mercoledì 26 giugno 2013

Vittorio Melandri: Sgradevoli sensazioni

SGRADEVOLI SENSAZIONI Una volta, ho letto Cesare Garboli, affermare: “Le parole vanno trattate come regine.” Che tristezza, assistere invece, allo scempio che ne viene abitualmente fatto; nell’agone politico, ma anche nella vasta platea dei mezzi di “informazione”. Tutte le idee hanno diritto di “emergere”, persino quelle più abiette, sicuri come siamo, (in quanto tutti, ormai collaudati liberal-democratici), che sarà sempre il confronto, ad espellere quelle sbagliate, dalla pratica convivenza civile. Perché allora, mi chiedo, con una buona dose di ingenuità, alcuni campioni, di liberaldemocrazia, anziché esporre le proprie idee, stravolgono sistematicamente quelle degli altri, perché per perseguire tale fine, trattano male le proprie parole, sino al punto di piegarle, contro il loro stesso significato? Questa orrenda recita si replica nuovamente all’indomani dell’uscita della sentenza del Tribunale di Milano che ha giudicato colpevole Silvio Berlusconi dei reati ascrittigli, “concussione per costrizione e per prostituzione minorile”. Pacificazione è la parola più violata, più stuprata, e più offesa del giorno. Sia da parte di chi la dichiara colpita a morte, esponenti del Pdl, sia da parte di chi penosamente, esponenti del PD, si affannano a dire che niente mette in pericolo il clima di “pacificazione” che tiene insieme la maggioranza che regge il governo. Che tristezza anche leggere il titolo del Corriere a doppia lettura. “Sentenza dura per Berlusconi: sette anni” Dura perché?, ai lettori la possibilità di identificarsi con la risposta che meglio credono… ma sono mezzucci che non pagano, e il Corriere i lettori li perde a ciuffi lo stesso. Altri tempi quando Ferruccio De Bortoli, 31 luglio 2002, definiva gli avvocati dell’epoca, il solito Ghedini e il sostituito Pecorella (dall’odierno Longo) ….. “quegli onorevoli avvocaticchi preoccupati più per i loro onorari che per le sorti del Paese.” Anche se è vero che una successiva sentenza ha condannato de Bortoli per aver usato l’efficace espressione, il linguaggio con cui oggi il Corriere diretto dal “de Bortoli ritornato” sostiene l’insostenibile, ovvero che il povero Berlusconi si trova oggi sotto schiaffo de “I Dubbi, le conseguenze” …. di una sentenza violenta…. Per dirla con il titolo dell’editoriale che rispecchia la linea del giornale affidato a Pigi B….. Rende davvero palpabili….. “Sgradevoli sensazioni” … e questo era il titolo del Corriere di quel lontano 31 luglio 2002, e pare impossibile che questi dieci anni siano anche loro passati invano, e che le cose italiane siano ancora peggiorate, “maritate” come sono, non già ad un leader impresentabile, ma ad una corte ignobile e servile che ancora lo sorregge. Questa poesia di Giorgio Caproni credo che ben si addica a descrivere il senso di impotenza che imprigiona tutto il nostro disgraziato paese, sempre più letteralmente fuor di senno. IL FUOR DI SENNO «Non si passa!», quasi urlava. E teneva – ritto in mezzo alla strada – le braccia aperte, quasi bastasse quella barriera a bloccare l’irrompere – fulmineo – della sera. Giorgio Caproni (Dalla raccolta “Il franco cacciatore”).

2 commenti:

Roel ha detto...

Sarei curioso di leggere anche un suo commento sull'articolo di "Repubblica" del 25.6.2013 a firma di E. Mauro e inviato da "Quinto Stato" al Circolo Rosselli che l'ha ospitato. Personalmente ritengo che alle migliaia di pagine dei tribunali, fanno puntualmente eco le migliaia di parole dedicate a Berlusconi dalla stampa avversaria che "parzialmente" si muove da anni in un'unica direzione. Intanto si sta stendendo un velo di silenzio sui privilegi e sul saccheggio più che trentennale delle risorse del Paese, nonchè sui profittatori e affaristi che hanno ampiamente lucrato e che oggi hanno deciso di far pagare i costi ai soliti noti (lavoratori, pensionati) che le tasse hanno sempre pagato.

A tanto si aggiunga che sugli stessi genitori pensionati sono stati scaricati i figli senza padrini come mio figlio (laureato ed esperto nell'uso dei mezzi informatici) che continuano a rimanere disoccupati. Con amarezza verrebbe la voglia di dichiararsi apolide in questa terra di lestrigoni.

