centro, senza per questo perdere i tradizionali "psiuppini" per cui fare testimonianza è infinitamente più importante che togliere la destra dal governo.
L'unica variante è che lo scontro alle primarie tra Bersani e Renzi diventi occasione di partecipazione, come è successo in tutte le città dove primarie contese han determinato il cambio delle scelte precostituite del PD: ma senza recuperare i vecchi tromboni dell'eterno PSIUP
Il paletto della boa è sempre lì e nessuno a il coraggio di doppiarlo. La verità semplice è che il "pubblico impiego", una volta passato al contratto, piuttosto che alla nomina, ha imposto ad una democrazia debole, dei costi in sostenibili, senza assumersi alcuna responsabilità privatistica.
Bisogna quindi tornare ai nostri Docenti di Economia (Steve, Fanno, Vanoni, ecc.) mediati dal primo Ugo La Malfa, che classificando il pubblico impiego un'attività "accessoria" del lavoro produttivo, non poteva godere degli stessi stipendi, essendo questo uno polmone regolatrice anche della disoccupazione, che con sussidi vari costerebbe comunque molto. Calcolavano quindi che gli stipendi dei pu bblici impiegati non potevano superare l'80% di quelli privati, avendi il privilegio del "posto sicuro" ed altre provvidenze.
Invece i produttori a tutti i livelli, tranne quelli dei "managers", che non meritano quello che riscuotono (non guadagnano - Marchionne docet - ), hanno contratti che globalmente si fermano loro all'80% dei parassitari.
Ovvio che uno stato di trasformatori, che, ha la sua produzione soprattutto in alcune regioni del Nord, non è in grado di resistere a lungo.
Ma per fare cio dovrebbe essere spazzata questa pseudo democrazia burocratica, che per la proria conservazione ingessa ogni possibilità di risanamento.
Dicorso lungo che rischia il linciaggio per lesa maestà se continuato. Ma vedete un po'....
giusta la considerazione degli econoisti. Cui si dovrebbe aggiungere la necessità di una revisione funzionale affidata auna società internazionale: dopo che la maggior parte delle funzioni dello stato sono passate alle regioni o alla UE, le direzioni generali dei ministeri sono state moltiplicate per 4, tutti con auto blu e contratti da grandi manager
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