mercoledì 9 dicembre 2009

Mario staderini-Marco Cappato: Lettera aperta ai compagni socialisti

Lettera aperta ai compagni Socialisti, su Regionali e oltre


Le elezioni regionali cadono in un momento di accelerazione del degrado istituzionale del nostro Paese. Ci rivolgiamo a voi Socialisti -organizzati e non, attivi o “in attesa”- perché riteniamo possibile, e quindi doveroso, usare questo appuntamento per rilanciare nel Paese un’alternativa riformatrice alla quotidiana rissa tra capipartito.



Nella stagione che vide la nascita dell’entusiasmante progetto della Rosa nel Pugno, chiarimmo insieme che non si trattava di unire spezzoni “socialisti”, “liberali”, “laici” e “radicali”, ma di proporre finalmente una sintesi di quelle grandi storie politiche, non attraverso un’opera riverniciatura ideologica come quelle che continua ad appassionare ex-PCI ed ex-DC nel Partito democratico, ma su obiettivi di profondo cambiamento dello Stato, dei partiti, del livello di libertà individuale e qualità democratica. Alla base di quel tentativo c’era la necessità di porre l’esigenza “liberale” del diritto e della giustizia come grande questione sociale –e socialista!- del nostro tempo, a partire dal dissesto del Sistema giudiziario italiano che travolge milioni di famiglie. Marciammo a Natale per l’amnistia contro l’impunità delle prescrizioni, e l! anciammo al Paese segnali dirompenti per la riforma laica dei diritti civili e di modernizzazione del welfare a favore degli esclusi.



Dopo che quel progetto fu stroncato sul nascere dalla reazione del Regime, oggi, di fronte a un PdL a leadership leghista che disattende ogni promessa liberale e sociale, a partire da quella sul taglio delle tasse, il Partito democratico è paralizzato dal conflitto tra “dialoganti” con Berlusconi e “intransigenti”, privo di un progetto alternativo di riforma e condannato alla subalternità, cioè a rappresentare la gamba debole della conservazione di un sessantennio, sempre meno democratico, al quale è urgente porre fine.



Ci rivolgiamo a voi perché riteniamo esista la possibilità di dare corpo a un progetto in grado di rompere i veti incrociati alle riforme. Possiamo infatti oggi, in vista delle elezioni regionali, realizzare l’aggregazione delle energie socialiste, radicali e ambientaliste, laiche, liberali e repubblicane, in un proposta elettorale che veda i nostri rispettivi simboli presenti “in coalizione” nelle Regioni italiane, esprimendo anche candidati autonomi alla presidenza delle Regioni. In particolare, la partecipazione del simbolo Verde del “sole che ride”, del simbolo Socialista e del simbolo Bonino-Pannella rappresenterebbe la continuazione ideale del grande tentativo della Rosa nel Pugno, in sintonia con quel movimento ecologista europeo che pone la questione ambientale al cuore dei rapporti sociali, produttivi e del lavoro, liberandola dalla m! arginalità ideologica alla quale pure in Italia è stata troppo a lungo confinata. Anche per questo affidiamo questa lettera a “Terra”, a pochi giorni dalla riunione degli Stati generali dell’Ecologia del 12 Dicembre promossi dai Verdi e alla quale parteciperemo.



Conosciamo le obiezioni che ci vengono sollevate sulla base delle esigenze di “schieramento” all’interno della partitocrazia italiana. Sappiamo bene come nel centrodestra per i socialisti sia innanzitutto sentita l’esigenza di “pesare” nei rapporti di forza della maggioranza. Così come siamo consapevoli della necessità, per i socialisti che fanno riferimento al centrosinistra, di difendere uno spazio nel recinto del Partito democratico, magari attraverso l’appendice di Sinistra e libertà.

Come Radicali, abbiamo dimostrato di non cedere a tentazioni identitarie quando abbiamo accettato di subire il veto su Pannella, D’Elia e Viale per non offrire la soddisfazione –in particolare Oltretevere- della nostra esclusione dal Parlamento. Ma renderemmo ora un cattivo servizio al Partito democratico, nei cui gruppi parlamentari pur siedono i nostri eletti, se ci rassegnassimo a subire una politica incapace di qualsiasi scatto liberale sulla giustizia, l’economia, la politica internazionale, la laicità; se accettassimo che la preferenza del Pd per l’Italia dei Valori, dimostrata con l’apparentamento del simbolo alle elezioni, si aggravi e stabilizzi come “scelta strategica”, così come “strategica” è la convergenza con il Pdl su Gheddafi e Putin, o su D’alema candidato di Berlusconi nella UE.



