mercoledì 5 settembre 2012

Sergio Ferrari: Avanti con il Programma : PANEACQUA

Avanti con il Programma : PANEACQUA

8 commenti:

luigi ha detto...

Tenuto conto dell'insieme del documento Sergio Ferrari del 2 settembre 2012 prendo l'avvio da questo passaggio, a mio parere centrale, per dare il mio contributo a risolvere le questioni "dirimenti" il percorso della Sinistra con aggettivo

Se si vuole evitare di trovarsi di fronte, da un lato ad un governo di centro-sinistra guidato dalla Bundesbank e C., o in alternativa ad un governo che, sconfessando quella dipendenza, viene portato al fallimento il giorno dopo, soluzioni che tutti a sinistra dovrebbero rifiutare, c’è un’unica alternativa ed è un’Europa diversa da quella attuale e questa diversità la possono fare solo i partiti della sinistra, se finalmente si mettessero assieme e sapessero cogliere una domanda sociale diffusa che va nella stessa direzione. Un accordo Francia-Italia potrebbe essere un fatto essenziale in questa direzione, ma chi ci pensa? Chi ne parla? Chi fa qualcosa? E non è anche questo il senso delle nostre prossime elezioni politiche?

luigi ha detto...

Questa serie di domande rimanda sostanzialmente alla questione PSE e al suo bilancio fallimentare del ventennio della "terza via" e l'eredità pesante che ha lasciato nella sinistra.
L'autocritica è stata minimamente fatta a partire dal Congresso di Praga di fine 2009 ma non si è andati oltre le generiche accuse nei confronti del neoliberismo, senza riprendere mai il filo rosso, direi socialdemocratico, del modello europeo di economia mista e finalità sociali dell'economia peraltro elementi fondativi della Costituzione italiana e tedesca.
Per di più, sempre nell'ultimo famigerato ventennio neoliberista-teocon tuttora all'apice, ma è un problema più italiano che europeo, è stato supinamente accettato da parte PD e PSI di sottostare alle imposizioni della chiesa cattolica in tema di diritti civili riconoscendole la superiorità morale in tema di repressione sessuale e proibizionismo. Ma avallando l'attuale modello liberista che consente la disgregazione del welfare pubblico al fine di sostituirlo con quello cattolico ma con i soldi pubblici.

luigi ha detto...

Con le conseguenze perverse che oramai l'economia è prevalentemente illegale alimentata dal fiume di denaro delle mafie avendo assicurato dallo Stato il monopolio di droga e prostituzione. Cessata la possibilità - prevista solennemente dalla Costituzione - da parte di Stato e Enti Pubblici di operare in campo economia, la competizione in economia si gioca soltanto tra soggetti legali, liberi per legge di sfruttare ovunque nel mondo i lavoratori ove possono essere agevolmente sfruttati (i massicci esodi delle delocalizzazioni delle imprese è oggi sotto gli occhi di tutti e lo Stato si è obbligato a "laisser faire" agli spiriti animali" del mercato come ai tempi della "belle époque") e l'economia illegale che ricicla i proventi in filoni imprenditoriali e pare anche finanziari, in perfetta concorrenza sleale nei confronti di imprenditori e mondo finanziario legale.

luigi ha detto...

Con l'effetto slavina di disoccupazione, precarietà, privatizzazioni di imprese e servizi pubblici, delocalizzazioni di imprese private, ecc., ecc., che sommerge i cittadini lavoratori. E' la cinica escalation delle disuguaglianze sociali che dovrebbe essere indicato moralmente colpevole da parte delle chiese cattolico-cristiane dell'occidente, mica i matrimoni tra gay o la prostituzione.
Dunque bisogna concentrale gli sforzi nei confronti nei socialisti europei che riprendano il modello di economia mista e che governino l'economia e impongano regole alle imprese multinazionali private, ma anche barriere doganali nei confronti degli Stati che sfruttano i minori, che non osservano prevenzione, tutele lavorative e ambientali. Sul fare pagare un balzello alle transzioni finanziarie non ci piove. Mentre sul fronte interno bisognerebbe anche diminuire le tasse sulle imprese e sul lavoro, mentre per l'economia illegale non si pagano per niente. In parallelo occorre ridefinire compiti di banche istituti finanziari (qualche banca deve ritornare d'interesse pubblico) e funzione della moneta. Ovviamente bisogna che venga modificato il quadro legislativo europeo improntato al modello liberista cosa possibile con la modifica dei Trattati-liberisti-capestro.

luigi ha detto...

