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venerdì 3 agosto 2018
Franco Astengo: Intelligenza ed etica
INTELLIGENZA ED ETICA di Franco Astengo
“..Prima d’ora, il progresso tecnologico che più di ogni altro aveva cambiato il corso della storia umana era stata l’invenzione della tecnica tipografica nel XV secolo, grazie alla quale la ricerca della conoscenza con mezzi empirici aveva soppiantato la dottrina liturgica, e l’età della ragione aveva gradualmente preso il posto dell’età della religione. L’età della ragione ha prodotto i pensieri e le azioni che hanno plasmato l’ordine del mondo contemporaneo.
Ma adesso stiamo assistendo a uno sconvolgimento di quell’ordine, per mezzo dell’avvento di una nuova e ancor più travolgente rivoluzione tecnologica, una rivoluzione di cui non abbiamo valutato le conseguenze, e il cui apice potrebbe consistere in un mondo dipendente da macchine azionate da dati e algoritmi, senza alcuna norma etica o filosofica a guidarle..”
Così scrive in questi giorni Henry Kissinger (95 anni) in un articolo molto ampio del quale si è qui riportato soltanto un significativo stralcio e apparso sull’inserto culturale di Repubblica “Robinson” domenica 22 luglio.
L’ex capo della politica estera americana ai tempi della presidenza Nixon si pone così un interrogativo di fondo : Chi fermerà lo strapotere delle macchine? No, non lasciatevi incantare dai successi della Silicon Valley, qui sono in gioco i destini del mondo”.
Intanto in Africa, per assicurarsi i minerali utili per alimentare questa tecnologia nascono nuove guerre ( non a caso si scrive di “minerali da conflitto”) e si alimentano nuovi terribili schiavismi.
Torniamo al punto riguardante l’inoltrarsi dello sviluppo tecnologico: per la prima volta vengono messe in discussione idee, criteri, norme ritenute e lungo incrollabili.
Cadono barriere millenarie : gli algoritmi potrebbero dominare la vita dei singoli affermando definitivamente la riduzione della politica a bio politica.
L'insieme delle norme e delle pratiche per regolare la vita biologica degli individui nelle sue diverse fasi e nei suoi molteplici ambiti verrebbe stabilito dalle macchine esulando dalla volontà collettiva esprimibile nelle forme che abbiamo imparato a conoscere dalla storia.
Storia che risulterebbe completamente cancellata dall’orizzonte delle conoscenze umane (fenomeni di questo genere se ne vedono già presenti nell’attualità, anche in situazioni ravvicinate alla nostra realtà).
Risulterebbe tagliato fuori definitivamente ciò che era considerato risultato di necessità naturale, o di volontà divina, o di oggetto di scelta.
Ben oltre a “1984” un regime assoluto tenuto dai pochi in grado di manovrare il flusso delle informazioni che determinano i risultati degli algoritmi potranno orientare la vita delle persone per mantenere un potere ormai da considerare di carattere assoluto ed eterno?
E’ questa la prima risposta da fornire da parte di coloro che detengono, in questo momento, le leve del potere politico, economico, tecnologico.
Una risposta che non pare provenire forse per una carenza di fondo sul piano dell’elaborazione teorica, della ricostruzione di una filosofia “umana” o non semplicemente espressa per servire la tecnologia.
E’ questa la nuova “contraddizione principale” verso la quale siamo chiamati a confrontarci?
Intanto il livello delle disuguaglianze e dello sfruttamento cresce, si registrano fratture sempre più violente nel corpo sociale in tutte le dimensioni e la risposta sempre essere quella di un neo – trinceramento identitario nell’idea di costruire fortezze in grado di tenere lontano il contagio.
C’è chi propone la formazione di “commissioni nazionali” di scienziati per cominciare ad affrontare la questione (naturalmente con l’obiettivo di mantenere comunque il potere delle distanze sociali acquisite e da accrescere).
Che cosa succede, invece, dalle nostre parti: di chi lotta per contenere (almeno) la sopraffazione di classe che sempre più si allarga sull’insieme degli ambiti della vita sociale?
Quale neosocialismo, quale governo dell’etica nel tempo in cui il dominio sembra esercitato soltanto dai nuovi signori delle macchine?
Purtroppo soltanto interrogativi, per ora nulla di più sembra possibile esprimere.
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