giovedì 4 luglio 2013

Paolo Bagnoli; Dopodiché, buone vacanze a tutti

Dall'Avvenire dei lavoratori Dopodiché, buone vacanze a tutti Per gli italiani le ormai prossime vacanze, sia che le possano fare o che siano costretti a rimanersene a casa, si preannunciano all’insegna dell’incertezza politica. Dopo l'estate la revisione della legge Fornero. di Paolo Bagnoli Negli ultimi giorni, mentre il presidente Letta si affanna a ripetere di essere riuscito, in qualche modo, a rimettere in moto l’Italia europea, il quadro politico non sembra interessarsi del governo se non per fini strumentali. Il clima di tregua che doveva instaurarsi è ben lontano dall’essersi appena affacciato alle finestre del Paese e le decisioni assunte sembrano servire più alla propaganda di questo o di quello che non al governo della drammatica situazione in cui ci troviamo. Si sente ancora una volta parlare della riforma delle pensioni… Ma è possibile risolvere la questione del lavoro tramite quella delle pensioni? Fatto si è che ogni e qualsiasi governo, appena arriva, vuol subito mettere le mani in un settore così delicato e così ampiamente devastato a carico dei più deboli. Allora bisogna drizzare veramente le orecchie perché così di solito si arretra rispetto all’esistente. Dopo quant’è stato disastrato dalla signora Fornero chiunque può ora immaginare cosa verrà! Se poi, accanto a ciò, viene pure avanzata l’idea di rivedere le prestazioni sanitarie, be’, è chiaro ciò che ancora può succedere. Ma perché, se si devono fare dei tagli, non si mettono in colonna i centri di spesa globalmente considerati del Paese e non si vede, nel concreto dove sono le anomalie vere? Non solo nessuno lo ha mai fatto, ma nemmeno ne ha parlato. La nostra sensazione è che nessuno saprebbe da dove cominciare. Nel frattempo la conclamata riforma istituzionale è ideata e formalizzata attraverso una procedura anomala e, a parere nostro, pure anticostituzionale. Non sappiamo a quale gradazione bruci. Ma essendo facilmente intuibile che nel comparto rientra pure la legge elettorale, è molto probabile che alla fine, seppure questo governo esisterà ancora ai momenti opportuni, non se ne faccia nulla di nulla, legge elettorale compresa. Ci sarebbe da augurarselo, per quanto concerne la Carta, ma non per la legge elettorale. Berlusconi sta in tutto ciò come una lucertola al sole. Certo, non ha pochi problemi, ma fino a che c’è lo scudo, sottoposto a ricatto, del governo e fintanto che le cose fatte – lasciamo stare se bene o male – sono opera della sua iniziativa, la partita lui se la gioca bene. E, infatti, rimette in piedi Forza Italia. Ha bisogno, ora più che mai, di uno strumento tutto, ma proprio tutto suo. Adesso gli serve un’azienda che si occupi, senza creargli fastidi, dei suoi problemi personali. In ciò è favorito dal fallimento della montiana soluzione centrista. E Monti, come le armate austriache, “ridiscende” in disordine e senza speranza le valli lungo le quali con tanto orgogliosa sicurezza era “salito” in politica. Il Partito democratico, poi, non sa cosa fare. Non sa chi comanda. Non sa come rapportarsi a Renzi il quale ha avuto l’ardire di dire “voglio il governo” – così almeno ci sembra di aver letto sui giornali. Giorno dopo giorno il PD disquisisce sul congresso e le sue modalità, con l’incrementarsi dei possibili candidati a segretario, in un “tutti contro tutti” nel quale c’è chi vuole che il segretario sia anche il candidato a primo ministro e chi no. Piccolo particolare, ma non trascurabile: tutti i sondaggi ci dicono per ora che se si dovesse rivotare il vincitore è sempre lui. Ma viva le primarie, il bipolarismo. E compagnia cantando. Napolitano non si stanca di ripetere che se cadesse il governo non si andrebbe alle elezioni. È probabile che abbia in mente una qualche proposta delle sue. Vedremo. Infine, c’è Letta, il bravo Letta, che tira la carretta, ma la direzione “ricompositiva” del sistema sembra persa. Ora che anche il senatore a vita Emilio Colombo ci ha lasciato e il presidente ha ampi numeri per fare nuovi senatori a vita, vorremmo umilmente, con tutto il rispetto e la stima che egli merita, sperare che il Capo dello Stato non si faccia tentare. Non ci sembra che abbia la mano felice in questa materia. Dopodiché, buone vacanze a tutti. Augurio se non d’obbligo, di buone maniere, e comunque sentito.

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