L'Europa non può perdere tempo: la situazione della Grecia, a pochi
passi dal default finanziario, può essere un fattore destabilizzante
per tutta l'area dell'Euro. Se Atene "fallisce" rischia di saltare uno
degli argomenti più forti a favore della coesione e della solidarietà
monetaria (e quindi politica), e cioè che la valuta unica e un sistema
integrato di regole comuni servono proprio a evitare crisi disastrose
per le economie degli stati nazionali.
Se la Grecia affonda, si può intervenire a posteriori ma la fiducia
dei cittadini nel progetto comunitario sarebbe definitivamente
compromessa, a favore dei nazionalismi più beceri; i costi di un tale
intervento graverebbero naturalmente su tutti gli altri paesi; i
governi potrebbero "scaricare" sulle istituzioni comunitarie le
responsabilità di alcune scelte dolorose, inducendo a tentazioni
"secessioniste" e isolazioniste: dal fallimento della Grecia al
fallimento dell'Europa il passo potrebbe essere molto breve.
Oggi più che mai l'Unione deve dimostrare di essere un'entità politica
realmente sovrana, capace di reagire e proteggere i suoi membri, non
delegando gli interventi correttivi ad altre autorità sovranazionali;
perché non passi l'immagine di un continente "in svendita", incapace
di difendere il proprio territorio e la propria moneta, la sua reale
autonomia e libertà.
Francesco Maria Mariotti
http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/
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