Continuando a ritenere necessaria la creazione di un grande “partito democratico”, e di un grande “partito conservatore / repubblicano” all’americana, non avremmo esitazioni a stringere alleanze che ci possano avvicinare a questo obiettivo e alla realizzazione di una vera alternativa antipartitocratica in Italia. Ma riteniamo che la praticabilità di un tale progetto dipenda innanzitutto dalla capacità di presentare al Paese, all’opinione pubblica, una nostra comune proposta di coalizione Socialisti-Verdi-Bonino/Pannella, di convergenza delle ormai secolari e gloriose storie laiche, liberali ed europee. Insieme avremmo certamente il dovere di confrontarci con questo Partito democratico, volti a conquistare un grande accordo politico nazionale con il PD che non si riduca all’accettazione di marginali concessioni nel sottopotere regionale; ma anche pronti al suo contrario, cioè ad avviare un grande scontro politico per la leadership riformatrice di questo Paese che guardi anche oltre la scadenza delle Regionali. Fatevi vivi al più presto, anche rispondendo a questa email.



Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani

Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni

2 commenti:

Riccardo Nencini ha detto...

Primo pianoIntervista a Radio Radicale
REGIONALI. NENCINI: IL PSI STA NEL CENTROSINISTRA. NON CONVINCENTE LA PROPOSTA DEI RADICALI ITALIANI
mercoledì 9 dicembre 2009
"I socialisti presenteranno ovunque liste e candidati, idee. Noi abbiamo una sorta di delega federale alle varie realta' locali e regionali, che sceglieranno di volta in volta le alleanze da fare, privilegiando regione per regione sia i partiti che hanno aderito al PES che i partiti laici". Lo ha detto il segretario del PSI Riccardo Nencini, intervistato da Radio Radicale sulle prossime elezioni regionali. Nencini, anche in risposta ad una "lettera aperta" che i Radicali Marco Cappato e Mario Staderini hanno indirizzato ai socialisti, risponde: "La mia opinione - che non e' cambiata - e' la seguente: benissimo un confronto con gli amici e i compagni radicali, ma noi abbiamo fatto una scelta che sta a monte: una scelta di campo, una collocazione precisa, condizionata certo alla scelta dei nomi dei candidati alla presidenza. I socialisti insomma staranno nel campo del centrosinistra. La proposta di Cappato e Staderini invece parla di coalizioni e della espressione di candidati autonomi alla presidenza delle Regioni. Dunque non si sostengono ne' candidati del centrosinistra ne' candidati del centrodestra". "Noi chiedemmo alcuni mesi fa ai Radicali di farsi portatori in Parlamento di proposte di legge, mozioni, iniziative condivise. Parlai di una specie di societa' di mutuo soccorso tra radicali e socialisti, perche' i socialisti non sono in Parlamento. Ma non ho mai avuto risposte. E questo ha ritardato la possibilita' di creare una rete di relazioni migliore di quelle - gia' buone - che ci sono tra noi e i radicali. Per come la leggo la lettera di Cappato e Staderini e' una proposta di presentare candidati autonomi dallo schieramento di campo che ho detto. Se e' cosi' non mi convince".

Emanuele Pecheux ha detto...

Opinioni e commentiCOMPLIMENTI!
giovedì 10 dicembre 2009
Nel settembre del 2005 nacque a Fiuggi l'idea della la Rosa nel pugno, formazione nata dell'incontro tra socialisti e radicali. Nelle settimane e mesi successivi il soggetto politico radical-socialista prese forma e sostanza in vista delle elezioni politiche del 2006. Nel frattempo De Michelis, Zavettieri e Bobo Craxi determinarono la scissione di quell'atomo chiamato NuovoPsi. La conseguenza fu che De Michelis si accomodò nella Casa della libertà, dove oggi peraltro è felicemente tornato, mentre gli altri due, pur di recare danno ai socialisti che non li seguirono mai nei loro spericolati percorsi individuali, si inventarono il primo liste per il Senato solo in alcune regioni, determinando in tal modo il non superamento del quorum e dunque la non elezione di senatori della RnP (a cominciare da Marco Pannella), il secondo accettò una candidatura alla Camera nell'Ulivo al nono posto in Lombardia 3, pur sapendo che non sarebbe stato eletto deputato ma ottenendo dai DS l'impegno che, in caso di vittoria del centrosinistra, avrebbe fatto il sottosegretario. Cosa che avvenne.
Oggi i due, in vista delle prossime regionali, hanno riaperto la bottega dopo una breve parentesi, si rimettono sul mercato, e, rispondendo ad un appello dei radicali Staderini e Cappato, che in verità è sembrato rivolto più al PSI che a loro, scrivono: "Affinchè possa rivivere nelle prossime elezioni regionali lo spirito che contraddistinse forse uno degli ultimi più nobili tentativi di contenere nel medesimo perimetro politico le culture politiche laiche e riformiste, quello della Rosa nel Pugno". Complimenti alla faccia!
EP
(dal sito del PSI)