mercoledì 1 ottobre 2014

spazio lib-lab » PER UNA LEGGE DI STABILITÀ ALTERNATIVA.

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1 commento:

salvatore ha detto...

Condivido l'impostazione generale della proposta, ma vorrei aggiungere
alcune cose.
Niente da dire sul versante "azioni da intraprendere" per rilanciare
l'economia. Magari enfatizzerei, come del resto dicono anche Cassano,
Achilli e Turci, che fra i 3000 piccoli interventi immediatamente
cantierizzabili io privilegerei quelli destinati alla messa in
sicurezza del territorio o destinati alla riqualificazione energetica
delle città (coibentazione di edifici etc etc....) invece di costruire
strade o erodere ancora quote di suolo.

Avrei invece delle obiezioni in merito al versante del finanziamento
di questa politica.
Siamo tutti d'accordo che la lotta all'evasione potrebbe portare
ingenti entrate, e così anche una intelligente politica di
riqualificazione della spesa pubblica, ma servono anche segnali forti
di una inversione di rotta nel modo in cui si ripartisce la ricchezza
del paese.
E' infatti evidente che la crisi sta concentrando la ricchezza in
sempre meno soggetti (il famoso 10% che detiene il 50% della
ricchezza) e questo fatto si traduce inevitabilmente in problemi di
domanda e di base imponibile.

Io quindi proporrei un ragionamento che punti, in aggiunta alla lotta
all'evasione e alla riqualificazione della spesa, anche a
ridistribuire la ricchezza del paese.

Il meccanismo che propongo lo spiego con questo esempio (dati riferiti
al 2012 del MEF, li trovate sul sito del Ministero):
Valore del patrimonio immobiliare privato italiano nel 2012: 5000 Mld di Euro
Gettito IRPEF del 2012: 228 Mld di Euro
A partire da questi dati, io introdurrei una patrimoniale (chiamiamola
IMU o ICI così sembra meno ideologica!) dello 0,7% (il famoso 7xmille
corrispondente a molte attuali aliquote IMU) senza esonerare alcuna
abitazione, "neanche le cucce dei cani"(!), per evitare il proliferare
dei soliti prestanome a cui intestare immobili.
In questo modo si riuscirebbe ad ottenere un gettito di 35 Mld di
Euro, e, va sottolineato, sicuri, in quanto gli immobili sono censiti
e quindi facilmente "aggredibili" (come si dice in gergo).
Adopererei quindi circa 16 Mld di Euro dei 35 recuperati con la
patrimoniale per ridurre del 7% l'IRPEF a tutti. La riduzione
dell'IRPEF annullerebbe, di fatto, l'imposizione patrimoniale per i
possessori di una o due case, quindi, per questa via, di fatto le
prime case sarebbero tutte esentate, e anche qualcosa di più, mentre
si aumenterebbe l'imposizione fiscale su grandi possessori di immobili
(in primis Banche, assicurazioni, chiesa, immobiliari, ma anche tanti
evasori che hanno investito nel mattone le loro ricchezze....).
Restano disponibili poco meno di 20 Mld per mettere in atto molte
delle cose di cui parlavano Riccardo Achilli e Lanfranco Turci ,ed
inoltre, va sottolineato, questa azione contiene già al suo interno
una lotta all'evasione e una redistribuzione di ricchezza.
Ovviamente andrebbero tenute presenti alcune situazioni marginali (ad
esempio i pensionati al minimo che magari vivono in una casa con alto
valore catastale e che quindi, a causa del basso reddito, non
avrebbero un grande sconto fiscale) sulle quali intervenire caso per
caso, lasciando ad una collaborazione fra Comuni e Finanza gli
accertamenti e gli eventuali interventi integrativi. Questo potrebbe
ridurre di due o tre miliardi (non di più, considerato che esonerare
l'IMU per le prime case costò 4 Mld) il gettito disponibile, ma
resterebbero comunque ingenti risorse disponibili.
Lo so benissimo che in un sistema fiscale onesto l'imposta più giusta
sarebbe quella progressiva sui redditi, ma, a fronte di tanto sommerso
e nero, e di una evasione alle stelle, usare solo le imposte dirette e
indirette e lasciare del tutto intoccati i patrimoni rischia di
portare ad una imposizione addirittura regressiva.