venerdì 31 ottobre 2014

Andrea Ermano: Due sinistre

L' AVVENIRE dei LAVORATORI EDITORIALE Due sinistre? di Andrea Ermano Un po' discosti da Palazzo Chigi, i luoghi per una (ineludibile) trattativa tra Governo e Parti sociali potrebbero/dovrebbero essere la "pancia" del Pd e gli emicicli parlamentari. La "Sinistra a sinistra del Pd" appare invece francamente fuori gioco. Dopo la grande manifestazione della CGIL qualcuno ragiona di ennesime scissioni volte a costruire un nuovo partito della "Sinistra a sinistra del Pd". La quale "Sinistra a sinistra del Pd" però ha di suo tre grosse carenze: essa manca di organizzazione, di leadership e soprattutto di una strategia politica generale. Susanna Camusso, la maggiore esponente della sinistra italiana oggi, porta in piazza un milione di persone con la sua CGIL, ma non ha alcun interesse a rinchiudersi nel recinto della "Sinistra a sinistra del Pd". Forse potrebbe avere quest’interesse il pur valido Landini, ma gli difetta la forza necessaria a realizzarlo, almeno per ora. Vendola, del resto, non ha voluto o potuto traghettare SEL nel PSE. Molti dei suoi si sentivano troppo cubani o andini per occuparsi dell'Europa e della sua noiosa socialdemocrazia. Di conseguenza, il sogno della "Sinistra a sinistra del Pd" – di trasformarsi il mosca cocchiera della CGIL dentro a un disegno che vada "oltre"… in realtà, non dispone di alcun "oltre" da proporre, né sul piano nazionale né su quello continentale o globale. Resta la CGIL. Troppo grossa per essere rottamata dagli opinionisti “del cinegiornale dell’ora Renzi”, troppo solidamente strutturata per implodere come il grillismo, la CGIL è destinata a fungere da principale punto di riferimento del crescente disagio sociale. Su questo, a occhio, il Rottamatore deve mettersi il cuore in pace. Ora, però, il disagio può essere riconosciuto e governato. Oppure stupidamente disconosciuto, eventualmente anche manganellato… e lasciato andare in ebollizione. Qui sta il vero problema del Governo e del Pd: riuscire a dare espressione e forma politica al caldo autunno italiano di cui domenica scorsa abbiamo visto l’inizio.

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