Dunque si riprenda la dura critica al PSE, meglio se siamo noi socialisti a insistere su questo punto, senza di che, ci saranno le sterili strumentali accuse di antisocialismo.

Mi pare che anche nell'OdG votato all'assemblea nazionale di SEL ci sia il proponimento di richiedere la modifica degli attuali trattati che mettono tutto in mano all'economia e finanza privata mondializzata. Ma poi ? Hollande è un significativo test che ci deve fare pensare.
Nessuno Stato da solo può riuscire a modificare i trattati liberisti, nessuno Stato da solo, anche di sinistra può fuoriuscire dai binari neoliberisti, binari predisposti, ecco l'aggravante per il socialismo europeo, nel periodo di fine novecento quando c'erano nell' U.E: ben 13 governi socialisti su 15 Stati ha determinato l'avvio del liberismo in Europa.

Questo il punto sollevato da Ferrari sull'impasse di Hollande.
Dobbiamo sperare nelle prossime elezione europee nel 2014 che si svolgeranno con caratteristiche nuove, con programmi contrapposti tra PPE e Socialisti e il PSE finalmente presenti il modello di economia alternativo al liberismo-teocon.

Nel mentre, ci aspettano in Italia le elezioni politiche nel 2013 e con l'accordo preconfezionato PD-PSI-SEL con gli attuali rapporti di forza in essere tra la prima componente il PD e le restanti altre due PSI-SEL, impediscono qualunque realizzazione di questo annuncio programmatico, ammesso che vincessero le elezioni politiche. Non sarà perché il nemico di classe plutocratica capitalista mondializzata lo impedisca come pare l'esito per Hollande (con i mezzi indicati da Ferrari), ma perché sarà un governo a maggioranza parlamentare centrato sul PD e dalle componenti neloliberiste-teocon che lo costituiscono. Tanto che sia Bersani tanto che sia Vendola capo del governo .
Zapatero pare averlo capito bene e quando si è accorto che era imbrigliato nella camicia di forza neoliberista, ha lasciato il cerino in mano alla destra che ora dimostra l'incapacità di risolvere i problemi della Spagna con le ricette neoliberiste e poco importa che voglia le ritornare a reprimere scelte sessuali, repressione alla droga, modelli comportamentali non conformi alla chiesa cattolica. Il paradosso della repressione morale su droga e sesso è che si legalizzassero droga e regolarizzando la prostituzione si potrebbe contribuire a sanare il debito pubblico e risparmiare spese per forza pubblica e tribunali e carceri.
Mentre in Italia il PD che la lezione Zapatero non vuole impararla e vuole di andare al governo e contendersi anche la carica del presidente della repubblica continuando con le politiche beoliberisti-teocon.
E' possibile contrastare questo progetto solo se riusciremo come sinistra, SEL in testa, a riequilibrare i rapporti di forza tra PD e SEL con tutto il resto possibile della sinistra.
Per raggiungere questo obiettivo occorrono, seppur tardivi, gli Stati Generali della sinistra (sinistra !) che sulla base del profilo identitario fondato sulla Costituzione Italiana Principi e parte economica) si definisca il programma tanto auspicato da Gianni che però da solo di non basta. Occorre ancorare il programma al profilo identitario che si richiama alla Costituzione italiana senza di ché ci si continuerebbe a dividersi in massimalisti e riformismi, estremisti, moderati, comunisti, socialdemocratici. E' giunta l'ora per cui la sinistra di qualunque filone di provenienza ha l'obbligo morale e politico di riconoscersi nella Costituzione italiana che al momento è lo stadio più avanzato del percorso riformista verso il socialismo democratico.
Su queste basi costituzionali chiare e coerenti, un governo di centrosinistra, sostenuto da una grande maggioranza in Parlamento, può mettere mano alla revisione dei trattati neoliberisti europei d'intesa con il PSE e con tutti i possibili altri governi di sinistra degli stati europei a partire da quello di Holland in Francia per attivare un nuovo modello di cooperazione economica europea ecologicamente sostenibile.

