domenica 6 dicembre 2009

Luigi Fasce: Il congresso di Dresda della SPD

SPD Congresso Dresda
Martedì 01 Dicembre 2009 00:12 | Author: Luigi Fasce |

LA SVOLTA A SINISTRA DELLA SOCIALDEMOCRAZIA TEDESCA - breve corrispondenza di LUIGI FASCE del congresso di DRESDA

Il Congresso del Partito Socialdemocratico (Spd) ha eletto presidente con una maggioranza schiacciante del 94,2% l'ex ministro dell'ambiente Sigmar Gabriel che ha riunito sul suo suo nome 472 dei 501 voti espressi.

Con un discorso travolgente il nuovo presidente aveva in precedenza gettato a mare come zavorra la linea politica seguita sotto il governo rosso-verde di Gerard Schroeder e portata avanti in quello di Grosse Koalition.

Dopo la disfatta elettorale del 27 settembre la base del partito socialdemocratico ha butta a mare la politica centrista seguita negli ultimi 11 anni e ha imposto la svolta a sinistra.



Il congresso di Dresda è stato aperto oggi con il discorso del presidente uscente, Franz Muentefering, che parlando per un'ora non ha pronunciato una sola parola di critica sulla politica perseguita sotto la guida dell'ex cancelliere Gerhard Schroeder e portata avanti nella scorsa legislatura nel governo di Grosse Koalition.

L'unica concessione fatta da un uomo che per 11 anni ha dominato direttamente o dietro le quinte la vita del partito e' stata la scarsa chiarezza con cui i vertici hanno spiegato la loro linea politica ai cittadini. "Non siamo riusciti a farci capire", ha sostenuto Muentefering, che alla fine non ha subito contestazioni, ma
un applauso di cortesia per il suo addio alla politica attiva.

Nelle cinque ore successive di dibattito si è assistito invece ad una rivolta generalizzata della base, con tutti i delegati che hanno sparato a zero sul modo "autoritario, arrogante e neoliberista" con cui i vertici della Spd per oltre un decennio hanno imposto dall'alto la linea da seguire.

Rivolgendosi alla tribuna semivuota della direzione, dopo il discorso di Muentefering, un delegato furioso ha puntato il dito affermando che "basta guardare quanti sono rimasti ad ascoltare, il resto è sparito".

In un fuoco di fila di contestazioni i delegati hanno contestato la politica delle privatizzazioni, tra cui quella di Deutsche Post, decisa dal governo rosso-verde, la politica di deregulation del mondo della finanza in accordo al manifesto lanciato a suo tempo da Tony Blair e Gerhard Schroeder, mentre tutti hanno infierito sulla politica di tagli dello stato sociale, che ancora oggi costringe i disoccupati a vivere con il sussidio di poverta', ma soprattutto contro l'allungamento dell'eta' pensionabile a 67 anni, voluto proprio da Muentefering e decisa dal governo di Grosse Koalition.

Altri delegati hanno sottolineato che dal giorno dell'elezione di Schroeder nel 1998 il partito socialdemocratico ha perso il 34% degli iscritti, ha visto dimezzarsi la sua forza elettorale, passata da 20
a 10 milioni di voti, con il risultato che nell'attuale Bundestag la Spd ha un terzo di parlamentari in meno rispetto alla passata legislatura.

Nel suo discorso di un'ora e 45 minuti, Sigmar Gabriel, applaudito alla fine con un'ovazione di 7 minuti, ha buttato di fatto a mare tutta la politica degli ultimi anni.

Rivolto indirettamente a Muentefering, Gabriel ha affermato che "chi spiega la disfatta elettorale con il fatto che la gente non ci ha capito, ha qualche problema in più di quello della comunicazione".

Polemizzando con la ricerca del "Neue Mitte", il nuovo centro, a cui puntò Schroeder, Gabriel ha affermato che invece di cambiare il centro, spostandolo a sinistra, "siamo cambiati noi".

L'ex ministro dell'Ambiente ha compiuto un'autocritica spietata, assumendosi la responsabilità per aver condiviso la politica seguita negli ultimi anni, ma ha demolito la riforma dello stato sociale, nota come "Hartz IV", ed ha aggiunto che negli anni scorsi con la politica del lavoro "abbiamo aperto la porta al precariato con stipendi di fame".

Ricordando di essere figlio di un'infermiera, Gabriel ha smontato la riforma della riforma pensionistica, quando ha spiegato: "Non conosco infermiere che continuano a lavorare fino a 67 anni.

Come fa una persona costretta a lasciare il lavoro a 62 anni a campare con gli inevitabili tagli alla sua pensione?".

Gabriel ha promesso un congresso ogni anno per dare voce alla base, ha chiesto l'estensione della "Mitbestimmung", la cogestione, anche alle aziende con meno di 2000 dipendenti, ricordando che "la Spd ha avuto successo in passato quando non era il male minore".



Il futuro presidente del partito ha ricordato che in Germania il 10% della popolazione vive in povertà, mentre un altro 25% si trova in condizioni precarie di vita. L'ultimo invito di Gabriel ai quadri del
partito è stato di uscire dalle sezioni di partito per andare "in mezzo alla vita, là dove si fatica, perchè è lì che pulsa la vita".



Luigi Fasce

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