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giovedì 2 aprile 2020
Franco Astengo: Sinistra nell'emergenza e dopo
SINISTRA NELL’EMERGENZA E NEL DOPO di Franco Astengo (Ringrazio in anticipo quanti condividendo vorranno aiutarmi nell’amplificare la diffusione di questo messaggio)
Torno a rivolgermi ad alcuni esponenti della sinistra italiana verso i quali dispongo della possibilità d’interlocuzione al fine di sollecitare l’apertura, sia pure a distanza, di un confronto di analisi sulla possibilità di ricostruzione di una nostra presenza all’interno della vicenda politica italiana, adesso nell’emergenza e per il dopo.
Ci troviamo in una fase di difficilissimo passaggio, nel momento in cui emergono sempre più evidenti difficoltà di tenuta del sistema, come indicano anche commentatori assolutamente insospettabili di intenzioni “eversive”.
Si parla di scollamento quotidiano che può tradursi in lacerazione sociale, mentre emergono i nodi mai sciolti, dal disastro del motore industriale al Nord alla piaga del sommerso al Sud, tanto per semplificare.
E’ arrivata anche al “dunque” la questione europea in termini che sarebbe stato difficile da immaginare sul piano dell’esigenza immediata e concreta di scelte sovranazionali, in uno stato di cose nel quale si registra il ritorno allo schema della governabilità autoritaria al centro del Continente.
Schematizzo al massimo:
1) Durante l’emergenza è necessario, con gli strumenti a disposizione, ritessere la tela di un dibattito politico destinato per quando possibile a far emergere il tema della ricostruzione di una presenza politica di una sinistra d’alternativa;
2) Il tema della fragilità del sistema politico italiano deve essere affrontato senza reticenze:il pericolo che sta correndo la democrazia repubblicana è troppo grave per essere snobbato e considerato secondario;
3) la questione europea necessita di un ripensamento al riguardo di determinate posizioni assunte anche nel recente passato. Il tema di una dimensione sovranazionale dell’intervento politico appare quanto mai urgente e indifferibile. Si sarà notata, ad esempio, l’assoluta assenza di voci provenienti dal Parlamento Europeo. Su questo punto mi permetto di rinnovare l’appello rivolto al PSE e a Sinistra Europea per un incontro urgente.
4) Debbono essere elaborati elementi di progettualità alternativa posti sia sul terreno della strutturazione politica, sia al riguardo della prospettiva economica e sociale. Non è sufficiente pensare alla green economy e ai possibili relativi modelli di vita.
5) Abbiamo davanti grandi difficoltà ma anche una possibile occasione se saremo capaci di ripensare, anche oltrepassando il pur doveroso richiamo alle diverse identità presenti nella sinistra italiana ed europea, i temi di fondo dello sviluppo e della stessa convivenza civile, delle relazioni umane, degli interscambi economici, culturali, sociali non esclusivamente legati alla logica del profitto, delle comunicazioni d’informazione.
Pur nella povertà della mia capacità d’esposizione mi auguro di aver contribuito allo sviluppo di un confronto che tra qualche tempo permetta di porre concretamente all’ordine del giorno il tema della ricostruzione di una soggettività politica della sinistra.
Una sinistra in grado di produrre una concreta ipotesi di alternativa nel sistema politico italiano e oltre di esso.
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