ROMA - L'ITALIA DI PIETRO NENNI - Giovedi, 17 Dicembre 2009
A Roma, il 17 dicembre alle ore 17.00, presso la Residenza di Ripetta in via di Ripetta n.231, si terrà un incontro dal titolo L'italia di Nenni. L'italia del futuro.
Introduce Luigi Covatta. Modera Andrea Romano. Per l'occasione interverrano: Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini e Riccardo Nencini.
10 commenti:
Beh l'Italia di Pietro Nenni era fatta di socialisti veri. Nei comportamenti, nelle idee , nei pensieri. Agganciare quell'Italia a quella di oggi e addirittura proiettarla nel futuro lo trovo compito sicuramente difficile ed impegnativo, soprattutto se da traghettatori, oltrechè Nencini, sono chiamati Bersani e Casini , che con quell'Italia, l'Italia di Nenni, non hanno proprio niente a che vedere. Mi sa tanto che il povero Pietro, penso suo malgrado, è oggetto strumentale di una manovretta politica, tipica della nostra epoca, in cui quei valori, quei principi, quegli uomini , di cui Nenni fu tra i più rappresentativi, sono completamente dimenticati, se non addirittura espulsi dal comune agire politico.
avanspettacolo, pur di partecipare a qualcosa. La prossima sarà una commemorazione di Turati con Fini nella tavola rotonda?
Cari compagni, ne approfitto per segnalarvi che il Circolo di cui sono presidente, è titolare di una mostra su Pietro Nenni, presentata a Faenza nel centenario della nascita l'11 febbraio 1991 (restò esposta un mese ed ebbe l'approvazione dell'allora Presidente della Regione Emilia Romagna, Enrico Boselli, oltre che di Bettino Craxi, dopo che nel 1990 facemmo, in occasione della morte, un grande convegno presso la prestigiosa sala dei Giganti del Liviano di Padova, sede della facolta di Lettere e Filosofia, con notevoli presenze, tra cui lo storico e senatore del PCI (a suo tempo molto critico, poi molto morbido) Enzo Santarelli, due figlie ed il nostro Antonio Ghirelli.
La mostra, tuttora gelosemente da me custodita ed alcuni cataloghi rimasti, si compone di una 40 di tele, anche di grandi dimensioni, potrebbe essere utilizzata per un rilancio della nostra presenza. Credo sia unica, anche se Tamburrano ha racimolato qualcosa con la fondazione.
La butto là. Certo per muoverla ci sono speswe di trasporto e assicurazione, perrò credo che non sarebbe un problema insormontabile.
Ciao a tutti
Attenzione, l'Italia dei Bersani, era governata amministrativamente attraverso Giunte di sinistra cui i Socialisti hanno sempre aderito ed a volte guidato.
Paradossalmente Craxi (certamente non filocomunista), ha governato con il pentapartito anche come Presidente del Consiglio, avallò il maggior numero di Giunte di Sinistra della storia repubblicana, considerava questo fatto un riequilibrio politico.
Sergio Tremolada
un'occasione perduta. Se l'invito a Casini sta a significare che è l'unico erede potabile della Dc con cui Nenni ha dato avvio al Centro sinistra, originariamente concepito come incontro tra le masse (sic!) socialiste e cattoliche, niente da dire. Temo invece che sia il prologo di una ennesima operazione centrista. Qualcuno nel PSI ritiene che il nostro ruolo di socialisti sia quello di fare da cuscinetto tr a UDC e PD. Piuttosto su Nenni avrei sfidato tanti suoui critici " da sinistra" bisognava invitare Bertinotti od Occhetto o quntomento Macaluso. O I SOCIALISTI SI COLLOCANO NETTAMENTE A SINISTRA, SENZA CEDERE UN'UNGHIA ALL'ESTREMISMO OVVERO NON HA SENSO CHE ESISTANO. Il Congresso del PSE di Praga ha messo nettamente la barra a sinistra. Dopo anni che rompiamo l'anima con il socialismo europeo, siamo noi che ce ne discostiamo?
Condivido in pieno i timori di Felice Besostri e, ancor di più, il suo richiamo a collocarsi a sinistra.
Nel documento finale di Praga leggo termini come "decent work (che, se non sbaglio, vuol dire lavoro con opportunità e diritti, ...), social justice, fight against poverty, disarmement, financial market reform, security (che, se letta insieme al "welfare system", non è la sicurezza del PDL ma neppure di tanti sindaci sceriffi Pd).
Si dirà che sono parole, ma sono obiettivi tutti politici, fortemente politici e connotati, che presuppongono scelte di campo precise.
Saluti cari
Paola
Condivido le osservazioni/riflessioni del compagno Besostri ma, tant'è, noi non siamo stati interpellati prima che fosse partorita l'iniziativa in questo modo e, come dire, ci prendiamo ciò che la dirigenza scodella. La presenza di Casini piacerà soprattutto a quei socialisti bresciani che , proprio anticipando le mosse del nazionale schierandosi alle ultime provinciali con UDC , sono poi usciti dal partito.
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Sergio Tremolada
Ma il motivo per cui Pier Luigi Bersani e Pierferdinado Casini discutono insieme a Riccardo Nencini di Pietro Nenni e' vecchio, e' un deja vu: Il Pci amo' Nenni molto piu' di Riccardo Lombardi cosi' come la Dc...Chi in quegli metteva realmente in crisi lo 'status quo' politico uscito dalla Repubblica 'clericale', quella dei Patti Laternanensi votati da Togliatti e De Gasperi dell'aministia voluta, firmata e controfirmata da Toglietti e De Gasperi, era l'Ingegnere socialista ex-azionista e giellista. Vi dice niente che il Partito Socialista si e' letteralmente dimenticato di ricordare Lombardi nel venticinquesimo della morte? Scomodo e ingombrante, l'Ingegnere e il suo riformismo rivoluzionario, e' ancora li', attualissimo tanto quanto l'onesta', il rigore, la coerenza del grande 'acomunista'....Nenni all'autonomia arrivo' anni dopo Lombardi e la interpreto' in tutt'altro modo..
E' vero, Riccardo Lombardi non fu mai amato dal PCI, così come non fu amato Vittorio Foa ed in genere i socialisti provenienti da GL. Non dimentichiamoci il ripugnante epiteto dato da Togliatti a Rosselli: "fascista dissidente".
L'unico intellettuale (nonchè grande sindacalista) comunista che ha avuto un profondo legame con Lombardi (e di cui ha riconosciuto l'influenza su di lui esercitata) è stato Bruno Trentin (che poco prima di morire scrisse : "io voglio morire socialista"). Nenni era più gradito al PCI ; ma far commemorare Nenni da Casini è comunque offensivo per il grande leader socialista.
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