venerdì 1 aprile 2011

Andrea Nahles: Equality and the Good Society

Equality and the Good Society

8 commenti:

pierpaolo ha detto...

Ma il documento non è un po' "leggerino", oserei dire quasi "veltroniano"?
Mi pare affermi con gran pompa cose che a sinistra dovrebbero essere scontate, almeno in Europa... Persino Krugman negli USA è su posizioni più nette (fondamentalmente, ricordando che la società più uguale si costruisce a colpi di aliquote fiscali elevate per i redditi altissimi, e di una ridistribuzione della ricchezza fatta attraverso la spesa pubblica, "à la Roosevelt" (FDR, non Teddy ovviamente).

Con le mozioni degli affetti non so se si va molto lontano...

Ciao,

Pierpaolo

felice ha detto...

Andrea, in tedesco è nome femminile come Gabriele e Felice perciò sorgono molti equivoci. una volta era una delle punte di lancia della sinisra sociademocratia ora si è istituzionalizzata

pierpaolo ha detto...

In uno scambio di battute sul tema con Claudio Bellavita, osservavo che il bel libretto di Norberto Bobbio, "Destra e Sinistra"è del 1994.

Bobbio affermava - ma credo che ai tempi lo abbiamo letto tutti - che la tensione verso una società più eguale e, in generale, l'atteggiamento verso le questioni che mettono in gioco, in vario modo, l'eguaglianza, è ciò che distingue la destra dalla sinistra, in un contesto in cui non pare più possibile differenziarsi per la proposta di un'alternativa all'economia di mercato e al sistema economico sociale che ne discende.

Ai tempi la Nahles forse distribuiva volantini davanti alle scuole...
Inutile dire che rispetto a Bobbio quello che ho letto è un timido balbettio; definirlo filosofia sociale - pur con tutta la simpatia per la svolta a sinistra (?) della SPD mi pare esagerato.

Il problema è la debolezza del pensiero espresso dalla leadership politica della sinistra italiana - e non sono del tutto convinto si possa a ragion veduta usare parole come "pensiero" e "leadership" in questo caso.
D'altro canto si tratta di individui che hanno scambiato il collage di affermazioni di Luttwak della fine anni '80 messo ultimamente insieme da un Tremonti sempre più apocalittico e millenaristico come un caposaldo del pensiero politico-economico moderno....
Ne consegue che oggi chiunque - per dirla alla Nanni Moretti - "dica qualcosa di sinistra", anche se solo vagamente, rischia di essere applaudito come un novello Marx o Engels...

Ciao,

Pierpaolo

felice ha detto...

Litania per litania preferisco che si parli di eguaglianza( e non di pari oppurtunità o di eguaglianza dei punti di partenza) che delle sorti magnifiche e progressive del mercato. Anche discorsi ingenui servono per far passare nella testa concetti. Qui anche in elettori di sinistra o ex elettori di sinistra è già una conquista attribuire la qualifica di essere umano a un clandestino per non parlare di un rom, malgrado che quest'ultimi siano cittadini italiani o comunitari in grandissima maggioranza ( solo gli ex jugoslavi sono extra-comunitari)

claudio ha detto...

mentre noi discutiamo se la Nahles è troppo leggerina rispetto a Bobbio (per il quale tifo, per ragioni cittadine e quasi familiari), se guardiamo a cosa succede in Italia dobbiamo rilevare un imbarbarimento crescente del linguaggio e dei modi di far politica, per slogan urlati e offese personali, che dai comizi è passato ai talk show tv, che sforano sempre i tempi per permettere ai partecipanti di insultarsi volgarmente, alzando la voce a sommergere quella del moderatore ( e ciononostante hanno un discreto indice di ascolto), e ora alle sedute parlamentari. Prossimamente si insulteranno anche i membri del consiglio superiore della Magistratura e della corte costituzionale?
Guardando ai risultati su scala nazionale delle ultime regionali, si deve purtroppo concludere che il 57% degli italiani che vanno a votare prediligono appunto una comunicazione basata sugli insulti e sulle sparate senza fondamento, da parte di partiti monocratici senza ombra di democrazia interna. Il guaio è che non sappiamo se gli italiani che non vanno a votare sono disgustati di queste cose, o non ne hanno abbastanza: temo che in un'inchiesta sul non-voto (che non si può fare perchè nessuno lo ammette) la risposta populista sarebbe "fanno tutti schifo".
Insomma, all'antico dilemma "socialismo o barbarie" direi che gli italiani stanno democraticamente rispondendo "barbarie!"

giovanni ha detto...

A me il testo di Andrea Nahles è piaciuto. Non soddisferà il desiderio di complessità concettuali di intellettuali eruditi, ma è la prosa giusta per far passare concetti essenziali alla generalità dei cittadini. Cari saluti. Giovanni Baccalini

peppe ha detto...

il documento della compagna tedesca non èil massimo per chi ha una formazione marxista come me. Ma è certamente qualcosa di molto più serio di ciò che viene detto oggi in Italia. Sono d'accordo con Felice, già parlare di eguaglianza (e non della schiocchezza delle eguaglianza di opportunità) è per l'Italia rivoluzionario

lanfranco ha detto...

non so perchè ma questi discorsi della sinistra dei valori mi fanno venire l'orticaria.Sono buoni a tutti gli usi.politicamente non sono impegnativi,dal punto di vista dell'analisi dellasocietà non dicono nulla,e non riescono a nascondere una sommessa sudditanza al dinamismo dei mercati(non finanziari naturalmente!!!).questo uso dei valori mi ricorda l'uso delle spezie...un pò di questo,un pò di quello,etcc. a piacere.
Trovo corretta l'evocazione del veltronismo fatta da pecchiari,ma più in generale è la conferma del vuoto culturale di tanta sinistra anche in europa.Erano quasi più chiari schroeder e blair che non nascondevano la scelta del modello a trazione liberista e indicavano le politiche per consentirne una ricaduta dei benefici sui ceti popolari.