Non è possibile dimenticare lo sfascio in cui l'Italia è stata ridotta : i lusi, i penati, i trota, i belsiti, i batman, i marucci, i cosentini, ecc. che a migliaia hanno infiltrato e continuano ad ammorbare le istituzioni; i 150miliardi di evasione fiscale da parte dei furbastri; la corruzione per 60miliardi; gli affari della mafia per centinaia di miliardi; gli arricchimenti facili; la finanza allegra della partitocrazia; le connivenze e le coperture politiche; intere regioni consegnate al dominio delinquenziale, ecc., ecc., sono cose che lasciano tracce profonde.

Politici e politicanti, però, mai sottoposti a verifica patrimoniale dopo il mandato, come si faceva dove la democrazia ebbe la culla, cercano di esorcizzare le loro responsabilità e i loro fallimenti, contando vittoria per pochi voti in più (la pagliuzza) ottenuti rispetto all'avversario, quando invece la grande "trave" dell'astensionismo che ha superato il 50% rimane conficcata negli occhi di tutti. Un saluto dalla sponda del Socialismo libertario e astensionista, Roel

Vittorio Melandri ha detto...

Caro Roel

Per quel che può valere il mio commento all’articolo di Mauro, questo è quanto posso mettere a disposizione della “tua” curiosità.

Non prima però di una puntualizzazione; uso il “tu”, perché essendoti dichiarato appartenente alla “sponda del Socialismo libertario e astensionista”, ed essendo per quel che mi riguarda immerso nel sin da ragazzo nel “fiume socialista”, e considerandolo da un lato inseparabile dalle sue sponde, ovvero, volte le spalle a monte, dalla sua sponda destra e dalla sua sponda sinistra, entrambe a far da contenitore di un socialismo che anche quando esonda, per essere socialismo non può che essere “libertario” (termine ovviamente da non confondersi con liberale o liberista), anche non conoscendoti di persona non posso che darti del tu.

E vengo a Mauro.

Nel suo editoriale mi ha soprattutto colpito questo passaggio:

“Questo è ciò che ci interessa.

Il disvelamento clamoroso di comportamenti privati di un uomo politico che imbarazzano le istituzioni e addirittura le espongono al ricatto…”

Ma come il direttore de la Repubblica che il 25 giugno 2013, parla di “disvelamento clamoroso” di quello che si conosce da decenni?, anche per altro grazie al contributo del suo giornale.

E se proprio non si vuol risalire agli anni ottanta, basta leggere Giuseppe Fiori ed il suo “Il Venditore” Garzanti 1995, per sapere che tutto era già DISVELATO.

È vero quello che sottolinei…..

“Non è possibile dimenticare lo sfascio in cui l’Italia è stata ridotta” :

ma proprio per questo…

“i lusi, i penati, i trota, i belsiti, i batman, i marucci, i cosentini,…”

non possiamo certo confonderli, mediocri allievi quali sono, veri e propri “mariuoli”, con i…..

“grandi cattivi maestri” che li hanno ALLEVATI.

Per tutti, cito Craxi Andreotti e Forlani, che hanno forse pagato il torto mediatico di essersi proposti come plastica sintesi del malaffare politico che andava ben oltre le loro persone, ma che hanno in capo a sé il torto gravissimo di aver confuso i “Berlusconi” e i molti “piduisti” di cui si sono circondati, come ascari di cui potevano servirsi senza pagare dazio, convinti di essere loro “lo Stato”, quando invece erano anche loro ….

“Politici e politicanti….”

….che magari si fossero solo sottratti a verifica patrimoniale, e che in realtà si sono sottratti alla democrazia, credendosi e proponendosi, vuoi come superiori agli “asini” di cui si vedevano circondati, vuoi come “principi” contorniati di corti fatte di “nani e ballerine”, e al dunque, capaci di lasciare il paese in eredità ad un….

“delinquente abituale”

e ad un anziano gentiluomo, che si è formato sì all’ombra della biblioteca paterna, “fasciata da imponenti scaffalature di mogano fino al soffitto, nelle quali aveva trovato …Croce …. le annate del «Corriere della Sera» …. e Balzac e Maupassant …..Zola e Proust”, ma anche nell’ombra di quella cinica doppiezza togliattiana, di cui non sembra tutt’ora essersi liberato.

Un saluto da un socialista senza aggettivi, che continua a trovare nel pensiero di Riccardo Lombardi tanta attualità.