martedì 8 dicembre 2009

Gerardo Labellarte: Sergio Moroni e Vittorio Feltri

Da facebook

Per ricordare il carissimo amico e compagno Sergio Moroni e per dire che uno sciacallo è sempre uno sciacalloCondividi
Ieri alle 21.48
Le recenti, e al solito vergognose, prestazioni del noto figuro Vittorio Feltri in merito alla vicenda Boffo fanno tornare alla mente le posizioni che era solito esprimere qualche anno fa negli anni della cosidetta "tangentopoli".
Ad uso di noi tutti, ed in particolare di quegli ex socialisti convertiti al berlusconismo che si fanno difendere oggi dalle colonne del Giornale, sarà bene rammentare quanto il galantuomo ebbe a scrivere a commento del tragico gesto del nostro caro compagno Sergio Moroni.
"Si è fatto un gran parlare di quel povero cristo di Sergio Moroni, il politico bresciano che si è tolto la vita sparandosi in bocca per due motivi: primo, era coinvolto nelle ruberie di partito (capirai che novità per un socialista), secondo, aveva un cancro ad un rene, di quelli che non perdonano. Nei panni di Moroni penso che mi sarei ammazzato due volte, per l'uno e per l'altro motivo. Nessuno ci accuserà di sciacallaggio se nelle pagine che seguono pubblichiamo la richiesta di rinvio a giudizio di Moroni. Il lettore è bene si renda conto che Craxi, e quanti con lui hanno pianto su Moroni, non hanno pianto la morte di una amico sventurato, ma quella di uno che portava soldi al partito (salvo percentuale pe sè) ed era quindi un prezioso collaboratore. Un prezioso mariuolo, di quelli di cui Bettino amava circondarsi anche in casa".
Non c'è ombra di dubbio, sciacalli veri si nasce, non si diventa.

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