Oggi ci si mette anche Jean Paul Fitoussi su Repubblica "La cupidigia privata e la virtù pubblica" a criticare la filosofia delle manovre economiche ispirate dalla BCE. Ma si sà Fitoussi è un estremista ecolò di sinistra. A mio avviso la parte destruens delle manovre che tagliano spese e welfare senza crescita e ciulpendo le fasce deboli è chiara, ma cosa fare non è chiaro. Ci sono pezzi di proposte per esempio la partimoniale di MODIANO, in banchiere per colpire il 20% più ricco, la proposta AMATO e altri per emissioni di Eurobond. Tuttavia bisogna scegliere l'emissione di Eurobond presuppone il mantenimento dell'Euro. Non è la stesa cosa di un default controllato con uscita di Spagna Italia Grecia Portogallo e Irlanda dall'Euro. Non c'è moneta senza stato, come non c'è politica finanziaria senza politica economica, questa è la debolezza struttural-istituzionale dell'euro: una moneta federale con una politica economica cinfederale. Negli Stati Uniti lo stato federale ha preceduto invece l'unificazione monetaria. Ora l'UE ha un Presidente e un'evanescente Ministro degli Esteri, avrebbe avuto invece bisogno di un Ministro dell'Economia. Ebbene l'alternativa diabolica è creiamo un'Europa Federale o dissolviamo l'Europa? Non basta uscire dall'Euro, bisogna uscire dall'UE. Facciamo l'ipotesi che si faccia un'altra politica economica fondata sulla crescita e su investimenti in infrastrutture e una patrimoniale selettiva. Quale sarà il rating del debito italiano e la reazione del 20% più ricco, che controllano i mezzi di informazione? Una politica diversa potrebbe diventare più cara. Un dato potrebbe cambiare i dati: un forte movimento di popolo che sostiene la politica di rinnovamento. Così è stato in Islanda vittotia polica della sinistra, vittoria al referendum. Può un paese di 500.000 abitanti essere di esempio per uno di 60 milioni? Soprattutto dove sono i partiti di sinistra, che siano stati capaci di superare antichi divisioni?
Felice Besostri, portavoce Gruppo di Volpedo
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