claudio ha detto...

Comincio dal fondo del tuo dialogo
"
"Su queste basi costituzionali chiare e coerenti, un governo di
centrosinistra, sostenuto da una grande maggioranza in Parlamento, può
mettere mano alla revisione dei trattati neoliberisti europei d'intesa con
il PSE e con tutti i possibili altri governi di sinistra degli stati europei
a partire da quello di Holland in Francia per attivare un nuovo modello di
cooperazione economica europea ecologicamente sostenibile. "



Ma quando mai ,nella storia della nostra repubblica, c'è stata in parlamento
"una larga maggioranza di sostegno aun governo di centro sinistra"?
L'Italia vota a destra ( e la Sicilia, dove le prefiche psiuppine ci
assordano col loro desiderio di far perdere Crocetta, ancora di più del
resto d'Italia). I due governi dell'Ulivo stavano in piedi collegando a
Bertinotti Mastella, Dini e Pomicino. Non confondiamo gli schieramenti
sperati con quelli possibili. Non siamo in Inghilterra e neanche in un paese
scandinavo (sull'aria di "no, non è la bbc..")

luigi ha detto...

Compagno Claudio,
ma quando mai sarà possibile!
sennò andare al Governo con il PD con gli attuali rapporti di forza
l'incisività di SEL sarà intorno allo zero e le politiche liberiste-
teocon perseveranno.
Proporre la convocazione degli Stati Generali della sinistra sulle
basi indicate "profilo identiatrio" centrato sulla Costituzione
italiana e programma è l'unica chance perché si possa arrivare a
maggior peso sostanzioso nei rapporti di forza PD. Con questo
possibile riequilibrio a sinistra con SEL baricentrica si aiuterà
anche la componente socialdemocratica del PD a rafforzarsi e un PD
più socialdemocratico più SEL e il resto della sinistra che ci sta,
se non sarà "sostenuto da una grande maggioranza" (frasetta che ha
suscitato il tuo sano pessimismo) almeno avrà una minima sufficiente
maggioranza per fare qualcosa di sinistra e aiutare, tanto per
cominciare, Holland in attesa di altri apporti governativi
socialisti in altri Stati europei ... chissà se intanto l'Ollanda.
Poi vogliamo cominciare a parlare di elezioni europee del 2014 ?
Sentito Schultz ? o con la destra PPE o con la sinistra PSE.
Vediamo intanto cosa deciderà l'imminente congresso del PSE.
Poi facciamo inviti a Schultz stesso o qualche massimo esponente del
PSE per approfondire la questione elezioni europee.
Un dialogante dibattito.
Luigi Fasce

fabio ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con le ultime considerazioni del compagno Luigi
Fasce.

Se continuiamo così una vera sinistra di governo non ci sarà mai in questo
paese.

Proviamoci almeno.

La nascita di SEL aveva dato speranze in tal senso.

Oggi viviamo una fase sicuramente regressiva.

Sento parlare di asse PD-SEL e a rapporti di forza invertiti mi viene a
mente l'asse Roma-Berlino.

Proviamoci a costruirla la sinistra di governo che vogliamo e non
giustifichiamo con le emergenze, le urgenze elettorali,

Soprattutto non nascondiamo dietro ad esse, l'acconciarci in tutto e per
tutto ad essere quel piccolo partitino,

che SEL nel congresso di Firenze rifiutò categoricamente di volere
diventare.

Fabio Mischi